di Enrico Campana
SIENA. Basket a parte, pur con vedute e interessi differenti io e Ferdinando Minucci abbiamo in comune una cosa: dipendiamo dal Monte dei Paschi. E dal “nostro” amato presidente Giuseppe Mussari (complimenti per la presidenza dell’ABI, posso dire anche da parte del Cittadino?), il quale due anni fa, all’assemblea annuale della banca, da “piccolo azionista”, mi ha reso edotto che l’istituto ha creato un “Numerificio”. Proprio così l’ha chiamato, come si può leggere sui verbali. Da quel momento non ho pensato altro a informarmi su questa dottrina, talmente infatuato da acquisire una sorta di dipendenza. E ogni fine stagione mi trovo fatalmente a fare un po’ di calcoli sul livello di redditività sic et simpliciter dall’”azienda basket”. Partendo dalla base: e cioè il fatturato clienti, spettatori e incassi. Ovvero la cifra che teoricamente dovrebbe concorrere in misura maggiore al bilancio (anche se sappiamo che ci sono poi sponsorizzazioni, investimenti e contributi ad personam, sempre di più – in generale, non solo per Siena – a carattere territoriale e non ben quantificabili). In generale, il ritorno per un club è minimo, vedi il contratto Sky collettivo (2,6 milioni annui) e il milione di euro dell’Agos Ducato sponsor del campionato da pochi mesi. Ricavi questi che peraltro servono a coprire prevalentemente la gestione di Lega Basket, 300 mila euro al presidente, 60 mila al consulente designatore degli arbitri, costi di personale, servizi, manutenzione della sede di proprietà, varie ed eventuali. Insomma, tutto finisce per sostenere la casa madre.
Va dunque in archivio, con i relativi numeri che attestano il suo stato di salute, la stagione 2009-2010 il 4° scudetto di Siena. Ricapitolando: campionato a 16 squadre ridotte a 15 a tre quarti di gara, 14 gare casalinghe contro 15, un incasso in meno, cancellazione di tutti i risultati e una sola retrocessione (Ferrara). Di fronte alla messa in campo dei ragazzini, 11 spettatori paganti, l’assenza del medico sul campo ci si accorge finalmente a tre quarti di stagione che mancano le garanzie minime previste, e la gente si chiede come è possibile che i gestori del basket (leggasi organi di controllo) avessero accordato la fiducia (?) alla Sebastiani Rieti, accettando il trasferimento del club a Napoli.
Discorso chiuso, almeno per ora.
Questa l’analisi relativa a spettatori e incassi delle ultime due stagioni (fra parentesi 2009-2010) e le rispettive variazioni del torneo in generale:
Totali stagione *
Spettatori 1.041.444 (910.415), – 131.020
Media spettatori 3.886 (3.858), – 28
Incasso 12.013.080 (10.098.054), – 1.915.026 euro
Media incasso 44.825 (42.788), – 2.037 euro
* Nota: 268 gare contro 236 per l’esclusione di Napoli
Totali Regular Season*
Spettatori 926.910 (801.387), – 125.523
Media spettatori 3.862 (3816), – 46
Incasso 10.518.146 (8.837.439), – 1.680.707 euro
Media incasso 43.826 (42.083), – 1.743 euro
* Nota: 240 gare contro 210
Totali Playoff *
Spettatori 111.534 (109.028), – 2.506
Media spettatori 4.091 (4.193), + 102
Incasso 1.494,934 (1.260.615), – 234.319 euro
Media incasso 53.391 (48.485), – 4.906 euro
* Nota: 28 gare contro 26
All’interno di questo rendiconto globale, che significa un arretramento brusco, soprattutto nella percezione della gente e dei giovani per questo sport, c’è poi quella club per club. E chiaramente la gente tutta è curiosa di sapere le curve del successo della squadra-faro, e di capire quella dicotomia degli sport maggiori fra metropoli e provincia che non riflette poi un costo della vita molto simile, con scarti sensibili solo riguardo al nord e al sud. C’è uno studio mondiale che sostiene, infatti, che la provincia italiana sia vicinissima alla realtà della metropoli come costo della vita, non così negli Stati Uniti e Francia, mentre dietro l’Italia c’è solo la Germania in questa perequazione che tutto sommato è indicativa anche in un discorso riguardante il costo dello sport. A volte ci sono anche splendide eccezioni, vedi il budget di Siena (16.895.000 euro), 3 volte superiore a quello di Bologna – la pluriscudettata degli incassi da sempre e l’unica che s’avvicina alla copertura del budget ed è riuscita ad acquisire grazie al “marchio Virtus” una grande arena e il doppio delle metropoli (Milano e Roma).
