Il tecnico bianconero presenta la sfida al Pontedera
di Filippo Tozzi
SIENA. Alla vigilia della sfida di domani sera contro il Pontedera, il tecnico bianconero Gianluca Aztori ha presentato la sfida del Mannucci (clicca QUI per la probabile formazione). Le sue dichiarazioni:
“Durante la settimana i ragazzi sono molto diversi rispetto a quanto visto con la Maceratese. Mi auguro che la sconfitta ci serva da lezione. A volte, ci spingiamo oltre per voler vincere mentre faremmo meglio a non voler perdere. C’è stata un po’ di tensione in settimana perché il risultato di domenica scorsa ci brucia ancora, ma dobbiamo guardare al Pontedera. Una squadra tosta, che si conosce a memoria, che conosce bene la categoria e che gioca sul sintetico. Dobbiamo essere bravi a fare la partita. Mi aspetto che i ragazzi diano una dimostrazione. Dimostrazione di voler inseguire le posizioni playoff, quelle più consone al nostro valore. Ieri Libertazzi si è fratturato il mignolo in uno scontro con Ficagna (clicca QUI). Mi dispiace, perché quando è stato chiamato in campo ha fatto sempre bene, oltre che negli allenamenti. Domani, come sempre, non sarà questione di modulo. Se mi accorgo che cambiare modulo significa migliorare, sono il più disponibile a farlo. Nella testa dei ragazzi si deve sbloccare la fiducia e il coraggio anche solo per tirare in porta. Contro la Maceratese non lo abbiamo fatto con convinzione. Le gare che abbiamo giocato sono state buone dal punto di vista dell’atteggiamento. Ecco perchè cambiare modulo non significa gettare via quello che abbiamo costruito, ma significa migliorare. Domenica scorsa, con la difesa a quattro, non abbiamo mai sofferto, eccetto che per due errori individuali e per il tiro da fuori che ha deciso la sfida. Ci lavoriamo da tre settimane e, se i ragazzi si sentono meglio così, continueremo. Contro al Maceratese abbiamo fatto pochi cross, ecco perchè in settimana ho lavorato su questo aspetto. Abbiamo spinto gli esterni sul fondo, invitando gli attaccanti ad aggredire la porta. La pressione? Siamo professionisti, giochiamo nel Siena. Non deve essere un alibi, altrimenti non si può pensare di fare i calciatori. Siamo in una grande piazza, che merita rispetto. In campo i giocatori devono dimostrare di essere calciatori da Siena. Abbiamo avuto due mesi, che sono sufficienti, per stare insieme e per far vedere quello che possiamo fare”.
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