L'allenatore della Robur sul big match di domani: “Ci servono certezze e risultati”
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di Francesco Giustiniani
SIENA. Si avvicina il giorno della sfida alla capolista. Domani alle 17,30 al “Franchi” la Robur Siena ospita il Monza schiacciasassi. La squadra di Cristian Brocchi ha “ammazzato” il campionato fin dall’inizio: 59 punti in 24 partite (18 vittorie, 5 pareggi e una sola sconfitta, all’andata proprio contro il Siena) con 49 gol segnati e solo 13 incassati e il primo posto mai in discussione. Numeri che si commentano da soli. Lo sa benissimo Alessandro Dal Canto. “Questa sfida arriva in un momento in cui abbiamo bisogno di trovare certezze e risultati – dice l’allenatore del Siena in conferenza stampa – la partita di domani è diversa dalle altre perché non affrontiamo una squadra di serie C, il Monza ha speso tanto, ha comprato giocatori forti e strutturati; è una squadra cattiva con un’identità precisa, merito dell’allenatore: è in generale la squadra più forte della Lega Pro, avrebbe maramaldeggiato in qualsiasi girone. Sarà una partita difficile, ma è anche vero che non si sa mai cosa possa venir fuori, ci sta che la partita la facciano loro e quando ci sarà possibile metteremo in campo le nostre armi”.
Impegno e motivazioni. “Non stiamo andando alla ricerca di stimoli particolari per la partita di domani, è una partita importante contro una squadra forte che le ha vinte quasi tutte, tenteremo di fare il nostro meglio per portare a casa qualcosa. Non è che se arriva il Monza abbiamo uno stimolo diverso rispetto a quando affrontiamo il Lecco, siamo una squadra che ha sbagliato ma che non ha mai sottovalutato nessun impegno”.
Fra 3-5-2 e ritorno alla difesa a quattro. “Con la Pro Patria ho riproposto la difesa a tre perché avevamo vissuto una settimana particolare, con la chiusura del mercato e qualche infortunio di troppo, e non sapevo neanche con quali giocatori saremmo arrivati alla partita. Abbiamo scelto di dare solidità alla squadra e con gli schieramenti a specchio è uscita una gara brutta e povera di contenuti. Riproporremo altre volte il 3-5-2, ma non credo che sarà l’identità principale da qui alla fine del campionato: non mancano le opzioni di qualità a centrocampo e in avanti per tornare al 4-3-1-2”.
Più opzioni con Boateng. “È un attaccante che attacca la profondità, forse si sposa meglio con un centravanti, ma ci dà anche la possibilità di giocare senza punte di ruolo, con giocatori che non danno riferimenti agli avversari. Nel calcio non c’è un sistema giusto per ottenere risultati”.
L’infortunio di Ferrari. “Dispiace, ha una personalità su cui lo spogliatoio si è appoggiato, è un ragazzo positivo e di forte energia dentro il gruppo, perdiamo un tassello importante, purtroppo l’infortunio fa parte di questo mestiere, facciamo un grosso in bocca al lupo a Lorenzo. Se l’infortunio dovesse essere grave, prenderemo un altro portiere”.
Le scelte. “Sul mercato non siamo andati a prendere giocatori usciti dall’uovo di Pasqua, abbiamo preso questi giocatori perché il mercato è andato in quel modo, arriviamo fino alla fine con questi ragazzi, così come siamo arrivati fino a gennaio, non credo che la squadra abbia subito degli stravolgimenti, sicuramente non in negativo, male che possa andare siamo rimasti della stessa forza, speriamo di ottenere risultati migliori. Ripeto, siamo come le altre squadre, se dopo 24 partite siamo questi ci siamo meritati 37 punti, il valore della squadra è questo”.