Il tecnico bianconero: “Cerchiamo una punta che ci dia profondità”
di Francesco Giustiniani
SIENA. Lunedì sera alle 20,45 la Robur Siena torna in campo in campionato dopo quasi un mese di stop, tra sciopero e sosta per le feste. Alessandro Dal Canto mette in guardia la squadra sulle insidie della partita contro la Juventus U23, prossima avversaria del Siena, e dà il benvenuto al 2020. “Ci aspettiamo tutti un anno migliore di quello precedente – dice il tecnico bianconero in conferenza stampa – anche se bisogna vedere da che verso si prende. La totalità di quello che abbiamo fatto l’anno scorso non è da buttare, tutti vogliamo sempre vincere ed essere migliore degli altri, ma bisogna anche prendere quello che viene”.
Incognita rientro. “Rientrare è un terno al lotto, noi abbiamo finito perdendo 4-0 a Novara, senza contare il test con il Carpi che è una formazione di alto livello. La squadra viene da un buon periodo, si è ripresentata come ha finito, qualche giocatore aveva bisogno di staccare la spina più dal punto di vista mentale che fisico. Abbiamo disputato tante partite tra campionato e coppa Italia. Non vedo particolari problemi per il rientro, per quanto riguarda questi aspetti anche se c’è l’incognita del ritorno in campo: non giochiamo una partita vera da più di venti giorni, ma questo discorso vale anche per gli avversari”.
Le soluzioni offensive e la difesa da blindare. “Cesarini nelle ultime due settimane prima della sosta non si è allenato, durante la sosta ha fatto un lavoro di ripristino e quando si è ripresentato ha avuto problemi, vediamo quanto senso ha rischiarlo. Le alternative non mancano: possiamo avanzare Serrotti, che tornerebbe a ricoprire la posizione in cui ha giocato tutto lo scorso campionato. Possiamo far giocare due trequartisti dietro a una punta o un trequartista con due punte. In fase di possesso non mi preoccupa la squadra. Dobbiamo tornare a essere la terza difesa del campionato, chi vuole arrivare in alto deve prendere pochi gol”.
Siena e Juventus U23, quanti aspetti in comune. “La Juventus U23 è una squadra forte e tecnica, nei singoli ha il tasso di qualità più alto del campionato, può contare su giocatori selezionati e frutto di investimenti mirati. È una partita da prendere con le molle, i nostri avversari hanno fatto sempre buone prestazioni e hanno raccolto meno di quanto meritassero. Il discorso riguarda anche noi, il calcio non è fatto solo di buone prestazioni, ma va condito con concretezza sotto porta e in altre zone del campo. Ai nostri prossimi avversari probabilmente è mancata un po’ di concretezza, dal punto di vista del gioco non hanno mai deluso”.
Seconde squadre? Buona idea, ma… “Il presupposto di partenza delle squadre B ci può stare, ma il discorso è complesso. Se tante società allestiscono la seconda squadra, i club di serie C non possono prendere più in prestito i giovani delle big. E allora la serie C deve essere sostenuta in modo diverso, sennò le risorse non bastano: ogni squadra deve spendere per rimettere a posto i settori giovanili o sennò deve comprare i giocatori. Se vogliamo le seconde squadre, la serie C deve essere sostenuta in maniera diversa: sostenibilità della categoria e seconde squadre devono andare di pari passo”.
Caccia all’attaccante. “Per la partita di lunedì siamo ridotti all’osso, facciamo con quello che abbiamo. Poi se si può cerchiamo di riempire la casella mancante con un giocatore che fa al caso nostro, senza Polidori ci manca una punta in grado di attaccare la profondità. Vediamo se saremo in grado di colmare il vuoto, a gennaio è difficile. Chi ha i giocatori buoni non li cede”.