L'allenatore della Robur alla vigilia del derby con la Pistoiese
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di Francesco Giustiniani
SIENA. La partita di domani in casa della Pistoiese (fischio d’inizio alle 17,30) e il clima che si è creato attorno alla squadra, soprattutto nelle partite interne. Sono questi i temi trattati dall’allenatore della Robur Siena, Alessandro Dal Canto, nella conferenza stampa della vigilia del derby toscano.
Monza e Pistoiese, due gare diverse. “E’ normale che il 2-2 con il Monza ci abbia dato slancio emotivo, ripartiamo da una buona prestazione e da un buon risultato sapendo comunque che a Pistoia verrà fuori un’altra partita, se dovessimo presentarci con il 3-5-2, ovvero con un modulo speculare a quello dei nostri avversari, diventerebbe una partita difficile. Andiamo avanti per la nostra strada sapendo che man mano che si avvicina la fine del campionato la posta in palio diventa più alta per tutti”.
Buona squadra senza fare follie. “Ne parlo adesso e non tornerò sull’argomento fino al termine della stagione. Se puntualizziamo due o tre concetti semplici, è più facile per tutti capire le cose. Abbiamo allestito una buona squadra senza fare spese folli, è evidente e non c’è niente di male a dirlo: lo scorso anno sono stati comprati giocatori di grande livello, ma quel mercato credo che sia stato fatto in funzione di un probabile ripescaggio in serie B, due stagioni fa è arrivata la sconfitta in finale play off ed era una buona squadra, ma costruita senza spese esorbitanti tipo Monza, Bari, Reggina e Vicenza”.
Differenze tra temperamento e impegno. “Sapevamo dall’inizio di questa stagione che il Monza avrebbe primeggiato, e abbiamo messo su una buona squadra per cercare di guadagnare la migliore posizione nei play off: probabilmente Pontedera e Renate hanno giocatori con caratteristiche diverse rispetto a noi dal punto di vista temperamentale, questo non vuol dire che i nostri ragazzi non si impegnino, è giusto sottolinearlo perché altrimenti passa il messaggio che facciamo bene fuori casa perché i nostri calciatori si impegnano mentre in casa non lo fanno. Nella maggior parte dei caratteri dei miei giocatori non ci sono all’ennesima potenza malizia e ‘bastardaggine sportiva’, ma se vediamo anche gli allenamenti spingono tutti come degli ossessi, non c’è assolutamente mancanza di impegno. Parlare di queste cose ambientali però è svantaggioso per tutti, perché all’esterno diamo un messaggio di un ambiente che non è sano e non è così, sembra che stiamo retrocedendo, invece siamo nel gruppo di squadre che tenterà di guadagnarsi una posizione di rilievo nei play off e dobbiamo viverla in modo più sereno tutti, noi per primi, dobbiamo essere un pezzo solo che va cercando la miglior cosa possibile”.
L’amore per il Siena. “Domenica scorsa alla fine del primo tempo della partita contro il Monza Ezio, il nostro massaggiatore storico, mi ha portato come sempre il tè e dopo lo 0-2 iniziale e la rimonta, vivendo tutti i giorni questo ambiente, si è messo a piangere tremando, per la tensione e l’emozione. Noi ci siamo impersonificati in una figura che in quel frangente ha rappresentato l’amore per il Siena. Deve essere un esempio per tutti per tentare di fare il massimo, ci sta che in qualche circostanza noi tesserati abbiamo detto qualcosa in modo errato, però dobbiamo vivere questa situazione tutti in modo intelligente e remare nella stessa direzione. Non so se può togliere punti in casa, ma lavorare in un ambiente negativo non aiuta nessuno”.