Diamo solo i picchi in positivo e in negativo riguardo ai totali dei club:
Spettatori totali: 1° Bologna 107.904 (16 gare), 2° Caserta 90.380 (19), 3° Siena 89.717 (20 gare)
Media spettatori: 1° Bologna 6744, 2° Pesaro 4811, 3° Caserta 4757, 4° Siena 4486
Incassi totali: 1° Bologna 1.914.286, 2° Caserta 863.969, 3° Teramo 800.693, 4° Milano 778.842, 5° Biella 723.927, 6° Cantù 709.662, 7° Siena 612.472
Media incassi: 1° Bologna 119.643, 2° Teramo 57.192, 3° Biella 51.709, seguono… 12° Siena 30.624, 13° Montegranaro 30. 425 (*), 14° Roma 25.059, 15°Treviso 25.001.
Mens Sana-Mps con 29.931 euro d’incasso di media nella regular season, che la pone al 3° ultimo posto, contro un bilancio-record per il basket e la stessa società alla fine dell’ultimo esercizio di 16.895.000. Per cui i valori probabilmente oscilleranno all’insù quando fra qualche mese si conoscerà il bilancio corrispondente, quello del 5° scudetto.
Per quanto riguarda le 210 gare di regular season, la flessione si attesa a 801.38, più 109.028 spettatori per i playoff, con una media di 3.816 spettatori, un incasso totale di 8.837.439 e una media di 42.083 euro (solo 625 euro in più per i playoff!).
E’ andata leggermente meglio nei playoff, grazie al ritorno di Caserta, con segno più 4193 contro 4.091, 102 spettatori guadagnati di media, ma contro incassi inferiori sia in regular season (-1743 euro di media), playoff (-4906) e totali (-2037).
La Virtus Bologna è prima nelle presenze e negli incassi che coprono un terzo del suo budget, Siena è oltre le 5000 presenze al 2° posto assoluto ma solamente è terz’ultima nella media-incassi (29.931 euro) optando per una certa sua politica a favore del territorio benedetta, come sappiamo, dalle istituzioni senesi.
Questi i picchi (regular season):
Spettatori: 1° Virtus Bologna, 99.300, 2.a Mps 70.618, ultima Benetton Treviso 36.755.
Incasso : 1° Virtus Bologna, 1.728.741, ultima Roma 343.990.
Media spettatori: 1° Virtus 7093, 2° Siena 5044, ultima Benetton 2655.
Media incassi: 1° Virtus 123.482, ultima Roma 24.571, terz’ultima Siena con 29.931.
La classifica dei playoff come media spettatori è invece questa: 1° Armani 5926 (+2529 rispetto alla regular season),2° Caserta 5283 (+694), 3° Virtus Bologna 4302 (-2791), 4° Lottomatica 4059 (+46), 5° Siena 3183 (-1861), 6° Benetton 2913 (+188), 7° Montegranaro 2800 (-198), 8° Cantù 2.396 (-813). Rispetto alla regular season, invece questo il primato inverso: 1° Virtus Bologna -2791, 2° Mps Siena -1861, 3° Ngc Cantù – 813, 5° Montegranaro -198. Con segno più: 1° Armani +2529, 2° Pepsi Caserta + 694, 3° Benetton Treviso +188, Lottomatica Roma +46.
Come si vede quest’anno inatteso e sorprendente è arrivato una specie di “baco playoff”. Pensate che ben 4 formazioni su 8, il 50 per cento, hanno avuto un calo di spettatori rispetto alla regular season, massime per la Virtus e Siena, prima e seconde in stagione che hanno persi rispettivamente ben 2791 e 1861 spettatori, siamo attorno al 35-40 per cento! Si tratta di percentuali davvero rilevanti. Hanno salvato l’onore dei playoff Milano e Caserta, uniche due a superare i 5000 spettatori di media.
Un bilancio davvero imbarazzante. Sarà perché i playoff tengono banco a giugno, quando arriva l’estate (e quest’anno c’erano anche i mondiali,) sarà per il dominio scontato di Siena o la crisi economica si fa sentire, ma certo non è un boomerang per il basket in un momento in cui cerca disperatamente un nuovo appeal. Con una perdita di ben 2126 spettatori di media nell’area delle magnifiche 8 rispetto alla regular season, a che servono questi playoff?, si chiede la gente. Non conviene tentare altre formula, o meglio livellare il campionato?
Da parte mia commento solo con un diplomatico“No comment” d’incoraggiamento verso il mio amato sport. Scegliete voi, cari lettori, se mettere poi col punto interrogativo, esclamativo o semplice. E per il resto, ci pensino Meneghin e la Lega e i presidenti-ad che sono pagati per cambiate questo trend.
