Una semifinale tra Varese e Siena da ricordare veramente a lungo

di Umberto De Santis
SIENA. Non è mai facile parlare di arbitri. Specialmente nel basket, dove sono considerati fattore di errore, né più né meno di una percentuale ai liberi, una statistica ai rimbalzi, un conteggio di palle perse. Stavolta però possiamo dire che Luigi Lamonica ha messo tutti d’accordo. A Siena il miglior fischietto d’Europa viene considerato uno degli avversari più accaniti della formazione toscana. Non sono mancati giornali locali a vivisezionare gli ultimi istanti di gara6 per far notare che, nonostante l’instant replay, Lamonica avesse sbagliato due volte, forse volontariamente. La prima avrebbe invertito la rimessa con 62 centesimi di secondo, in quanto sul rimbalzo difensivo di Ortner la palla sarebbe stata buttata fuori da Talts. La seconda sul fatto che il cronometro dei centesimi sarebbe stato avviato DOPO l’uscita della palla dalle mani di Sakota, come si rivede nel filmato. Ma niente ricorsi, come insegna la disavventura europea dell’Olympiacos.
Perciò senza sorpresa, per noi, è stato leggere quanto segue su La Prealpina, quotidiano varesino, che scrive “Quel Luigi Lamonica biasimato dai tifosi biancorossi (non a torto…) per aver spento la rimonta finale di Varese in Coppa Italia con due tirate di… freno a mano che parevano ordinate da loschi figuri appollaiati sul trespolo di bordocampo, e per aver permesso a Sassari di vincere una sfida persa in casa sua nella regular season contro i biancorossi”. Salvo poi riabilitarlo proprio per gara6: “L’unica gara in cui Siena ha dovuto pagar dazio alla sua straripante fisicità è stata proprio quella in cui Lamonica ha fischiato fregandosene della carta igienica che gli pioveva in testa”. Morale: ‘sto Lamonica scontenta tutti, perfino chi scrive che gli contesta eccesso di protagonismo ed esibizione caricaturale della gestualità arbitrale .
Di insulti è pieno il mondo, e Siena non è terra di innocenti angioletti. Però si cerca di distinguere, e Daniel Hackett sembra aver ben incarnato lo spirito senese. Come scrive VareseSportTv: “indisponente ma redditizio in campo, vero professionista e signore fuori. Al termine della gara, ai microfoni della nostra VareseSport Tv ha dichiarato: “Non mi interessa quanto è successo a fine gara, come tutti i “complimenti” che il pubblico di Varese mi ha riservato per tutta la partita, fanno parte del gioco. Mi interessa dire che una tifoseria come quella di Varese fa bene al movimento pallacanestro nel suo insieme. In campo si gioca, si vince e si perde, ma terminata la partita per me finisce tutto, si volta pagina e mi restano i ricordi positivi”.
Al termine di gara6, pur con qualche sfottò e qualche “vaffa” ormai di prammatica anche in politica, i supporter varesini hanno potuto gioire mentre il parquet si riempiva dei tanti soliti bambini che andavano a canestro per emulare i campioni di serie A appena applauditi. Due giorni dopo al PalaWhirlpool si poteva solo scappare da un parquet pieno di monete, pallottole di carta, bottigliette d’acqua piene col tappo ben serrato. Per non parlare dell’esterno: mentre a Siena pochi poliziotti erano sufficienti ad accompagnare i tifosi varesini ai pullman, le immagini che giravano già prima della gara7 (col parabrezza dell’autobus senese rovinato), mostrano poliziotti in assetto antisommossa con manganello d’ordinanza, casco e scudo. Noi speriamo solo che sette partite di basket fisico modello “Euroleague” abbiano fatto venire la voglia alla città di Varese di vedere una pallacanestro veramente da primo livello, quello che hanno esibito in campo i giocatori della Cimberio, salendo di qualità fino a raggiungere la parità con avversari già rodati in questo senso. E che la serie sia stata persa negli ultimi minuti della settima partita per quei maledetti dettagli che sono gli infortuni di Dunston e Polonara piuttosto che un fallo dubbio fischiato a Sakota.
E poi c’è la Rai… Il telecronista della Rai Edi Dembinski è stato colpito con numerosi bicchieri di plastica e aggredito verbalmente con pesanti minacce di tifosi di Varese, circa mezz’ora dopo la fine della partita. Le forze dell’ordine lo hanno scortato fuori dal palazzetto di Masnago, accompagnandolo anche in autostrada.
La Rai – si è messa subito al fianco del proprio cronista ed ha annunciato che, visto “il pesante clima di intimidazione che accompagna il finale della stagione”, in previsione della serie finale tra Roma e Siena “si riserva, in assenza di adeguate risposte e delle necessarie misure, di ricorrere all’uso delle telecronache ‘off tube’ da studio, denunciando sin da ora l’impossibilità di svolgere il proprio compito con serenità e sicurezza”. La nota della direzione di Raisport “deplora e condanna la vile aggressione” subìta da Dembinski e “invita Lega Basket e Federazione Italiana Pallacanestro, a mettere in atto tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza di tutti gli operatori, coinvolti a vario titolo, nella trasmissione in diretta sulle Reti Rai delle previste partite”.
Com’è cambiato il tifo di basket…