Cantù rende la vita difficile ai campioni d'Italia
(8-12; 24-24; 43-39)
BENNET CANTU’: Micov 17, Scekic 11, Ortner 2, Markoishvili 7, Leunen, Marconato 5, Mazzarino 5, Mian, Diviach ne, Maspero ne, Abass ne, Green 13. All. Trichieri.
MENS SANA SIENA: Mc Calebb 9, Zisis 12, Hairston 13, Carraretto, Lavrinovic 7, Kaukenas 11, Ress 7, Michelori, Udom ne, Stonerook 4, Aradori, Moss. All. Pianigiani
di Umberto De Santis
SIENA. Siena come la Borletti Milano di 60 anni fa: si cuce addosso il quinto scudetto di fila e si prende il suo ritaglio di storia del basket. Eppure, il macigno di 72 partite giocate in una stagione infinita stava per crollare in testa alla Mens Sana dopo appena 6 minuti di gara, con un pesante passivo di 0-10 che non lasciava presagire niente di buono. La stanchezza, che si immaginava nella testa dei giocatori canturini per le poche rotazioni assicurate da un roster molto corto, che doveva fare a meno di Tabu e Urbutis per regolamento, come dall’altra parte erano in borghese Jaric e Rakovic, sembrava invece aver colpito gli atleti mensanini. La Bennet sciorinava il suo grande basket collettivo, si chiudeva a riccio nella sua onesta zona con determinazione e i gli esterni senesi sparacchiavano a vuoto. Micov, Leunen, Markoishvili bucano la retina biancoverde. Zisis, subentrato a McCalebb fuori ritmo, mette i primi due punti, come in gara uno contro l’Olympiakos, ma per scrivere un’altra storia. Registrata la difesa, Lavrinovic, Kaukenas e un efficace Ress ricuciono (8-10) ma è il rientrante Ortner a mettere i due liberi che chiudono il primo quarto: 8-12.
Il secondo periodo si apre nel segno di Malik Hairston che mette i due canestri del pareggio, e sulla risposta del miglior Micov della serie, replica sempre da sotto. La truppa di Trinchieri non ci sta a fare la vittima sacrificale, Mazzarino si libera per una volta dalla marcatura asfissiante e segna, Scekic scava il nuovo vantaggio di Cantù e Green trova i suoi primi due punti (15-22 al16’). Mc Calebb ruba palla a Marconato e vola in contropiede per il -5, ma è Scekic a confermare il vantaggio esterno. Micov fa fallo su Lavrinovic che ai liberi non perdona, poi l’ottima difesa manda prima Mc Calebb di prepotenza poi Kaukenas da fuori sul -1 (23-24 a 1’28”). La Bennet sfrutta un timeout all’ultimo minuto per confermarsi in vantaggio, ma Green si fa soffiare la palla da Lavrinovic, commette fallo e l’uno su deu del lituano manda tutti al riposo in perfetta parità 24-24 una gara per nulla scontata come la vigilia poteva far prevedere.
Kaukenas realizza per il primo vantaggio Mens Sana, Mc Calebb se ne va in penetrazione per il +4 (28-24) su palla persa da Cantù. Da una parte Leunen, dopo il rimbalzo in attacco, segna da fuori, di là è Stonerook in sottomano a replicare. La Bennet con Green da tre e Scekic ritorna avanti di uno, ma finalmente entra una tripla per Mc Calebb (33-31). I falli mandano in lunetta il Capitano biancoverde e l’ala serba biancoblù Scekic. Nella confusione esce fuori Hairston con un tap schiacciato. Mazzarino accorcia dalla lunetta con tre liberi per fallo di Kaukenas, mastino implacabile per una volta in ritardo. Ancora Hairston da fuori, rientra Zisis per attaccare la zona. Green esce con un punto dal fallo di Michelori, poi il movimento preciso del play greco in attacco manda a segno Ress col gancio. Un +5 che non lascia gioire, visto che Markoishvili trova la tripla. Ma ancora Zisis fa un assist a Ress che schiaccia senza farsi pregare. Il terzo periodo si conclude 43-39, ma la gara è apertissima, nessuno vuole mollare, troppo grande è la posta.
In apertura Carraretto spende fallo su Micov che fa 1/2 ai liberi. Malik Hairston, al limite dei 24” mette la tripla. Ma Cantù è viva: Markoishvili fa l’assist a Scekic che appoggia comodo al tabellone, Ress perde palla e Green ne confeziona un altro a Micov (46-44). Il momento si fa brutto per la Montepaschi, ma Zisis da vero condottiero ne esce con la bomba che non ti aspetti. Hairston perde palla banalmente, e Micov segna da sotto. Il playmaker mensanino affronta il pressing brianzolo con acume e infila un’altra tripla magistrale. Ma la Bennet ha ancora voglia di ritornare davanti al suo pubblico: Green, dopo altri due trepunti falliti dalla Mens Sana, segna in caduta libera (52-48). Botta e risposta dalla lunga distanza tra Kaukenas e Micov, con successo perché in area non si entra.dopo gli stenti al tiro del primo tempo, si segna con maggior regolarità: Lavrinovic appoggia al tabellone, Leunen (2/2)e Micov da sotto, dopo l’ultimo timeout Bennet, rispondono al 39’ (57-55). Finale con fallo sistematico: Zisis dalla lunetta fa il 100 per cento, Green per il 59-56. Basta poco per scrivere due finali diversi, in un clima di suspence totale: Hairston sbaglia due liberi, invece Green li mette entrambi. Mancano 19”, Siena +1: Micov sceglie Zisis per commettere fallo, e il play non sbaglia, però nell’azione seguente commette fallo su Green che riporta i suoi a -1. Il timeout di Pianigianii mette l’azione direttamente nella metà campo canturina eludendo la zona press, il fallo è inevitabile, la mano di Kaukenas non trema. Ultima azione per Cantù, con Carraretto che manda in lunetta Markoishvili che infila il primo libero. Gioco di disperazione, con Marconato e Scekic al rimbalzo: la guardia georgiana sbaglia il secondo, prende il rimbalzo nell’angolo scagliando una tripla sul ferro e Marconato non riesce a segnare da sotto.
Non c’è più tempo per tentare, la serie scudetto finisce qui, con la Mens Sana a conquistare il suo sesto scudetto, quinto consecutivo contro la Bennet Cantù, che aldilà del punteggio di 63-61, si è dimostrata un avversaria di assoluto valore. Dopo la festa della premiazione, in cui ci sono stati applausi anche per la squadra canturina e la consegna del premio MVP delle finali al play Lester Bo Mc Calebb, tutta la squadra si è trasferita in Piazza del Campo a festeggiare con le autorità e i tifosi prima dentro la Sala delle Lupe nel Palazzo Comunale e poi all’aperto: tutti che volevano toccare la Coppa che spetta ai vincitori dello Scudetto e dare il cinque ai propri beniamini.
Guarda il video di Juri Guerranti: http://www.youtube.com/watch?v=Ai3HEwYY7S8
(Foto di Augusto Mattioli)