di Filippo Tozzi
SIENA. Alessandra Amato è il nuovo direttore generale della Robur Siena, presentato questa mattina nella conferenza stampa-fiume al Rastrello.
Le dichiarazioni dei protagonisti
BOZZA: “Ringrazio Siena, il bilancio è positivo”
“I miei saluti e ringraziamenti vanno a tutti coloro che ruotano attorno al club, tifosi, amministrazione comunale e tutta la società. Si chiude dopo più di un anno questa fase di rapporto con la Robur nella funzione di direttore generale. La mia uscita dal CDA nel dicembre scorso è dovuta alla fine di un ruolo di sorveglianza e garanzia nell’attesa dell’allargamento della compagine proprietaria. Con le evoluzioni del tardo autunno, il mio ruolo era finito. Per quello che riguarda il ruolo di DG, il presidente sapeva che il mio compito aveva una scadenza perché la mia base è a Milano anche per esigenze familiari. Il ruolo si è protratto fino ad oggi per colmare lo spazio ad interim fino a nuove nomine, ed è una cosa che ho fatto volentieri. Oggi chi è interessato ad investire qui ha il diritto e il dovere di esprimere persone di fiducia in ruoli chiave che accompagnino in presidente almeno fino a giugno. È con grande augurio di successo che passo il testimone alla collega Alessandra Amato. Il mio rapporto con questa città meravigliosa mi ha fatto trovare stimoli che non credevo fosse possibile trovare. Siena vive di passione, orgoglio e tradizione. Sono entrato in una fase difficile, di ricostruzione, ma se dovessi fare un bilancio ad oggi sarebbe certamente positivo. Numeri alla mano abbiamo dato alla società un’organizzazione stabile, recuperando quanto potevamo dalla precedente gestione. A livello comunicativo ci siamo dotati di un sito per cui mi fanno i complimenti anche in Lega, mentre il settore giovanile sta dando risultati eccellenti. Sul marketing i numeri sono interessanti perché abbiamo prodotto un risultato al di sopra della media della LegaPro, al netto dello sponsor principale per il quale esprimo amarezza per la mancata chiusura. Speravamo in un apporto diverso da parte del territorio, ma non per questo abbiamo lesinato l’impegno. Il presidente non demorderà e torneremo ad avere uno sponsor degno di questa maglia. Il prodotto calcistico non è appetibile in questo momento. I ricavi sono stati al di sotto delle aspettative, nonostante all’inizio avessimo comunque previsto uno sbilancio, seppur molto minore. L’aspetto sportivo mi ha appassionato nonostante non sia di mia competenza. Siamo tornati subito tra i professionisti, mentre sei o sette realtà che venivano da categorie superiori vacillano tra quarto e quinto posto come Gubbio, Venezia e Reggina. Con il grande lavoro di tutto il comparto tecnico stiamo riuscendo a fare qualcosa degno di essere ricordato. Languire in categoria più basse comporta una maggiore valorizzazione dei risultati sportivi, ma è bene sapere da dove veniamo. Il lavoro fatto quest’anno è notevole, abbiamo creato una squadra solida. I risultati del campo consentivano uno snellimento anche nei costi, e i calciatori usciti hanno tutti trovato richiesta in categoria. I nostri giocatori non hanno ricevuto nessun incentivo all’esodo. Non ci siamo affidati a un DS, ma mi fa molto male sentir parlare di società in mano ai procuratori perché non più di due calciatori in rosa sono seguiti dallo stesso procuratore. Ringrazio il presidente che mi ha accolto come un figlio, ha sempre anteposto il bene della Robur a tutto il resto. Il tempo restituirà un’immagine più veritiera del presidente. Lascio con grande affetto il ruolo di DG, lascio una funzione, non la città. Dedico il ritorno tra i professionisti al più grande professionista che abbia conosciuto, mio padre. Coelho diceva che c’è solo una minaccia ai sogni, la paura di vederli fallire. Auguro a Siena di ritornare presto a sognare perché se lo merita”.
