L'udienza che chiuderà la storia della Mens Sana Basket è il 9 giugno
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di Umberto De Santis
SIENA. Ignoto ai più anche dopo due mesi e mezzo di assidua presenza, per di più proveniente da una rivale, la Virtus Siena. Fra l’altro per prendersi in carico un boccone poco ghiotto: girarsi le scatole per passare alla storia del basket come colui che ha firmato l’ultimo atto della Mens Sana Basket spa, il fallimento. Il tutto shakerato in un ambiente piccolo e provinciale, in un momento storico di declino quando un pugno di persone ha trasformato in fango, in appena 18 anni, la ricchezza secolare di un popolo . Avendo detto di sì a Piero Ricci ed essendo nominato liquidatore della società dei sette scudetti consecutivi e di tanti altri trofei, Egidio Bianchi ha la forza tranquilla di chi non ha paura del compito affidatogli e rifugge dal luogo comune “Chi glielo ha fatto fare?”.
Le insidie sono dappertutto, a cominciare dai collaboratori mantenuti della precedente gestione, che non ha potere di licenziare ai sensi della legge sul lavoro italiana, anche se poi risultano indagati o addirittura destinatari di limitazioni della libertà personale, perché coinvolti in una storia di malaffare che il 9 giugno, dopo la dichiarazione di fallimento, prenderà la via della bancarotta fraudolenta. Anche la contestazione spicciola dei tifosi, con il segno delle mani ammanettate fatto all’indirizzo di Jacopo Menghetti durante gara 2 dei playoff contro Reggio Emilia, non intacca il suo aplomb più anglosassone che italiano. La direttrice finanziaria Olga Finetti, poi, ci ha pensato il magistrato a toglierla dai locali di Viale Sclavo, per evitare inquinamento delle prove.
Si accusa un ritardo nella gestione della società: nominato l’8 febbraio ed entrato con pieni poteri il 3 marzo, Egidio Bianchi ha avuto tutta la contabilità a disposizione solo dopo il 21 marzo, e ancora il 4 aprile l’ex-di-tutto Ferdinando Minucci usava frequentare gli uffici della Mens Sana Basket, come hanno personalmente verificato gli uomini della Guardia di Finanza. L’ordine di arresto ai domiciliari nasce probabilmente dalla pervicacia del manager nel continuare a impicciarsi e forse a confondere le acque e render la vita difficile al lavoro dei Pm. Ma anche quello del liquidatore.
C’è stato da assicurare la gestione finanziaria per completare l’anno sportivo con una squadra seconda in classifica e quindi ai playoff, più un settore giovanile di grande tradizione. E le spese da riconoscere al padrone di casa, perché l’impianto di gioco è di proprietà della Polisportiva Mens Sana 1871: riscaldamento e illuminazione, oltre la pulizia, sono servizi imprescindibili. Senza un euro in tasca – o quasi – e correndo dietro agli incassi delle sponsorizzazioni e delle pubblicità esistenti. Addirittura pare sia nata una querelle su cartelloni pubblicitari “abusivi” o non comunicati in società: se cartellone = introito pubblicitario dov’è il contratto? Dove sono i soldi? Negli ultimi giorni diversi cartelli pubblicitari sono stati staccati e portati via all’insaputa di Bianchi.
Si era detto che la vendita di Hackett portava i soldi per finire la stagione. Ma quanti soldi siano entrati in cassa non è dato sapere a Bianchi. C’è stata, è vero, la rilevante minor spesa per lo stipendio dell’ex-pesarese. Il contratto di Haynes è quasi completamente pagato dall’Olimpia Milano (almeno il minimo legale deve esser corrisposto da chi tessera un atleta) ma sembra che Mario Scotti, agente di Hackett (lasciato e ripreso dal play della Nazionale nel giro di due giorni nell’aprile 2013 in una vicenda mai veramente spiegata), sia stato interrogato dalle parti di Cremona, dove ha sede la sua agenzia Two Points, dai finanzieri. La notizia non è stata smentita e ciò fa temere di una possibile escalation per una inchiesta sui fondi neri destinati ai giocatori delle varie squadre che potrebbe raggiungere tutto il mondo del basket: Minucci ha parlato col magistrato Nastasi per sei ore e non si sa quali argomenti possa aver tirato fuori a sua discolpa.
In questa settimana Egidio Bianchi dovrebbe incontrare i due soci più importanti della Mens Sana Basket spa: Polisportiva e Fises. Una rapida presa d’atto della situazione corrente farà presente a tutti quello che già conoscono: davanti alla richiesta di fallimento avanzata dalla Procura non si farà alcun tipo di opposizione. Aver concluso l’annata sportiva nel migliore dei modi possibili dal punto di vista finanziario e con la soddisfazione di aver centrato comunque obiettivi sportivi di prestigio (stasera si gioca gara 4 a Reggio Emilia nei quarti dei playoff), sarà l’epitaffio da scrivere sulla storia della società.