SIENA. Il vice-Poeta, il miglior giocatore italiano, è un ragazzo dimenticato dal vivaio senese, il play Tommaso Marino, presentato dalla Tercas Teramo e ingaggiato con un quadriennale. Viene dal mondo dei dilettanti, ed è una specie di sogno.
"Non è retorica – ha esordito il presidente Carlo Antonetti – dire che si tratta quasi di un appuntamento: presentare un giovane italiano che rinverdisce quella che, ormai, sta diventando una tradizione. Da qualche anno, infatti, inseriamo nel roster un giocatore proveniente dalle serie minori, scelto dopo un accurato lavoro di scouting e con grande convinzione, dettata dall’aver riscontrato in lui qualità tecniche e i giusti valori per appartenere alla nostra storia e fare con noi un pezzo importante del suo cammino umano e agonistico".
Il fatto di essere l’unica squadra che, per il terzo anno consecutivo, punta su una coppia tutta italiana di playmaker, testimonia che ci sono dei rischi, ma anche delle opportunità. Tommaso Marino è qui perché ha sposato con entusiasmo entrambi. Il contratto quadriennale dimostra la scelta convinta
È poi intervenuto coach Andrea Capobianco, lo scopritore di Poeta e altri scugnizzi del basket, che ha dichiarato di aver lungamente studiato le caratteristiche tecniche e fisiche del giocatore, ma di essere rimasto particolarmente colpito, nel colloquio avuto: "Mi ha detto di venire a Teramo per sudare per la squadra, per buttare sul parquet sacrificio, applicazione e “lavoro sporco”e dare tutto per portare il suo contributo alla vittoria della squadra. Questo, per me, significa avere forti motivi per dargli un sincero e convinto benvenuto nella Teramo Basket!".
Il neo-biancorosso, leggermente emozionato, ha preso la parola per ringraziare la Società per la scelta effettuata. "Sono consapevole che dopo 3 anni di serie A dilettanti mi confronterò con un livello fisico e tecnico ben superiore. Sono pronto a sacrificarmi per essere all’altezza di questa sfida: ma la strada sarà mettersi a disposizione del gruppo, perché conta il successo della squadra".
Battuta finale per il direttore sportivo Lorenzo Marruganti che è felice "di ritrovare a Teramo un ragazzo che, a Siena, ho visto crescere fin dalle giovanili, e la cui evoluzione, negli anni, ho sempre seguito con grande attenzione".
"Non è retorica – ha esordito il presidente Carlo Antonetti – dire che si tratta quasi di un appuntamento: presentare un giovane italiano che rinverdisce quella che, ormai, sta diventando una tradizione. Da qualche anno, infatti, inseriamo nel roster un giocatore proveniente dalle serie minori, scelto dopo un accurato lavoro di scouting e con grande convinzione, dettata dall’aver riscontrato in lui qualità tecniche e i giusti valori per appartenere alla nostra storia e fare con noi un pezzo importante del suo cammino umano e agonistico".
Il fatto di essere l’unica squadra che, per il terzo anno consecutivo, punta su una coppia tutta italiana di playmaker, testimonia che ci sono dei rischi, ma anche delle opportunità. Tommaso Marino è qui perché ha sposato con entusiasmo entrambi. Il contratto quadriennale dimostra la scelta convinta
È poi intervenuto coach Andrea Capobianco, lo scopritore di Poeta e altri scugnizzi del basket, che ha dichiarato di aver lungamente studiato le caratteristiche tecniche e fisiche del giocatore, ma di essere rimasto particolarmente colpito, nel colloquio avuto: "Mi ha detto di venire a Teramo per sudare per la squadra, per buttare sul parquet sacrificio, applicazione e “lavoro sporco”e dare tutto per portare il suo contributo alla vittoria della squadra. Questo, per me, significa avere forti motivi per dargli un sincero e convinto benvenuto nella Teramo Basket!".
Il neo-biancorosso, leggermente emozionato, ha preso la parola per ringraziare la Società per la scelta effettuata. "Sono consapevole che dopo 3 anni di serie A dilettanti mi confronterò con un livello fisico e tecnico ben superiore. Sono pronto a sacrificarmi per essere all’altezza di questa sfida: ma la strada sarà mettersi a disposizione del gruppo, perché conta il successo della squadra".
Battuta finale per il direttore sportivo Lorenzo Marruganti che è felice "di ritrovare a Teramo un ragazzo che, a Siena, ho visto crescere fin dalle giovanili, e la cui evoluzione, negli anni, ho sempre seguito con grande attenzione".