AMATO: “Indicata da Anna Durio come persona di fiducia per valutare la situazione”
“Sono stata indicata da Anna Durio come figura di fiducia per verificare le condizioni non solo societarie, ma anche economico-finanziarie. Ho accettato l’incarico perché ho da sempre condiviso l’idea che mi ha portato al calcio con l’AC Siena. La mia esperienza passata mi ha fatto pretendere un ruolo che mi facesse entrare in modo attivo nelle decisioni, cosa che non può fare un legale che si occupa del contenzioso di una società. Per l’AC Siena fu fatto tutto il lavoro richiesto, anteponendo il bene dell’AC Siena anche al mio personale perché i miei crediti giacciono adesso in tribunale. La mancata iscrizione fu una batosta emotiva e non solo professionale, perché avevo assunto su di me la responsabilità di tifosi che soffrivano per la loro squadra. Quando adesso mi è stato proposto questo incarico ho avvertito la sfida per il riscatto del mio nome che, seppure senza responsabilità, era circolato in modo spiacevole. Voglio ridisegnare una società che possa tornare ad essere un ente a valenza pubblica. Deve essere una società che ha un programma di trasparenza, condivisione e correttezza. Da ora in poi, niente dovrà essere fatto se non per il Siena, disegnando un modello virtuoso per tutti. Vogliamo anche educare tutte quelle forze che stanno intorno alla Robur, perché deve finire il modus operandi secondo cui chi ha a che fare con il Siena triplica le proprie fatture. Se si chiede collaborazione e passione ai tifosi, tutto deve essere fatto con condivisione. Il pubblico deve tornare a divertirsi, basta con l’angoscia. Con il presidente abbiamo condiviso questi obiettivi e lavoreremo in questa direzione. Non è una coincidenza se tutti i nomi di fornitori dell’AC Siena si ritrovano qui nella Robur. Bisogna far lavorare tutta Siena e ci atteggeremo come un ente pubblico. Ogni volta che servirà qualcosa, di qualunque genere, lo faremo sapere sul nostro sito. Daremo modo di presentare curriculum in modo da far lavorare chi se lo merita. Questo ci garantirà di creare un modello virtuoso”.
PONTE: “Merito rispetto”
“Alessandra Amato non mi è stata imposta, ma è stata una scelta condivisa. Vogliamo migliorare certi servizi, per generare un cambiamento. In questi mesi sarò il vostro presidente fino almeno al trenta giugno. La trattativa è aperta e chiedo rispetto per il ruolo che ho. Non sono un ex, al contrario cercherò di utilizzare il tempo per dare il mio contributo a migliorare le cose. La Robur è unica, se riusciamo legalmente a far scomparire la discontinuità tra le due società che coprono oltre centodieci anni di storia. Nella mia lettera apertura chiedo a tutti gli organi di stampa di adottare una tregua mediatica. Non è stata compresa. Abbiamo la grande possibilità di ottenere qualcosa di importante a livello sportivo. Ho dato totale priorità alla società e non a me stesso. Chiedo rispetto alla stampa e chiedo di lavorare insieme per sognare. Non ho messo nessun obiettivo. Sono stato costretto a parlare di obiettivi dalla stampa e da una certa parte di tifosi. Qualunque cosa faccio, sono in errore. È facile attaccare il presidente, molto meno la parte tecnica che ho avuto il coraggio di cambiare. La realtà che abbiamo vissuto è pesante. La vittoria dello scorso anno è arrivata forse troppo presto, perché con due o tre anni in Serie D sarebbe stata apprezzata molto di più. Dobbiamo tornare al quadrifoglio per sognare ancora. Possiamo ancora raggiungere la vetta. Nonostante tutto, chi ha permesso alla squadra di essere in quel punto sono io. Quindi, volete riconoscere finalmente chi è stato a fare tutto questo? Vengo additato come un fortunato. Siccome è ancora possibile sognare, siccome vi ho chiesto apertamente di lasciar stare l’aspetto societario, perché non lo riconoscete? Nonostante abbia evitato offerte ridicole, nonostante abbia trovato in Anna Durio una persona seria e responsabile, perché continuano i dubbi? Sono illazioni assurde, ma non ho mai dato adito a polemiche. Potrei scrivere un libro sulle condizioni incredibili che sono state imposte dai potenziali acquirenti. Lo volete capire che siamo tutti sulla stessa barca? Chiedo rispetto, per far capire chi sono e cosa merito. Credo di aver dimostrato che il rispetto me lo merito. Se questa città non si sveglia, sono guai. Alla Mens Sana sta succedendo questo. Sta subendo il torpore della città. Quando si prende una società di calcio, siamo certi di avere costi, ma non ricavi. La città non partecipa, se non sotto la forma e grazie all’entusiasmo dei tifosi. Entusiasmo che purtroppo non è sufficiente. Perché nessuno parla delle imprese che possono, ma non vogliono dare un contributo allo sport? Eppure sono le stesse persone che dicono “abbiamo vinto” condividendo i successi della squadra. La vittoria ha molti padri, la sconfitta è orfana. Io non ho avuto la fortuna di Alessandra Amato e Anna Durio che hanno la possibilità di avere tempo a disposizione per valutare. Non mi erano state fatte promesse alla fondazione della Robur. Probabilmente ho sottovalutato lo scenario creatosi a Siena dopo la vicenda del Monte dei Paschi. Nello sport, la difficoltà sta nell’avere costi certi ed entrate incerte, specialmente in un contesto economico del genere. Anna Durio è consapevole, ha tempo a disposizione, spero che possa portare lo sponsor già al suo arrivo”.
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