SIENA. Basket a parte, pur con vedute e interessi differenti io e Ferdinando Minucci abbiamo in comune una cosa: dipendiamo dal Monte dei Paschi. E dal “nostro” amato presidente Giuseppe Mussari (complimenti per la presidenza dell’ABI, posso dire anche da parte del Cittadino?), il quale due anni fa, all’assemblea annuale della banca, da “piccolo azionista”, mi ha reso edotto che l’istituto ha creato un “Numerificio”. Proprio così l’ha chiamato, come si può leggere sui verbali. Da quel momento non ho pensato altro a informarmi su questa dottrina, talmente infatuato da acquisire una sorta di dipendenza. E ogni fine stagione mi trovo fatalmente a fare un po’ di calcoli sul livello di redditività sic et simpliciter dall’”azienda basket”. Partendo dalla base: e cioè il fatturato clienti, spettatori e incassi. Ovvero la cifra che teoricamente dovrebbe concorrere in misura maggiore al bilancio (anche se sappiamo che ci sono poi sponsorizzazioni, investimenti e contributi ad personam, sempre di più – in generale, non solo per Siena – a carattere territoriale e non ben quantificabili). In generale, il ritorno per un club è minimo, vedi il contratto Sky collettivo (2,6 milioni annui) e il milione di euro dell’Agos Ducato sponsor del campionato da pochi mesi. Ricavi questi che peraltro servono a coprire prevalentemente la gestione di Lega Basket, 300 mila euro al presidente, 60 mila al consulente designatore degli arbitri, costi di personale, servizi, manutenzione della sede di proprietà, varie ed eventuali. Insomma, tutto finisce per sostenere la casa madre.
Va dunque in archivio, con i relativi numeri che attestano il suo stato di salute, la stagione 2009-2010 il 4° scudetto di Siena. Ricapitolando: campionato a 16 squadre ridotte a 15 a tre quarti di gara, 14 gare casalinghe contro 15, un incasso in meno, cancellazione di tutti i risultati e una sola retrocessione (Ferrara). Di fronte alla messa in campo dei ragazzini, 11 spettatori paganti, l’assenza del medico sul campo ci si accorge finalmente a tre quarti di stagione che mancano le garanzie minime previste, e la gente si chiede come è possibile che i gestori del basket (leggasi organi di controllo) avessero accordato la fiducia (?) alla Sebastiani Rieti, accettando il trasferimento del club a Napoli.
Discorso chiuso, almeno per ora.
Questa l’analisi relativa a spettatori e incassi delle ultime due stagioni (fra parentesi 2009-2010) e le rispettive variazioni del torneo in generale:
Totali stagione *
Spettatori 1.041.444 (910.415), – 131.020
Media spettatori 3.886 (3.858), – 28
Incasso 12.013.080 (10.098.054), – 1.915.026 euro
Media incasso 44.825 (42.788), – 2.037 euro
* Nota: 268 gare contro 236 per l’esclusione di Napoli
Totali Regular Season*
Spettatori 926.910 (801.387), – 125.523
Media spettatori 3.862 (3816), – 46
Incasso 10.518.146 (8.837.439), – 1.680.707 euro
Media incasso 43.826 (42.083), – 1.743 euro
* Nota: 240 gare contro 210
Totali Playoff *
Spettatori 111.534 (109.028), – 2.506
Media spettatori 4.091 (4.193), + 102
Incasso 1.494,934 (1.260.615), – 234.319 euro
Media incasso 53.391 (48.485), – 4.906 euro
* Nota: 28 gare contro 26
All’interno di questo rendiconto globale, che significa un arretramento brusco, soprattutto nella percezione della gente e dei giovani per questo sport, c’è poi quella club per club. E chiaramente la gente tutta è curiosa di sapere le curve del successo della squadra-faro, e di capire quella dicotomia degli sport maggiori fra metropoli e provincia che non riflette poi un costo della vita molto simile, con scarti sensibili solo riguardo al nord e al sud. C’è uno studio mondiale che sostiene, infatti, che la provincia italiana sia vicinissima alla realtà della metropoli come costo della vita, non così negli Stati Uniti e Francia, mentre dietro l’Italia c’è solo la Germania in questa perequazione che tutto sommato è indicativa anche in un discorso riguardante il costo dello sport. A volte ci sono anche splendide eccezioni, vedi il budget di Siena (16.895.000 euro), 3 volte superiore a quello di Bologna – la pluriscudettata degli incassi da sempre e l’unica che s’avvicina alla copertura del budget ed è riuscita ad acquisire grazie al “marchio Virtus” una grande arena e il doppio delle metropoli (Milano e Roma).
