CHIUSI. San Giobbe, dopo il successo esterno a Rieti che ha inaugurato al meglio il 2025, dando seguito alla vittoria con Fabriano, giocherà la prima partita dell’anno solare in casa contro Ravenna. La sfida, con palla a due all’Estra Forum alle ore 18.00 di domenica 12 gennaio, sarà il sesto confronto assoluto nella storia delle due società. Nei precedenti, compresa la vittoria del girone di andata, la San Giobbe si è imposta tre volte, di cui solo una nel palazzetto chiusino. Per i Bulls è l’opportunità di allungare la striscia vincente iniziata nell’ultimo impegno del 2024 e migliorare ulteriormente la classifica, per i romagnoli interrompere un pesante periodo di digiuno che dura dal mese di novembre. La gara sarà arbitrata dai signori Bernassola e Tommasi. A presentarla, nella conferenza stampa della vigilia, il capo allenatore Nicolas Zanco.
Cominciamo il girone di ritorno contro una delle dirette concorrenti della zona calda della classifica, che sta lottando per la salvezza. Sappiamo quello che che dobbiamo fare, ovvero essere duri mentalmente dal primo minuto, cercare di imporre la nostra fisicità all’interno della partita e giocare a viso aperto contro una squadra come Ravenna che ha dimostrato nelle ultime settimane alcune difficoltà a livello di gestione dei vantaggi, che ha avuto nelle ultime partite. Però è sempre stata in vantaggio e comunque se la è giocata punto a punto con chiunque, compresa Roseto.
Le rimonte, quando si subiscono, possono diventare pesantissime dal punto di vista mentale e in momenti di stagione dove si è un po’ più sfiduciati, dove manca quella serenità di poter tirare sapendo che se sbagli un tiro non succede nulla. Quando poi le partite cominciano a diventare pesanti, con punti in palio per la classifica, poi alcune rimonte subite possono diventare veramente delle mazzate. Noi siamo stati bravi nel momento chiave a rimanere uniti; chiaro che il talento di alcuni nostri giocatori, a livello individuale, abbia aiutato nel momento chiave. Dalle palle recuperate di Ceparano, alla tripla di Renzi nel finale. Quelle giocate individuali che ad alcuni giocatori sono richieste per vincere le partite. Dall’altro lato penso che in realtà la partita veramente della svolta sia stata la trasferta di Piombino. Venivamo da una settimana un po’ particolare, ci siamo parlati, ci siamo guardati in faccia, abbiamo deciso di provare a iniziare una nuova stagione da un punto di vista soprattutto mentale e di atteggiamento. C’è stata una grande risposta da parte dei ragazzi adesso c’è solo da da continuare ad avere quella voglia e quella faccia durante la settimana ma soprattutto la domenica.
Malizia, cattiveria e furbizia vengono con il tempo, con la consapevolezza di dover giocare minuti importanti, che non sempre è facile concedere ai ragazzi giovani. Vero che siamo un progetto che è ripartito, siamo una squadra tra le più giovani a livello di roster, ma nei momenti chiave ci si affida di più esperti, quindi si va magari da Renzi, una partita la vince Raffaelli, una Criconia. Perché il canestro, quello dove c’è la pressione addosso e la mano un po’ trema o hai il braccino corto sicuramente è meglio che lo prenda un giocatore più esperto, rispetto ai giovani. Però i giovani nel loro percorso di crescita, ci devono e ci stanno permettendo anche di non dover spremere i senior in un campionato con trentotto partite dove si gioca veramente tanto e adesso inizia il periodo di gennaio-febbraio dove si gioca quasi ogni tre giorni per due mesi. Quindi i giovani possono sbagliare, magari in momenti diversi dalla partita, però Gravaghi è stata una bellissima sorpresa e Ravenna è stata in realtà la partita in cui lo abbiamo scoperto per davvero. Baldi ha avuto degli alti ma anche lui ci sta dando minuti di qualità. Chapelli e Ius hanno avuto più difficoltà. Chapelli più iniziali, Ius più in questo periodo, ma anche dovute alla crescita dei giocatori chiave nello stesso ruolo, quindi mi viene di pensare al Ceparano, Criconia, Gravaghi e Rasio. Sono ragazzi che continuano a lavorare forte, che scalpitano per avere minuti importanti e sono sicuro che avranno l’occasione e continueranno a fare bene da qui a fine stagione. Vorrei fare una nota di merito a Rasio. Nelle partite tirate come quella di Rieti, personaggi come lui fanno la differenza.
