Trinchieri distensivo. Fiocco azzurro per Zisis. Tutto esaurito al Pianella
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di Umberto De Santis
SIENA. Simone Pianigiani, a chi gli chiedeva in sala stampa un commento sugli arbitri di gara due, aveva risposto “parliamo di basket, altrimenti vado subito a rivedermi la partita”. Andrea Trinchieri si era lamentato del diverso metro arbitrale tra gara uno, abbastanza “permissivo” con 23 falli fischiati a testa, e quello eccessivamente “fiscale” di gara 2, con un saldo 24/27. Non inganni la differenza lieve nei numeri assoluti: dopo 15 minuti le difese hanno concesso maggior respiro agli attaccanti per non trovarsi con giocatori fuori gara alla svelta… In particolare, il coach canturino metteva l’indice sui 16 tiri liberi concessi a Siena nel primo quarto (frutto di 10 falli fischiati contro). Dall’altra parte del campo, per inciso, la situazione era di 8 falli con 8 liberi tirati. Siamo andati a rivedere la partita, anche perché dall’osservazione in campo, ci era sembrato che Trinchieri potesse avere ragione. La differenza la fanno i primi 4 falli, quelli che “consumano” il bonus. Cantù ha sempre commesso fallo sulla penetrazione in terzo tempo, mentre dall’altra parte Hairston prima ha generato i liberi per Micov (uno su due), mentre la seconda volta ha fermato il suo avversario non appena battuto in palleggio (e accomodandosi presto in panchina, nonostante la pregevole tripla, ndr), McCalebb invece ha fermato Green a centrocampo. E così Lavrinovic su Scekic sul 15-11… evidentemente se appena fossero stati più attenti nella gestione dei falli, ben otto dei sedici liberi tirati dalla Mens Sana nel primo quarto non ci sarebbero stati, e sulla rimessa laterale non è detto che sarebbero venuti quattro tiri riusciti. Dettagli si dirà, ma secondo i due allenatori, che in questo momento rappresentano la crema del basket nostrano in attesa di vedere Scariolo sulla panchina di Milano, i dettagli sono quelli che fanno la differenza. E tra i dettagli vogliamo far notare che l’attenta marcatura di più di un giocatore senese su Mazzarino ha fatto sì che il grande giocatore uruguaiano dopo il minuto 11 del primo tempo non abbia più trovato la via del canestro. Sicuramente lo staff della Bennet cercherà di creare maggior spazio per le triple di Nicolas che ha chiuso gara due con soli cinque tiri tentati e 3 palle perse.
Ma veniamo alla sfida al Pianella. Le dichiarazioni di Trinchieri: “Rivedendo nella notte la gara di lunedì ho potuto ulteriormente notare che Siena ha disputato una prestazione eccellente e quindi ha grandi meriti per essere sul 2 a 0. Poi mi rendo anche conto che io sono un pirla perché sono fondamentalmente un romantico e ho approcciato questa finale scudetto, la prima per me in assoluto, con spirito di grande opportunità, dimenticando che c’è anche una parte di apprendistato. Per poter giocare una finale devi prima imparare a farlo” dovrebbero rasserenare gli animi dei tifosi verso le terne arbitrali e verso gli avversari, visto che ogni arbitro ha diritto di vedere il basket dalla propria angolazione, e sono semmai tecnici e atleti a prendersi le misure, come avviene in tutti gli sport. Note liete in casa Mens Sana: Nikos Zisis è diventato papà di Aleksandros. Il bimbo è nato la mattina del 14, pesa 3,5 kg ed è lungo 51 centimetri. Chissà se Pianigiani gli concederà il turnover per farlo gioire con la moglie Fani. Il piano partita sarà ancora una volta quello di spremere fisicamente Cantù per aumentare il divario fisico generato dalle maggiori rotazioni del roster della Montepaschi. Quindi applicazione e difesa asfissiante su tutti e cinque i protagonisti avversari, evitando di considerare negativamente l’eventuale prestazione stratosferica dei padroni di casa al tiro nel primo tempo, come ci hanno fatto vedere a Siena. In effetti le sconfitte con Caserta e Avellino in campionato, oltre che dalla stanchezza per il gravoso impegno in Euroleague, sono venute anche dal minor ritmo espresso in campo per poca concentrazione sulla gara. Ci aspettiamo dalla Bennet tanta zona in difesa, poca zone press, minuti di quintetto basso per portare i lunghi a giocarsi il finale di gara senza essere condizionati troppo dai falli. Il pubblico caloroso a Cucciago potrebbe solo stimolare in positivo la prestazione degli atleti di casa: i giocatori mensanini sono abituati a esprimersi in arene calde per farsi condizionare dal tifo avversario rumoroso e appassionato, ma l’extra sforzo chiesto ai suoi giocatori da Trinchieri passa anche da questo “tredicesimo giocatore”.