L'allenatore bianconero presenta la partita di domani
di Francesco Giustiniani
SIENA. Alla ricerca della seconda vittoria tra le mura amiche, ma senza che diventi un’ossessione. Alessandro Dal Canto presenta la sfida di domani contro il Como. “Aspettiamo di sbloccarci in casa – dice l’allenatore del Siena in conferenza stampa – Cerchiamo di non pensare al fattore vittoria al “Franchi”, non dobbiamo farci condizionare, bisogna pensare solo a quello che dobbiamo fare durante la partita”. “Il gruppo è tranquillo e lavora bene, dobbiamo proseguire su questa strada – continua il tecnico bianconero – Ad Alessandria siamo stati bravi a ottimizzare le occasioni create, la squadra non ha accusato il colpo dopo la sconfitta interna contro il Pontedera. È un segnale positivo, i ragazzi lavorano bene e fino a ora sono stati costanti nella crescita, diventando una squadra dal mio punto di vista”.
Domani arriva l’avversario ideale per confermare i progressi. “Il Como è una squadra esperta, costruita per fare un campionato da playoff – sostiene Dal Canto – ha sempre offerto buone prestazioni: sarà una partita difficile, ma è meglio incontrare una squadra forte in modo da alzare ulteriormente la soglia dell’attenzione”.
“Panizzi ha recuperato, Romagnoli e Buschiazzo hanno avuto qualche fastidio” precisa Dal Canto, che si sofferma anche su Guberti. “Stefano è il calciatore più esperto della rosa, è un simbolo perché è un giocatore di carisma: non è l’uomo dell’ultima mezz’ora, può tornare titolare anche quando meno se lo aspetta”.
Chiusura con la doppia squalifica per Alessandro Dal Canto e per il suo vice Giuliano Lamma, fermati un turno dal giudice sportivo dopo le ‘reiterate espressioni blasfeme’ nella partita di Alessandria. “In panchina va Belmonte, sono contento per lui perché è un collaboratore che vive un po’ in sordina e domani farà una bella esperienza per la sua carriera – conclude Dal Canto – Non sono preoccupato per la mia assenza in panchina, abbiamo lavorato come sempre in settimana. Ho sbagliato e mi prendo le mie responsabilità, anche per Lamma, ma dal punto di vista etico viviamo in un paese ipocrita, pago i miei errori ma non si erano mai viste due squalifiche ad allenatore e vice, io per primo mi faccio delle domande, ma se le devono fare anche altri”.