di Enrico Campana
SIENA. "La nostra è una famiglia, siamo dei privati con soldi veri, per tirar fuori certe somme bisogna lavorare tanto. Il Montepaschi è una società di cui nessuno è padrone, è denaro di migliaia di azionisti che evidentemente condividono la politica di fare spese secondo me esagerate".
Fa “pollice verso” alla politica senese con la sua formula “finanza e canestri” (e successi e record a man bassa nell’ambito nazionale) Gilberto Benetton. E cioè il regista e mente finanziaria della holding di Treviso e presidente della Verdesport, il ramo SpA (di cui l’ad è Giorgio Buzzavo che gestisce tutte le attività sportive e gli impianti fra cui il Golf di Asolo), e ha ottenuto fino ad oggi ben 69 titoli italiani fra basket, rugby e volley.
Il giornalista della Tribuna, il foglio di Treviso, aveva chiesto testualmente al gran capo dell’azienda do Ponzano “Cosa pensa di Siena che ha un budget almeno doppio del vostro?” (quello della Mens Sana Basket ha raggiunto un costo della produzione di 16.631.429 nell’ultimo esercizio, perché non indicare anche quello di Treviso?) nel contesto di un’intervista mirata a chiarire le strategie future delle squadre sportive nel quadro della crisi economica che investe il paese.
Nella sua analisi Gilberto Benetton ha precisato che i bilanci saranno tagliati nell’ordine di un effettivo 8 per cento ma senza intaccare competitività e rappresentatività in ogni competizione, entusiasmo da parte dei “dipendenti”, mentre torna al mittente (Milano) Massimo Bulleri, che ha un contratto troppo oneroso (550 mila dollari) rispetto alle nuove dinamiche, e lo stesso dicasi per coach Oktay Mahmuti che non è disposto a rinegoziare il suo terzo anno di contratto, per cui è probabile che venga data fiducia a Frank Vitucci, assistente di lungo corso fin dai tempi di Tonino Zorzi alla Reyer Venezia.
Ridimensionamento invece a tutto tondo alla Virtus Bologna, ovvero come si fa a rovinare un’annata positiva nel suo complesso con l’unica coppa italiana negli ultimi 8 anni, il primo trofeo dell’attuale gestione e la finale di Coppa Italia. E’ arrivato un nuovo terremoto col rinvio a tempi migliori della campagna abbonamenti ,che avrebbe dovuto aprirsi questa settimana. La mancata sottoscrizione per i playoff del 60 per cento degli abbonati e l’inopinata cessione di Keith Langford alla squadra russa del Khimki ha fatto capire ai fratelli Sabatini che non era il caso di sfidare l’ira dei tifosi, soprattutto dopo l’infelice premessa che la squadra sarebbe stata costruita in base agli incassi, e addirittura con la prospettiva di un “piano B”. I tifosi virtussini non sono la massa critica (o acritica, visto l’andazzo…), ma l’èlite della pallacanestro, non amano avere la pistola alla tempia, leggere di progetti di svendita e di complotti e polemiche a getto continuo. E vogliono il meglio, soprattutto perché producono un cash flow record (2.092.425 nella sola regular season, cioè con un incasso-gara di 139.492 contro i 33.020 dei senesi).
Si riparte da Vukcevic, Koponen e Blizzard, e cioè da un trio che non viene da una grande stagione (specie il campioncino finlandese, una sorta di oggetto misterioso) e da mille interrogativi. Rinviata anche la presentazione del coach Lino Lardo (arriva da Rieti), capitolo chiuso anche per lo sponsor (Fortezza), in stand-by Andre Collins , che ha firmato con un pre-contratto quando non si erano ancora chiuse per la Virtus le porte per l’Eurolega. E inoltre l’organizzazione delle Final Eight non interessa più, e il mandato è stato rimesso alla Lega. Per cui si torna a parlare della cessione del club al patron di Ferrara, che dispone di mezzi e considera chiuso con la salvezza il ciclo nella città estense.
Intanto ridimensiona anche Roma. Bodiroga ha già fatto le valigie dopo aver purtroppo dimostrato la sua inesperienza nel ruolo dirigenziale, ma non è giusto che paghi lui per tutti, e in fondo qualcosa di buono lascia in eredità, come Mike Huntson, che firma oggi il rinnovo del contratto….
E si profila una nuova guerra per il controllo della Lega. Il nuovo casus belli potrebbe essere il contratto Tv. Sky aveva già trovato un accordo soddisfacente con l’ex presidente, alcuni club volevano di più, Franco Corrado se n’è andato affermando che ognuno pensava agli affari propri, è arrivato il presidente-manager con uno stipendio da 1,050.000 per tre stagioni, cifra in controtendenza con i colleghi del mondo imprenditoriale ed economico (Massimo Nava ha lasciato Confindustria per la Lega Calcio per 250mila all’anno) e vedremo cosa mai ci sarà dietro l’angolo. Il basket, dicono, potrebbe traslocare “armi e bagagli” da Sky a La7 orfano del rugby e interessato a uno sport di nicchia. Io apprezzo molto il lavoro dei colleghi de La7, il team di Marina Sbardella e Cecinelli onora l’eredità della rete, brasiliana di origine e quindi molto sportiva, e il basket potrebbe giustificarsi dicendo che come Parigi il chiaro val bene una messa.
L’unico italiano del basket che non ha problemi è certamente Ettore Messina che ha trovato l’accordo col Real Madrid per 3 milioni di euro per due stagioni, bazzecole rispetto agli ingaggi di Kakà e Ronaldo, ma è un caso da Guinness in quanto si tratta del budget con la quale Teramo, 3.a classificata, fa due campionati.
