Gesteco Cividale – Umana San Giobbe 82-58 (18-16; 18-13; 23-15; 23-14)
Cividale Marangon, Redivo 23, Miani 12, Balladino, Mastellari 13, Rota 9, Furin 9, Bartoli 3, D’Onofrio, Berti 6, Isotta, Dell’Agnello 7; Capo All. Pillastrini, Primo Ass. Vecchi
San Giobbe Tilghman 7, Spear 6, Lorenzoni, Dellosto 11, Chapelli 4, Martini 8, Bozzetto, Jerkovic 7, Raffaelli, Possamai 15; Capo All. Bassi, Primo Ass. Zanco, Secondo Ass. Civinini
Arbitri Almerigogna, Terranova, Calella
CHIUSIRedivo apre le danze con la specialità della casa, portando i suoi avanti di tre al primo possesso disponibile. Risponde Dellosto impattando, ma Cividale vuole tenere il pallino e allunga 8-3. Possamai sfrutta la stazza e trova continuità, accorciando sul meno uno. Di nuovo Cividale, prima del pari a dodici con la tripla di Tilghman. San Giobbe vivace, sulle ali di un grande Possamai. Botta e risposta Redivo-Martini e tabellone sul 15-16 a due minuti dal primo intervallo. Sorpasso dei padroni di casa con i liberi di Dell’Agnello, i Bulls non riescono ad andare a bersaglio e il periodo si chiude 18-16.
Jerkovic mette il 19-18 prima di una serie ravvicinata di falli da parte di Cividale; la San Giobbe sembra avere le redini del gioco. Martini opera il sorpasso, Bartoli sigla il primo canestro dal campo del tempino per i friulani e Redivo la imita: break di 5-0 a metà frazione. I Bulls sprecano ai liberi l’opportunità del pari e, dal possibile 27-27, nel ribaltamento, la tripla di Rota vale il più sei a tre minuti dalla fine del primo tempo. Bassi chiama time out. Non migliorano le cose, anzi Cividale allunga 34-26 a trenta secondi dalla sirena. Spear legge bene in difesa e lancia Dellosto che mette il canestro e subisce fallo. Miani risponde e le squadre vanno negli spogliatoi sul 36-29.
Cividale prova a dare la spallata in avvio di secondo tempo salendo in doppia cifra di vantaggio. La San Giobbe si aggrappa ancora a Possamai e alla tripla di Jerkovic portandosi 44-38. Problemi di falli per i friulani, già in bonus prima della metà del tempino. Tilghman sfrutta il giro in lunetta e porta i biancorossi meno quattro. Redivo ricaccia indietro le velleità della formazione allenata da Bassi firmando il 47-40 dalla lunga, Miani da sotto allunga ai nove e Bassi ferma di nuovo il gioco. Momento complicato per gli ospiti, colpiti ancora da Redivo e adesso meno dodici. Spear spezza il break, ma il gap è larghissimo in favore dei gialloblù. L’Umana prova a stare aggrappata ma, come capitato nelle precedenti partite, dura fatica e Cividale archivia il periodo 59-44.
Notte fonda San Giobbe già in avvio di quarto quarto, Cividale prova la fuga definitiva allungando 63-44. Tampona Dellosto in lunetta, ma la salita è ripidissima. Questa volta sono i biancorossi ad essere in emergenza falli prestissimo, cosa tutt’altro che positiva, dato il punteggio. La Gesteco ne beneficia subito arrivando a ridosso dei venti di margine. Non riesce più niente alla squadra di Bassi e la sconfitta assume le proporzioni della disfatta con la Gesteco sul 74-52 a tre dalla fine. Ultime azioni valide solo per le statistiche, Cividale vince 82-58.
“Innanzi tutto faccio i complimenti a Cividale per aver giocato veramente una partita di alto livello – il commento nel post gara di coach Bassi. Che ci crediate o no, io sono entrato negli spogliatoi a fine gara e ho fatto i complimenti ai miei ragazzi. Abbiamo combattuto, ci abbiamo provato. In questo momento siamo questi, tanto di più non possiamo fare. Certo, possiamo provare a fare un po’ di più canestro, ma abbiamo rispettato il piano partita, abbiamo perso soltanto otto palloni, finché abbiamo avuto un minimo di benzina siamo rimasti aggrappati. Dobbiamo accettare, ma questo lo dico dall’estate ,che la salita per noi è ripidissima. Dobbiamo continuare a pedalare, una pedalata per volta. I ragazzi stanno lavorando bene. Chiaramente l’assenza di Stefanini per noi è molto pesante e sarà anche molto lunga, però lo ripeto, i ragazzi ci hanno provato, tanto più di cosi stasera, e in generale, non possiamo fare. Dobbiamo tenere il morale alto e vedere quello che succede”.