Diamo solo i picchi in positivo e in negativo riguardo ai totali dei club:
Spettatori totali: 1° Bologna 107.904 (16 gare), 2° Caserta 90.380 (19), 3° Siena 89.717 (20 gare)
Media spettatori: 1° Bologna 6744, 2° Pesaro 4811, 3° Caserta 4757, 4° Siena 4486
Incassi totali: 1° Bologna 1.914.286, 2° Caserta 863.969, 3° Teramo 800.693, 4° Milano 778.842, 5° Biella 723.927, 6° Cantù 709.662, 7° Siena 612.472
Media incassi: 1° Bologna 119.643, 2° Teramo 57.192, 3° Biella 51.709, seguono… 12° Siena 30.624, 13° Montegranaro 30. 425 (*), 14° Roma 25.059, 15°Treviso 25.001.
Mens Sana-Mps con 29.931 euro d’incasso di media nella regular season, che la pone al 3° ultimo posto, contro un bilancio-record per il basket e la stessa società alla fine dell’ultimo esercizio di 16.895.000. Per cui i valori probabilmente oscilleranno all’insù quando fra qualche mese si conoscerà il bilancio corrispondente, quello del 5° scudetto.
Per quanto riguarda le 210 gare di regular season, la flessione si attesa a 801.38, più 109.028 spettatori per i playoff, con una media di 3.816 spettatori, un incasso totale di 8.837.439 e una media di 42.083 euro (solo 625 euro in più per i playoff!).
E’ andata leggermente meglio nei playoff, grazie al ritorno di Caserta, con segno più 4193 contro 4.091, 102 spettatori guadagnati di media, ma contro incassi inferiori sia in regular season (-1743 euro di media), playoff (-4906) e totali (-2037).
La Virtus Bologna è prima nelle presenze e negli incassi che coprono un terzo del suo budget, Siena è oltre le 5000 presenze al 2° posto assoluto ma solamente è terz’ultima nella media-incassi (29.931 euro) optando per una certa sua politica a favore del territorio benedetta, come sappiamo, dalle istituzioni senesi.
Questi i picchi (regular season):
Spettatori: 1° Virtus Bologna, 99.300, 2.a Mps 70.618, ultima Benetton Treviso 36.755.
Incasso : 1° Virtus Bologna, 1.728.741, ultima Roma 343.990.
Media spettatori: 1° Virtus 7093, 2° Siena 5044, ultima Benetton 2655.
Media incassi: 1° Virtus 123.482, ultima Roma 24.571, terz’ultima Siena con 29.931.
La classifica dei playoff come media spettatori è invece questa: 1° Armani 5926 (+2529 rispetto alla regular season),2° Caserta 5283 (+694), 3° Virtus Bologna 4302 (-2791), 4° Lottomatica 4059 (+46), 5° Siena 3183 (-1861), 6° Benetton 2913 (+188), 7° Montegranaro 2800 (-198), 8° Cantù 2.396 (-813). Rispetto alla regular season, invece questo il primato inverso: 1° Virtus Bologna -2791, 2° Mps Siena -1861, 3° Ngc Cantù – 813, 5° Montegranaro -198. Con segno più: 1° Armani +2529, 2° Pepsi Caserta + 694, 3° Benetton Treviso +188, Lottomatica Roma +46.
Come si vede quest’anno inatteso e sorprendente è arrivato una specie di “baco playoff”. Pensate che ben 4 formazioni su 8, il 50 per cento, hanno avuto un calo di spettatori rispetto alla regular season, massime per la Virtus e Siena, prima e seconde in stagione che hanno persi rispettivamente ben 2791 e 1861 spettatori, siamo attorno al 35-40 per cento! Si tratta di percentuali davvero rilevanti. Hanno salvato l’onore dei playoff Milano e Caserta, uniche due a superare i 5000 spettatori di media.
Un bilancio davvero imbarazzante. Sarà perché i playoff tengono banco a giugno, quando arriva l’estate (e quest’anno c’erano anche i mondiali,) sarà per il dominio scontato di Siena o la crisi economica si fa sentire, ma certo non è un boomerang per il basket in un momento in cui cerca disperatamente un nuovo appeal. Con una perdita di ben 2126 spettatori di media nell’area delle magnifiche 8 rispetto alla regular season, a che servono questi playoff?, si chiede la gente. Non conviene tentare altre formula, o meglio livellare il campionato?
Da parte mia commento solo con un diplomatico“No comment” d’incoraggiamento verso il mio amato sport. Scegliete voi, cari lettori, se mettere poi col punto interrogativo, esclamativo o semplice. E per il resto, ci pensino Meneghin e la Lega e i presidenti-ad che sono pagati per cambiate questo trend.
