Il punto sull'Euroleague alla fine del girone d'andata
di Umberto De Santis
SIENA. E’ terminato il girone di andata di Euroleague e qualche considerazione su quanto finora visto si impone. Partiamo dalla Montepaschi Siena e il girone F. La Mens Sana (6-1) ha sfruttato bene il calendario che le concedeva quattro partite in casa su sette, aggiungendo a quattro vittorie interne due successi in trasferta che fin da ora possono garantire il passaggio al turno successivo. In mezzo a tante trovate tattiche per sopperire a una discreta sfortuna in infermeria, c’è da registrare il miglioramento di giovani atleti come Hackett e Janning, la solidità di Kristjan Kangur (non si capisce perché raggiunga solo a 31 anni la consacrazione), la raggiunta maturità di Moss e Brown. Di contro l’avversaria Caja Laboral (4-3), pur sconfitta, ha palesato come difficoltà solo la rinuncia a Oleson ceduto al Barcellona, fondamentale nel tiro pesante che venerdì a Siena è stato il tallone d’Achille dei baschi, che rimangono in corsa nonostante il girone di ritorno gli offrano solo tre gare casalinghe (Maccabi, Fenerbahce, Montepaschi) tutte da vincere. Tuttavia contro i baschi gioca il calendario: le altre due terze si trovano in una situazione più favorevole. L’Olympiacos (4-3) ha vinto in casa Khimki (4-3) con la prestazione di Spanoulis, Hines, Papanikolaou e Antic,protagonisti dello scorso anno. Che hanno surrogato la cattiva prestazione di Printezis e Powell con un eccellente ultimo periodo (22-33 sotto il segno di Sloukas) che ha annichilito i moscoviti. Così si è rimediato alla battuta d’arresto casalinga contro Siena, e sono attesi da quattro gare casalinghe su sette: senza passi falsi interni, per giungere ai playoff il viatico è ottimo. Stessa situazione per i russi, che pure avevano due vittorie esterne nel carniere, e che dovranno andare solo tre volte in trasferta nel ritorno: Barcellona, Maccabi e Olympiacos all’ultima giornata: che potrebbe rivelarsi decisiva. Ma Planinic, Davis e Loncar potrebbero non bastare. Situazione quasi disperata per due delle ultime tre in classifica, perchè il Besiktas (0-7) è già praticamente fuori dai giochi. Ciò nonostante alla fine del terzo periodo nel derby contro il Fenerbahce (2-5) era avanti (48-55, poi finita 78-72) ma non ottiene molto dagli USA Ewing, Christopher e Falker. Simone Pianigiani, reduce dal ricovero in ospedale per tonsillite mentre la sua squadra vinceva la Coppa di Turchia agli ordini di Dalmonte, ha trovato le giocate decisive nelle mani di Oguz Savas, finora abbastanza bistrattato. L’organico per un recupero prodigioso c’è, tra cui spicca Bogdanovic, uno dei migliori attaccanti di Euroleague in questa stagione. Ma ha contro il calendario con quattro gare fuori casa. Si va in scena con una sequenza micidiale: il 21 febbraio arriverà a Istanbul il capolista Barcellona (6-1), il 28 la trasferta a Siena, il 7 marzo ospiterà il Maccabi (2-5) nella sfida che toglierà di mezzo definitivamente una delle due compagini. Proprio la squadra di Tel Aviv fa compagnia in classifica al Fenerbahce. Non si fa troppe illusioni il coach Blatt: la sfortunata stagione è stata fin qui costellata di errori e il calendario offre quattro trasferte. Già la gara del 21, ospitando la Montepaschi, è decisiva. I senesi in Regular Season andarono a un passo dalla vittoria: 70-68, ma all’inizio dell’ultimo minuto gli ospiti erano avanti di quattro punti. E brucia ancora la sconfitta interna di giovedì in casa contro il Barcellona. Gli spagnoli guardano tutti dall’alto in basso, a pari punti con Siena ma con una dote importante di +19 nello scontro diretto, e godranno di quattro gare in casa. Il team guidato da Xavi Pascual ha ben inserito i nuovi Tomic e Jasikevicius ed è la principale candidata alla vittoria finale. Dove sono i problemi?
Anche il girone E è guidato da una coppia appaiata: Anadolu Efes (6-1) e Real Madrid (6-1) ma è il team di Mahmouti a godere del primo posto avendo vinto giovedì lo scontro diretto in casa 74-72 (Carroll ha mancato la tripla vincente nei secondi finali, però). Le voci di dissapori tra il tecnico e la stella Sasha Vujacic non sembrano dare fastidio a un gruppo concreto e ben assortito con campioni NBA (oltre a Vujacic c’è Farmar), turchi emergenti (il pivot Semih Erden), giocatori ritrovati come l’ala serba Savanovic e la guardia americana Lucas. I blancos di Pablo Laso sono invece in difficoltà. Sono usciti prematuramente dalla Copa del Rey ad opera del Barcellona, rivelando l’errore estivo quando si era concesso al pivot Tomic di andare a rinforzare la diretta avversaria catalana in tutte le competizioni possibili, mentre i lunghi di casa hanno offerto proprio contro l’Efes una cattiva prestazione, tanto che il top nei rimbalzi è toccato a Fernandez (7) e Mirotic (7) che ne hanno presi a testa quanto i tre pivot (Reyes 3, Begic 2, Hettsheimeir 2) messi insieme. In una classifica più corta rispetto all’altro girone perché le due tedesche Alba Berlino (1-6) e Brose Bamberg (0-7) sono manifestamente più deboli delle altre squadre, il secondo posto del CSKA (5-2) solitario è importante. Messina ha ritrovato cose importanti da Teodosic e Weems, e pur privo di Khryapa ha visto la bella partita di Sasha Kaun nella vittoria contro il Panathinaikos (4-3) mentre continua a deludere l’USA Dionte Christmas, che in estate era stato accostato alla Mens Sana. Gli ateniesi di Pedoulakis occupano il quarto posto in classifica e sono attesi da quattro trasferte (tra cui Madrid e Mosca), e sarò dura mantenere la posizione che vale i playoff. L’innesto di Kapono è stato un grosso errore, Ukic non convince, Diamantidis sta facendo forse la sua peggior top 16 di sempre. Tutto ciò rialza le quotazioni di Zalgiris (3-4) e Malaga (3-4). Entrambe avranno un girone di ritorno con quattro gare casalinghe, entrambe ospiteranno il Panathinaikos! I lituani godono per i tre liberi vincenti di Popovic negli ultimi secondi dell’overtime a Bamberg (87-88) che li rimettono in corsa, specie se potranno contare sul rientro di Javtokas, a lungo infortunato, e sulla salute di un certo Ksistof Lavrinovic (16p giovedì). E spera anche il team di Repesa. La bomba di Marcus Williams allo scadere a Berlino (65-67) maschera i problemi di una squadra costruita in ritardo, ma la risposta del gruppo dovrà venire tra quattro giorni quando giocheranno l’altra trasferta in terra tedesca: perdere a Bamberg sarebbe un disastro, ma di delusioni quest’anno Jasmin Repesa ne ha già dovute incassare tante.