di Umberto De Santis
SIENA. La stagione della serie A di pallacanestro italiana LBA comincia oggi con la disputa della Supercoppa alla Unipol Arena di Bologna, e vede la partecipazione di Olimpia Milano e Reyer Venezia, che giocheranno la prima delle due semifinali, e di Virtus Bologna e Basket Napoli, protagoniste della seconda. Domenica la finale per un trofeo che ha visto, tra il 2004 e il 2013, tra le sue squadre dominanti una nostra vecchia conoscenza: la Montepaschi Mens Sana. Una storia sportiva finita male, come sappiamo, che ha provocato molta rimozione della memoria in questa città, che poi è la storia di una squadra quasi invincibile almeno nel suolo patrio, fatta di vittorie conquistate sul campo e, si può affermare con certezza, non condita secondo sentenza di tribunale da storiacce di arbitri prezzolati, federazioni comprate, avversari pagati per perdere.
Il libro dei record della manifestazione grida vendetta e trasuda da ogni poro la storia mensanina. E’ la squadra ad aver vinto più volte la Supercoppa con sei edizioni nel palmarès (2004, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011) una finale persa (2012) e un titolo revocato (2013). Treviso, Olimpia Milano e Virtus Bologna ne hanno vinte quattro a testa, con qualche curiosità. L’attuale Segafredo, infatti, ha giocato 12 finali con 4 vittorie di cui tre nelle ultime tre edizioni e 8 sconfitte; l’Olimpia di Giorgio Armani, prima della doppietta targata Ettore Messina (2018,2020) ne aveva solo due in bacheca e tutte ottenute da coach Simone Pianigiani, che è l’allenatore più titolato con otto Supercoppe. Per comprendere la portata del record, Repesa, Messina e Scariolo che lo seguono nella classifica dei plurivittoriosi ne hanno soltanto due a testa. Luca Banchi, lo sfortunato coach del titolo revocato del 2013 della Montepaschi, si è personalmente rifatto nel settembre 2023 alla guida della Virtus Bologna e in questo weekend tenterà il bis.
Visto che ci siamo, tiriamo fuori anche i nomi degli MVP in canotta biancoverde: David Vanterpool (2004), Shaun Stonerook (2007), Terrell McIntyre (2008), Romain Sato (2009), Bo McCalebb (2010), Krystof Lavrinovic (2011) e Daniel Hackett (2013).
La rimozione della memoria di quegli anni della Mens Sana ci sembra fare il paio con una certa rimozione di quella che fu la parabola della banca, beffardamente e a mo’ di presagio unite dalla sponsorizzazione. Forse è presto per recuperare le cose positive?
Resta di fatto che la parabola della Polisportiva non ha fatto che andare sempre peggio. Fino ad oggi, momento in cui il problema più grande sembra essere l’aver concesso il PalaSclavo ai derby di serie B Interregionale tra Costone e Virtus Siena. La “casa” mensanina profanata. Sembra che qualcuno non si sia accorto che la struttura è di proprietà comunale, e la Mens Sana Basket è uno degli ospiti e che non ha diritti di noblesse oblige che debbano essere rispettati.
Rinnegata la memoria, di quegli anni favolosi è rimasta quella certa arroganza di facciata: ma ahimè, anche il Borsalino è volato via.