Solo una delle due contendenti raggiungerà Roma in finale
di Umberto De Santis
SIENA. Oggi la Mens Sana gioca la gara numero 72 della stagione. A cui andrebbero sommate, come un impegno ufficiale, le due partite della tournée americana. 72: numero che negli anni passati era stato sufficiente per vincere gli scudetti, ora serve solo a verificare se il fiato più grosso lo abbiano i senesi o i varesini, che di gare ne hanno disputate soltanto 44. Entusiasmo alle stelle a Masnago, il PalaWhirlpool è tutto esaurito, tanto che i biglietti disponibili ieri sono andati esauriti nel giro di un’ora, con tanto di prevendita online in tilt. Oggi la speranza di giocare le finali scudetto è concreta per la tifoseria varesina e l’eccitazione in città è al massimo livello, visto che la squadra ha saputo vincere sopportando gli infortuni di Dunston e Polonara, che anche stasera scenderanno sul parquet in condizioni precarie. La Mens Sana si è allenata nella tarda mattinata di giovedì nella sua casa e, intorno alle 15, è ripartita alla volta di Varese. Poco da dire in ogni caso, qualche aggiustamento tattico, qualche atteggiamento da migliorare in campo. Ormai gli avversari sono talmente conosciuti che c’è davvero da aggiungere poco.
Bisogna recuperare Hackett e Eze in attacco oltre la lucidità di gestire bene la palla nei minuti finali. Entrare in campo cercando di capire rapidamente quale sarà il metro di giudizio arbitrale, visto che il primo quarto di gara6 è stato nei primi minuti costellato di fischi “contro” che hanno costretto i bianco verdi all’ennesimo inseguimento. La terna che arbitrerà gara 7 tra Cimberio Varese e Montepaschi è composta dai signori Guerrino CEREBUCH, Paolo TAURINO e Luca WEIDMANN. Come solito ecco il ruolino di marcia dei tre con la Montepaschi. Cerebuch 5 direzioni, 4 vittorie, 1 sconfitta. Taurino 4, 1 vittoria, 3 sconfitte. Weidmann 5, 4 vittorie, 1 sconfitta. Ruolino con al Cimberio: Cerebuch 3, 2 vittorie, 1 sconfitta. Taurino 6, 6 vittorie. Weidmann 4, 1 vittoria, 3 sconfitte. Attenzione al giudizio di Cerebuch, visto che è la prima volta che fischia una gara della Montepaschi in questi playoff, mentre la Cimberio lo ha trovato nella gara dei quarti persa a Venezia 84-72. La diretta dell’incontro, alle ore 20.30, sarà trasmessa da Rai Sport 2.
Gara6 tra Montepaschi Siena e Cimberio Varese ha fatto registrare il secondo miglior risultato stagionale con un’audience media, durante l’intero arco della telecronaca della gara, di 297.522 spettatori: continua il successo della pallacanestro televisiva, spinta anche da buoni commentatori come Michelini e Recalcati. Interessante, a questo proposito, l’opinione di Maurizio Losa, vicedirettore di Raisport. Interrogato dal quotidiano La Provincia di Como sull’eventualità (poi scongiurata) che saltasse la diretta di Acea-Lenovo causa concomitanza con altri tre eventi sportivi (calcio Under 21; tennis Roland Garros Errani; atletica leggera Golden Gala), parlando di ascolti televisivi ha detto: “I numeri ci sono di estremo conforto. Gara-5 dell’altra sera a Cantù, ad esempio, ha avuto 174mila spettatori nel primo tempo e338mila nel secondo. Questa sera riteniamo che si possa ulteriormente migliorare perché la partita è in programma dopo le 21 e dunque al termine dei programmi dedicati all’informazione che nel la fascia tra le 20 e le 21 catturano ovviamente tantissime attenzioni”. Chissà se in Legabasket qualcuno ha drizzato le antenne per uscire da una gestione dilettantistica del prodotto basket.
Datome a braccia alzate, attorniato dai tifosi romani in festa, è l’ultima immagine che viene dalla diretta televisiva di gara 7 Acea-Lenovo. I capitolini si sono imposti per 89-70 (Taylor 18, Goss 16; Aradori 20, Ragland 16). Roma parte subito forte e decisa (9-2) ma Cantù risponde bene nonostante Ragland vada presto in panchina per falli. All’intervallo la pressione dei romani vale il vantaggio in doppia cifra 42-32: Lawal incontenibile da 11 rimbalzi (7 in attacco), Datome recuperato. Scekic e Ragland mantengono gli ospiti in partita nel terzo periodo (61-53), ma un ispirato Lorenzo D’Ercole spinge la Virtus verso il traguardo fino al +23 di Bailey al 38’. Aradori segna quando tutto è compromesso, senza riuscire a limitare i danni. Così la squadra di Claudio Toti, che in luglio sembrava nemmeno dovesse iscriversi al campionato italiano, è la prima finalista a qualificarsi. E’ la terza volta per Roma, dopo lo scudetto del 1983 e la finale persa contro la Montepaschi nel 2008. Restiamo con l’auspicio che dopo cinque anni la storia si ripeta.