Lisandro è un giocatore da gioco sporco, da palle vaganti e rimbalzi. Quelle situazioni in cui un giocatore di carisma e di “garra” come gli argentini, ha quella capacità di essere leader e trascinatore di questa squadra. Ha avuto avuto delle difficoltà, che ha ancora a volte, per la condizione perché è arrivato stanco, è arrivato soprattutto avendo perso tanti tanti chili rispetto all’anno scorso e lui per giocare in questo campionato, da quattro come vogliamo giocare noi, ha bisogno anche di quella forza fisica oltre al suo atletismo per riuscire a tenere i contatti e avere i vantaggi di poter concludere dentro l’area i canestri. Anche a Rieti, in un momento chiave, ha fatto due errori che per lui sono quasi banali, però ancora a quel 100% della sua condizione fisica e mentale, secondo me, non ci siamo arrivati. Ovvio che giorno dopo giorno e passo dopo passo stia diventando sempre più leader sia tecnico in campo ma soprattutto emozionale e carismatico per questo gruppo.
A Rieti, per l’ennesima volta e stavolta in maniera importante dal mio punto di vista, si è visto un arbitraggio discutibile. Non ci appelliamo mai a questo e sicuramente vince sempre il migliore, però è stato permesso di fare una difesa molto spesso discutibile, diciamo così. Diciamo che visto l’ultimo periodo eviterei di far polemica sugli arbitri. Scherzi a parte, arbitrare in queste categorie non è facile. Spezzo una lancia in loro favore perché purtroppo la maggior parte dei giocatori, a questo livello qui, gioca a fare simulazioni, floppa e prova in tutti i modi a togliere la lucidità e l’attenzione agli arbitri, che dovrebbero solo pensare al giocato e al bello dell’estetica di questo gioco. Quindi sicuramente non è facile arbitrare in queste categorie. Dall’altro lato, secondo me, ci vorrebbe un po’ più di conoscenza di quello che si va a incontrare la domenica. Quando si trovano i giocatori che floppano, che simulano e che sono i primi a essere quelli un po’ più pericolosi, passatemi il termine, come Baldassarre domenica o lo stesso Fall, che è un giocatore comunque sporco su alcune cose, gli arbitri devono arrivare alle partite consapevoli di chi vanno ad arbitrare. Secondo me, se a questi giocatori fischi subito qualcosa, li spegni. Se invece gli permetti questo tipo di comportamento, poi tutto il sistema si innervosisce. Dagli allenatori, ai giocatori al pubblico che chiaramente va dietro al leader casalingo. Nella sporcizia si crea un nervosismo talmente grande che poi tutti perdono la testa e che fa diventare delle partite di pallacanestro delle partite di wrestling o di rugby. Da un lato, ripeto, giustifico gli arbitri perché non è facile. Mi sto rendendo conto, dopo diciannove partite, che la maggior parte dei giocatori gioca proprio a portarli dalla propria parte. Dall’altro lato, però, io penso che uno studio maggiore delle partite e dei giocatori anche da parte degli arbitri, con il tempo che possono avere a disposizione, potrebbe aiutarli a fermare prima e a prevenire determinate situazioni.
A Rieti parte del pubblico ha accettato l’invito ed è venuta a tifare per i ragazzi, domani torneremo tra le nostre mura e avremo bisogno di tutto il sostegno dei nostri tifosi che devono essere assolutamente il sesto uomo in campo. Vogliamo regalargli la prima emozione casalinga del 2025, quindi chiedo assolutamente al tutti tifosi la presenza perché la squadra ne ha bisogno.
