È stata l'ultima partita da capo allenatore dei Bulls
Agrigento – San Giobbe Basket 84-71 (28-16; 22-18; 19-20; 15-17)
Agrigento: Ambrosin 10, Traore 2, Meluzzi, Cohill 11, Caiazza 13, Fabi, Chiarastella 4, Morici 10, Sperduto, Peterson 8, Polakovich 26; Capo All. Pilot, Primo Ass.
San Giobbe: Tilghman 8, Zani, Dellosto 11, Visintin 9, Chapelli 5, Stefanini 2, Gaddefors 1, Jerkovic 12, Raffaelli 13, Possamai 10; Capo All. Bassi, Primo Ass. Zanco, Secondo Ass. Civinini
Arbitri: Caforio, Puccini e Bertuccioli
CHIUSI. Ultima partita della stagione per Agrigento e San Giobbe, entrambe deluse dalla post season e in campo per una sfida del tutto ininfluente ai fini della classifica. Agrigento con Meluzzi e Sperduto in lista ma tenuti a riposo, Bulls senza capitan Bozzetto in procinto di diventare padre per la seconda volta. Clima rovente solo per quanto riguarda la temperatura in Sicilia e pubblico non troppo rumoroso, per usare un eufemismo. Agrigento avanti in maniera importante in avvio trascinata da Polakovich, padrone del pitturato. Primi minuti tutti a tinte biancoazzure: San Giobbe sotto 16-5 a ridosso della metà e primo time out richiesto da Bassi. Tilghman da tre porta i suoi sotto di dieci sul 18-8 al rientro in campo, Possamai riduce a otto. Solo una folata per i toscani, decisamente meno consistenti dei padroni di casa che in un amen si portano 25-12. Non partita fino a questo momento con Agrigento saldamente al comando delle operazioni e l’Umana spettatrice sotto 28-14 a undici secondi dalla prima sirena. Il sussulto finale arriva da Visintin in lunetta ma il margine è di dodici in favore della Moncada Agrigento. Una difesa ritrovata e la triple di Chapelli e Visintin permettono agli ospiti di annullare l’ennesimo strappo agrigentino. Il divario però è stabile sulla decina. Finale di tempo e ancora assolo dei siciliani avanti con il massimo divario sul 47-31. Tampona Dellosto da oltre l’arco ma è troppo poco per pensare di tornare a galla. Bassi chiama di nuovo tempo a un minuto dalla pausa lunga sul 47-34. I punti che archiviano la prima metà della gara sono dei locali che vanno negli spogliatoi avanti di sedici (50-34).
Jerkovic da tre per i Bulls al rientro in campo, Agrigento dimostra però la stessa presenza della prima frazione di gioco. Dopo tre minuti punteggio modificato in dimensioni ma non nel margine tra le squadre (58-42). La timida reazione dei Bulls vale solo il vantaggio nel risultato del tempino (13-17 a centoventi secondi dalla terza sirena), ma Agrigento è in completo controllo della situazione. Il break di 4-0 firmato da Polakovich (il secondo canestro è l’highlight della giornata e quello che sveglia per la prima volta il pubblico) porta il tabellone luminoso sul 67-51. Jerkovic si ripete da tre, ma i siciliani chiudono il terzo periodo 69-54. Raffaelli per due volte da oltre l’arco apre il quarto quarto. Cohill risponde per il 71-60 e poi con la tripla del nuovo più quattordici. Praticamente il solo Raffaelli è autore dei punti della San Giobbe nel tempino (78-65 a quattro dalla fine). I falli antisportivi di Chapelli e Cohill danno un tono agonistico ad un finale utile solo per aggiornare i tabellini. Bulls comunque nel momento migliore della partita e sotto di dieci con la tripla di Dellosto a due minuti dalla sirena conclusiva. Il tap-in di Polakovich fa scorrere i titoli di coda: Agrigento vince 84-71 e si aggiudica l’ultima partita stagionale.
“Complimenti ad Agrigento per questa vittoria – commenta Bassi nell’immediato post partita -. Hanno avuto più energie di noi, eravamo ancora ora scossi dalla sconfitta con Nardò e quando siamo entrati in partita era ormai troppo tardi. L’obbiettivo era però quello di finire con dignità la stagione e penso lo abbiamo fatto. Una annata complicata, questa per me era l’ultima partita da capo allenatore della San Giobbe. Sono stati quattro anni stupendi, ci terrei a ringraziare veramente tutti ma la lista sarebbe troppo lunga, quindi mi limito a ringraziare la Reyer in generale come organizzazione ma in particolare il dottor Brugnaro e il presidente Casarin. Mi hanno sempre sostenuto, anche nei momenti difficili e questo non era scontato. Poi ovviamente Giuseppe, il nostro presidente. Più di un presidente, un amico, una persona con la quale ho condiviso tante cose, gioie, dolori, non solo nel basket e questo rimarrà. Chiudiamo con una retrocessione, ma credo che quando tra qualche anno si riguarderà a questa stagione verranno viste più cose positive che negative. L’unica cosa che mi sento di dire in questo momento è che per quanto mi riguarda ho giocato un po’ cieco, senza sapere le vere regole d’ingaggio di questa stagione. Un po’ un rammarico per me ma detto questo auguro alla San Giobbe di tornare quanto prima, se possibile, in Serie A2, o comunque raggiungere tutti gli obiettivi che si prefisserà la società. Io scendo qua, un grande saluto a tutte le persone di Chiusi e a quelli che mi hanno voluto bene, ma ho avuto modo in questi giorni di dirlo anche a livello personale. Ci saranno poi cene di fine anno per questo genere di saluti. Grazie a tutti, questi quattro anni sono per me indimenticabili. Ho dato tutto quello che avevo da dare dal primo all’ultimo minuto e l’ho fatto con grande piacere”