10 giocatori del roster senese hanno trascorsi nei college statunitensi
di Umberto De Santis
SIENA. L’arrivo alla Mens Sana Basket dell’ala grande Spencer Nelson da Gran Canaria e l’imminente uscita di Viktor Sanikidze dal roster di Viale Sclavo, nonostante le belle prestazioni all’Europeo di Slovenia 2013, ci danno lo spunto per affrontare un argomento che si sta imponendo come novità per questa e le stagioni future del basket europeo. Il proliferare di squadre affiliate alla NBA ha prodotto negli anni una trasmigrazione massiccia di talenti europei verso il ricco mercato NBA. D’altra parte lo sviluppo dell’Euroleague ha provocato (e lo sta provocando grazie all’ingresso di nuovi capitali e di bonus fiscali in paesi di scarsa tradizione cestistica) il trasferimento dei migliori giocatori europei e americani da Italia e Spagna verso paesi come Ucraina, Russia e Turchia. In questa situazione ognuno difende come può il suo orticello, spesso in assenza di una qualsiasi attenzione degli organi federali del proprio paese, che non si rendono conto delle mutazioni in atto.
La caccia preferita di questa estate, nel vecchio continente, è il passaggio di molti adolescenti dalle squadre giovanili del proprio paese verso le grandi società continentali per la gioia di plotoni di agenti e procuratori, specie dall’est europeo, tradizionale fucina di giovani promesse. Allo stesso tempo, come le varie Summer League evidenziano, una forza-lavoro qualificata made in USA si muove verso l’Europa alla ricerca di visibilità a qualsiasi costo pur di rientrare nel circus NBA dalla porta principale.
Per necessità e per calcolo ragionieristico la società emblema di questa nuova stagione del basket mondiale sembra che sia la Montepaschi Siena. Per le note ragioni di riduzione drastica del budget è stata costretta a privarsi del suo campione David Moss, del coach Banchi e per ultimo dell’esterno estone Kangur (andati a rinforzare l’avversaria numero uno l’EA7 Emporio Armani Milano), mentre l’oneroso contratto di Hackett è stato rivisto al ribasso e si aspetta che venga rescisso l’altro costoso contratto, quello di Viktor Sanikidze. Il capocannoniere dell’Euroleague, Bobby Brown, è stato lasciato partire per la Cina, mercato ricco in potenziale e marketing, ma che per adesso cerca solo giocatori americani di forte impatto emotivo.
La curiosità che stiamo sollevando in sede di annuncio dell’arrivo a Siena di Spencer Nelson è il fatto che, per la prima volta, il roster di una società europea risulta composto da dieci giocatori di scuola NCAA. I due giocatori che completano l’organico sono prodotti del vivaio mensanino (per completezza di info). Marco Crespi ha fatto di necessità virtù e ha cavalcato l’onda di questa manodopera altamente specializzata che deve emigrare all’estero dagli Stati Uniti e l’eccesso di offerta ha ribilanciato anche gli ingaggi di chi un suo posto, nel vecchio continente, se l’era già ritagliato. In più mantenendo del vecchio roster chi era potenzialmente in sintonia con un modo diverso di vivere il basket tale da creare immediatamente armonia stilistica. Ora se l’americanizzazione della toscanissima Mens Sana senza più lituani, greci et similia sia spettacolare e vincente è tutto da vedere e dimostrare.
Ma ecco le storie sportive dei dieci giocatori della Montepaschi Siena che vantano i loro trascorsi nei college americani. Iniziamo con i playmakers Daniel Hackett (1.99 , 25) e Taylor Rochestie (1.85 , 28 anni). Il primo, cittadino italiano, è cresciuto a South California, mentre Rochestie, con passaporto del Montenegro, viene da Tulane (2004-05) e Washington State (2006-08). Le guardie tiratrici sono Jeff Viggiano (1.96, 29 anni) , da Massachusetts (2002-06), fornito di passaporto italiano, e Erick Green ( 1.90, 22 anni) , fresco laureato di Virginia Tech; come Kim English (1.98 , 24) scelta numero 44 del 2012 proviene da Missouri e ha giocato con i Pistons l’ultima stagione.
Josh Carter (2.00, 24 anni) è già un globetrotter: è già stato a Oldenburg ( Germania), Maccabi Ahdod (Israele) e Spartak San Pietroburgo (Russia). La formazione universitaria viene da Texas A & M, che casualmente è stato anche il college dell’italiano Tomas Ress, il 33enne centro che, con sei scudetti consecutivi vinti a Siena, è stato nominato capitano di questo gruppo di giovani guastatori. Per finire così con gli altri centri della Mens Sana: Othello Hunter (2.03, 27 anni, from Ohio State) e Spencer Nelson (2.03, 33 anni, from Utah State) ed entrambi con esperienze spagnole nel loro curriculum; confermato dallo scorso anno a Siena l’austriaco Benjamin Ortner, (2,06, 30 anni), un passato in NCAA Division II, con il Metropolitan State College of Denver, mestamente emigrato in Germania all’inizio della passata stagione, per essere cercato causa infortunio a benjamin Eze prima e confermato causa impresentabilità di Mario Kasun. Pochi soldi e tanta fame: sarà sufficiente a rinnovare il mito recente della società dei sette scudetti italiani consecutivi, aggiungendovi Coppa Italia e supercoppa italiana a gogò? Le idee potremo schiarircele fra poco con la prossima supercoppa italiana Montepaschi-Cimberio dell’otto ottobre, e vedremo cosa farà tendenza, visto che con le prospettive economiche attuali ci vorranno ancora anni prima di vedere una ripresa economica e i suoi effetti positivi.