SIENA. “Sì -ammette capitan Stonerook – decisamente la mia vita è un po’ cambiata. Non so dire come, ma lo stile di vita italiano è molto diverso, ha un passo più lento, mentre in America è tutto più grande e veloce. Qui, però, si sta molto bene e non posso credere che siano già passati otto anni. La lingua? Ancora non parlo molto bene ma vi prometto che imparerò l’italiano prima di smettere di giocare”.
E' questoil capitano biancoverde, il leader che trascina la squadra verso mete sempre più ambite. Shaun Stonerook non parla bene l'italiano? E pazienza, la lingua che parla in campo è un esperanto che capiscono proprio tutti.
E ora fa un "compendio" dei suoi tre anni a Siena: “Il mio primo anno (2005/2006) è stato duro per tutti. Abbiamo iniziato bene poi abbiamo avuto un periodo difficile che però ci ha insegnato molto. Siamo cresciuti come squadra e come organizzazione. E nelle ultime due stagioni abbiamo fatto grandi cose come i due scudetti e le Final Four. Ma anche l’Uleb è servita per crescere. E’ stato un cambiamento grande ma adesso sono molto felice, anche di essere capitano e spero di continuare a vincere con Siena”.
Essre capitano " per me significa molto – dichiara Shaun -. Minucci mi disse che avrebbe voluto fare di me il capitano ed è stata un’emozione forte. E’ un onore: non sono italiano anche se ho il passaporto, sono qui da molto tempo, ma vedo che di solito il ruolo del capitano è rivestito da giocatori italiani. Questo significa molto per me. Penso che il mio lavoro sia tenere unita la squadra nello spogliatoio, fare il ponte tra lo staff, tecnico e societario, e la squadra. Se c’è un problema, anche piccolo, cerco di essere utile per risolverlo. Cerco di essere un leader”.
Ed ora l'analisi della stagione in arrivo: “Molte squadre hanno tanti soldi – conferma Stonerook -. Ma penso che siamo ancora tra le migliori in Italia e in Europa. Il nostro obiettivo è vincere tutto: la Coppa Italia, il campionato, l’Euroleague. Abbiamo iniziato bene con Avellino nella Supercoppa. Conquistare tre scudetti in fila significherebbe entrare nella storia del basket italiano. Se dovessimo poi vincere in Europa sarebbe molto importante per Siena, per il Monte dei Paschi, ma anche per il basket italiano”.
"Il basket non è solo segnare. Se fosse stato così non avrei giocato così tanto. Ci sono molti aspetti importanti per essere un team vincente. C’è la difesa, ci sono i rimbalzi, devi essere bravo a piazzare i blocchi e poi, è chiaro, anche a fare canestro. Dobbiamo essere presenti sempre su entrambi i lato del campo. Per quanto mi riguarda cerco di dare sempre il massimo dove la squadra ha più bisogno di me per vincere. Il basket è un grande sport – conclude Stonerrok – e sono felice di essere parte di esso”.