Ramagli: "Moncada Agrigentio è una squadra che si fa forte del gruppo"
di Umberto De Santis
SIENA. Mattia Udom conosce bene la trasferta che attende la sua Mens Sana Basket 1871. La stagione precedente, infatti, è stato uno dei protagonisti della splendida quanto inaspettata cavalcata della Fortitudo Moncada Agrigento verso la serie A Beko, interrotta dalla Manital Torino solo in gara 5 delle Finals, con la formazione siciliana a gettare al vento due match ball. La società è riuscita a mantenere bona parte dei protagonisti della stagione 2014-15, cominciando da coach Franco Ciani fino al playmaker Piazza (assente per frattura alla mano destra). Agrigento è reduce dalla vittoria esterna per 59-71 in casa della NPC Rieti dell’ex mensanino Davide Parente, di domenica scorsa.
E così presenta la gara proprio il coach Ciani: “Sicuramente i ritmi incalzanti di questo campionato per fortuna non consentono di rammaricarti troppo per una partita andata male, dall’altra parte però nemmeno di godersi troppo il buon umore che arriva da una vittoria in trasferta, che in questo campionato è sempre molto difficile da ottenere. Siamo stati contenti della reazione caratteriale che abbiamo avuto a Rieti, anche perché nelle due sconfitte precedenti non avevamo riscontrato una ‘crisi di gioco’ ma era importante tornare a vincere. Una volta tornati a casa, però, ci siamo subito concentrati sui prossimi avversari, Siena. La Mens Sana 1871 è una squadra giovane, di grande atletismo e con americani importanti, con l’ex Udom. Tanti motivi per temere questo incontro, ma soprattutto per vivere un’altra domenica di basket”.
Dall’altro pulpito Ramagli predica ai suoi tranquillità, che nella sconfitta maturata in casa domenica scorsa per 68-70 contro gli Orsi Tortona possono aver trovato motivi di nervosismo e insicurezza, e la ricerca della compattezza in campo: “Torniamo in Sicilia contro Agrigento, la squadra rivelazione dello scorso campionato di A2. Una squadra che mette le radici in quattro anni di vissuto comune vincendo la Serie B, la Silver ed arrivando lo scorso anno a due liberi dalla storica promozione in A. Una squadra che si fa forte del gruppo, costituito da giocatori che giocano insieme da tempo, dallo stesso allenatore e da un clima sereno. Stanno convivendo con un momento molto difficile, legato all’assenza del playmaker titolare Alessandro Piazza ma hanno avuto la capacità con la forza del gruppo di sostituirlo al loro interno con grande equilibrio. Ci sono sei giocatori che fanno parte del roster dello scorso anno, due ragazzi nuovi che compongono il pacchetto dei giovani e due nuovi americani, Kelvin Martin, giocatore di grande energia e di grande atletismo e Scott Eatherton, un lungo che si sta mettendo in luce come un giocatore molto solido con qualità di atletismo e fisicità. Sarà una partita molto difficile.
Dovremo andare ad Agrigento con grande consapevolezza dei nostri mezzi, soprattutto in questo periodo che ci vede in difficoltà con quattro sconfitte nelle ultime cinque gare. La prima cosa che una squadra deve fare in questo caso è trovare le proprie certezze e consapevolezze e trovare nel gruppo la forza e le qualità per andare a giocarsi la partita”.
Qualche polemica di troppo sulla mancanza del main sponsor gira per la città di Siena: opera di qualcuno che si fa pubblicità gratuita o manovre sotterranee in vista dell’elezione, il prossimo marzo 2016, del nuovo presidente della Polisportiva Mens Sana, proprietaria del 95% della società omonima di pallacanestro? La mancanza di soldi, nelle società sportive, non è una novità dell’ultima ora; una società appena nata e già vincente, ma iscritta in una categoria dove la mancanza di esperienza e struttura può rivelarsi mortale, non può affrancarsi facilmente da questo tipo di problema ma nemmeno giocare al ribasso e tornare indietro. E costruire, stavolta con l’aiuto di molti, quelle certezze e quella solidità societaria che i soldi del Monte dei Paschi negli anni passati hanno fatto passare in secondo piano, nel tanto bene come nel brutto fallimento.