La prima intervista in bianconero per il bomber di Atzori
di Filippo Tozzi
SIENA. Secondo giorno di ritiro per la Robur negli impianti sportivi di Castel del Piano. La prima voce è quella di Emiliano Bonazzoli. “L’approccio è senza dubbio positivo – ha dichiarato – Abbiamo fatto solo due allenamenti, ma ci siamo subito messi a lavorare. A parte il caldo, tutto sta andando per il verso giusto. Ci aspettano circa due settimane di lavoro intenso”. La strada che ha portato l’ex Reggina a Siena è stata lunga, specialmente per gli ultimi 12 mesi. “Innanzitutto ringrazio la società e il mister – ha dichiarato l’attaccante emiliano – L’ho avuto 4 anni fa a Reggio Calabria. Mi ha parlato lui di questa possibilità e ho accettato subito. Il progetto mi è sembrato subito importante per cui, perchè no? Lo scorso anno è stato abbastanza complicato. Ho dovuto star vicino alla famiglia, lasciando perdere anche squadre professionistiche. Poi ho fatto il corso da allenatore e quindi ho scelto la Serie D. Poi la parentesi del finale di stagione all’estero, ma sapevo che sarebbe durata solo tre mesi”. La tematica più pesante riguarda al momento la condizione fisica, e non potrebbe essere altrimenti visto il calendario estivo. “Fisicamente sto bene – ha proseguito Bonazzoli – Fin dall’inizio l’ho detto al mister. La voglia di giocare c’è ancora. Non mi sento assolutamente vecchio, non un ex giocatore e questo lo dimostrerò sul campo con il lavoro e con il sacrificio. La testa è già pronta mentre fisicamente, anche considerando la mia stazza, ci vorrà un po’ di tempo, ma arriverò in forma all’inizio del campionato. Atzori? Con lui ho fatto la miglior stagione della mia carriera. E’ uno che vuole tanto dai calciatori, che riesce a tirare fuori tanto. Lavoro, sacrificio e rispetto sono le sue migliori qualità”. Anagraficamente Bonazzoli (‘79) è il secondo veterano in ordine di età dopo Daniele Portanova. Un dato che potrebbe configurare un ruolo guida per l’attaccante con il progressivo processo di maturazione della squadra. Per adesso, tuttavia, le gerarchie sembrano ben definite. “Con il benestare di Daniele, lo spogliatoio riceverà il mio aiuto tranquillamente. Se vorrà, darò certamente il mio contributo per migliorare il gruppo e quello che ci sta intorno”.
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