SIENA. "La nostra è una famiglia, siamo dei privati con soldi veri, per tirar fuori certe somme bisogna lavorare tanto. Il Montepaschi è una società di cui nessuno è padrone, è denaro di migliaia di azionisti che evidentemente condividono la politica di fare spese secondo me esagerate".
Fa “pollice verso” alla politica senese con la sua formula “finanza e canestri” (e successi e record a man bassa nell’ambito nazionale) Gilberto Benetton. E cioè il regista e mente finanziaria della holding di Treviso e presidente della Verdesport, il ramo SpA (di cui l’ad è Giorgio Buzzavo che gestisce tutte le attività sportive e gli impianti fra cui il Golf di Asolo), e ha ottenuto fino ad oggi ben 69 titoli italiani fra basket, rugby e volley.
Il giornalista della Tribuna, il foglio di Treviso, aveva chiesto testualmente al gran capo dell’azienda do Ponzano “Cosa pensa di Siena che ha un budget almeno doppio del vostro?” (quello della Mens Sana Basket ha raggiunto un costo della produzione di 16.631.429 nell’ultimo esercizio, perché non indicare anche quello di Treviso?) nel contesto di un’intervista mirata a chiarire le strategie future delle squadre sportive nel quadro della crisi economica che investe il paese.
Nella sua analisi Gilberto Benetton ha precisato che i bilanci saranno tagliati nell’ordine di un effettivo 8 per cento ma senza intaccare competitività e rappresentatività in ogni competizione, entusiasmo da parte dei “dipendenti”, mentre torna al mittente (Milano) Massimo Bulleri, che ha un contratto troppo oneroso (550 mila dollari) rispetto alle nuove dinamiche, e lo stesso dicasi per coach Oktay Mahmuti che non è disposto a rinegoziare il suo terzo anno di contratto, per cui è probabile che venga data fiducia a Frank Vitucci, assistente di lungo corso fin dai tempi di Tonino Zorzi alla Reyer Venezia.
Ridimensionamento invece a tutto tondo alla Virtus Bologna, ovvero come si fa a rovinare un’annata positiva nel suo complesso con l’unica coppa italiana negli ultimi 8 anni, il primo trofeo dell’attuale gestione e la finale di Coppa Italia. E’ arrivato un nuovo terremoto col rinvio a tempi migliori della campagna abbonamenti ,che avrebbe dovuto aprirsi questa settimana. La mancata sottoscrizione per i playoff del 60 per cento degli abbonati e l’inopinata cessione di Keith Langford alla squadra russa del Khimki ha fatto capire ai fratelli Sabatini che non era il caso di sfidare l’ira dei tifosi, soprattutto dopo l’infelice premessa che la squadra sarebbe stata costruita in base agli incassi, e addirittura con la prospettiva di un “piano B”. I tifosi virtussini non sono la massa critica (o acritica, visto l’andazzo…), ma l’èlite della pallacanestro, non amano avere la pistola alla tempia, leggere di progetti di svendita e di complotti e polemiche a getto continuo. E vogliono il meglio, soprattutto perché producono un cash flow record (2.092.425 nella sola regular season, cioè con un incasso-gara di 139.492 contro i 33.020 dei senesi).
Si riparte da Vukcevic, Koponen e Blizzard, e cioè da un trio che non viene da una grande stagione (specie il campioncino finlandese, una sorta di oggetto misterioso) e da mille interrogativi. Rinviata anche la presentazione del coach Lino Lardo (arriva da Rieti), capitolo chiuso anche per lo sponsor (Fortezza), in stand-by Andre Collins , che ha firmato con un pre-contratto quando non si erano ancora chiuse per la Virtus le porte per l’Eurolega. E inoltre l’organizzazione delle Final Eight non interessa più, e il mandato è stato rimesso alla Lega. Per cui si torna a parlare della cessione del club al patron di Ferrara, che dispone di mezzi e considera chiuso con la salvezza il ciclo nella città estense.
Intanto ridimensiona anche Roma. Bodiroga ha già fatto le valigie dopo aver purtroppo dimostrato la sua inesperienza nel ruolo dirigenziale, ma non è giusto che paghi lui per tutti, e in fondo qualcosa di buono lascia in eredità, come Mike Huntson, che firma oggi il rinnovo del contratto….
E si profila una nuova guerra per il controllo della Lega. Il nuovo casus belli potrebbe essere il contratto Tv. Sky aveva già trovato un accordo soddisfacente con l’ex presidente, alcuni club volevano di più, Franco Corrado se n’è andato affermando che ognuno pensava agli affari propri, è arrivato il presidente-manager con uno stipendio da 1,050.000 per tre stagioni, cifra in controtendenza con i colleghi del mondo imprenditoriale ed economico (Massimo Nava ha lasciato Confindustria per la Lega Calcio per 250mila all’anno) e vedremo cosa mai ci sarà dietro l’angolo. Il basket, dicono, potrebbe traslocare “armi e bagagli” da Sky a La7 orfano del rugby e interessato a uno sport di nicchia. Io apprezzo molto il lavoro dei colleghi de La7, il team di Marina Sbardella e Cecinelli onora l’eredità della rete, brasiliana di origine e quindi molto sportiva, e il basket potrebbe giustificarsi dicendo che come Parigi il chiaro val bene una messa.
L’unico italiano del basket che non ha problemi è certamente Ettore Messina che ha trovato l’accordo col Real Madrid per 3 milioni di euro per due stagioni, bazzecole rispetto agli ingaggi di Kakà e Ronaldo, ma è un caso da Guinness in quanto si tratta del budget con la quale Teramo, 3.a classificata, fa due campionati.