Zuppardo pronto a ripetersi con il Gubbio
POGGIBONSI. “Non abbiamo ancora trovato un identità precisa – afferma il tecnico del Poggibonsi Ghizzani – ma siamo sulla strada giusta, io ho insistito molto anche con un po’ di presunzione per cercare di dimostrare a tutti il nostro valore, ora serve accantonarla un po’ e essere umili, in parte abbiamo mostrato cosa possiamo fare ma adesso c’è il lavoro più duro: mantenersi a questi livelli senza mettersi a sedere perché se ti siedi ti schiacciano! I risultati ti danno la strada da percorrere e la seguiremo. Il Gubbio é un bivio come tutte le altre domeniche, so che ha un valore diverso per la piazza ma noi dobbiamo fare ciò che dovremmo fare ogni domenica: esprimere il nostro calcio. Predico concentrazione umiltà e cattiveria agonista. Sono onesto spero a metà stagione di vedere il più possibile gli altri dall’alto e i giocatori la pensano come me. La cattiveria agonista è ciò che dobbiamo migliorare, serve ancora conoscersi… ci stiamo sempre più facendo un’idea di come possiamo diventare e questo fa bene al gruppo. Foderaro si allena a parte, oggi è col fisioterapista ma credo da domani tornerà in gruppo, domenica deve esserci. Preferisco avere tutti a disposizione e prendermi la responsabilità di fare scelte. A oggi guardando le cifre potevamo fare più goal, é vero segnano sempre gli stessi a eccezione di quella rete di Checchi, ma ci manca qualche goal su palla da fermo su cui dobbiamo lavorare e qualche rigore, visto che alla decima di campionato ancora non è stato fischiato”
Dopo la tripletta non è cambiato Liborio Zuppardo: “Cosa è cambiato dopo lunedì? Sono sempre lo stesso ma con più entusiasmo… diciamo che la partita col Ghivizzano è stato un regalo ai sacrifici fatti fin’ora! Col Castelrigone contro pianese ne feci 4 ma non mi abituo mai, tutte le volte c’è la stessa emozione . Siamo contenti per Cecchi, ha sudato e faticato per rientrare, lo abbiamo visto felice e lo siamo anche noi, speriamo tutti che possa darci una mano, il suo ruolo è fondamentale. Io sono uno che si sacrifica per la squadra, l’attaccante è un ruolo che nel calcio moderno non puoi più fare da fermo. Non credo ci sia stato un cambiamento da Scandicci: i pali e traverse in quella partita ci bloccarono, ma i miglioramenti si sono visti in ogni partita. Sugli 11 tutte le squadre son forti, ma manca il Siena dello scorso anno, non avevo mai giocato un campionato così equilibrato ma credo sia bellissimo per questo motivo. Come ho già detto per mia esperienza personale da dicembre inizia un altro campionato ma ad oggi è inutile fare valutazioni sulla classifica, alcune molleranno , altre rinasceranno… noi pensiamo a noi! Vorrei ringraziare i giovani di questa squadra per come seguono noi grandi, per come ascoltano i nostri consigli e per il loro comportamento, sono importantissimi per il gruppo e con l’impegno e la tenacia che mettono dimostreranno quanto valgono”