di Enrico Campana
SIENA. Ha letteralmente sbranato la Virtus Bologna la Mps con Romain Sato “mister fa per tre”: + 54 nella valutazione, ultimo record in ordine di tempo, credo… Voglio ricordare che non erano della partita Finley Morris e Kaukenas, dato per scontato che il sostituto del lituano, Arriel McDonald 34enne di qualità, riuscirà a compensare il problema di Rimantas per diverse giornate n.1 nella valutazione generale della A.
Chiamare dopo un -26 la Virtus col nome del suo sponsor, Fortezza, sarebbe umoristico. Quello che doveva essere il vero big match, la sfida della seconda alla prima in classifica “per capire se gli invincibili possono anche perdere” è stata uno scontato monologo anziché il mezzogiorno di fuoco di Sky. Per l’emittente di Murdoch un miracolo di Canaa alla rovescia, quello dove l’ebbrezza dei commensali giustifica l’arrivo in tavola di vino scadente. Eloquente, a tal proposito, la nota di una valida penna, Walterino Fuochi (Repubblica) secondo il quale alla fine “il match più bello del Basket Day della giornata è stato quello di Montegranaro”.
Speriamo che l’abbuffata televisiva di canestri, ovvero la martingala di più gare con 12 ore no-stop per promuovere il basket, non abbia risentito del contro-spettacolo di Siena (non certo per colpa dell’Amata) e abbia ragionato in questo modo: “se questo è il campionato del modello NBA, allora meglio cambiare canale!”.
Difficile accettare quel che passa il convento, anche se chiedo alla Lega (che da parte sua sta cercando come Diogene, con la lanterna, il presidente che dovrà portarla fuori dalle secche per approdare certamente alle..sabbie mobili): si può forse impunemente spacciare un pur degno basket territoriale quale sublimazione di spettacolo alternativo al calcio?. Ucci ucci sento odor di canestrucci…
La Virtus è uno dei club più titolati, un club storico dello sport ,anche se la Mens Sana lo è di più. La verde “stella polare” senese ha introdotto la ginnastica nelle scuole e presentato nel lontano 1907, grazie alla sua squadra femminile, la novità della “palla al balzello”.
La Virtus riesce a fare 7700 paganti, ha il primato degli spettatori e degli incassi, e il signor Claudio Sabatini avrà gratitudine imperitura – da parte nostra – per aver salvato il club e la sua storia. E avergli regalato una propria arena, il Future Station Show di Casalecchio, con annesso museo “bianconero”, con il grosso sacrificio – come ha confessato – di un mutuo di 20 milioni di euro. Meriterebbe certo maggior rispetto dai suoi professionisti, dal coach all’ultimo della fila. Ma tant’è, il Penelope della Dotta tanto fa e tanto disfa; però ogni volta che si muove – e non c’è settimana di pace – è come un elefante in un negozio di cristalleria.
La malagestione del caso Boykyns, messo fuori squadra per un viaggio-lampo non autorizzato negli Usa e poi riabilitato con una multa di 100 mila dollari (e che ha diviso la Dotta fra innocentisti e colpevolisti), è stata stucchevole. Non poteva non lasciare il segno a Siena.
Una tragedia per le V nere? Nonostante il risultato, la perdita di credibilità di qualcuno nella vicenda, la partita sembra però aver accontentato più i vinti che i vincitori. E lo si capisce leggendo alcune dichiarazioni quantomeno originali, lontane anni luce da quelle del miles gloriosus della pallacanestro, e che vi proponiamo nella calza della Befana.
Comincia naturalmente il proprietario della Virtus Bologna, Claudio Sabatini, qualche settimana fa dichiarando sul sito Lega Basket dopo l’inopinata sconfitta casalinga con Teramo:“Devo ringraziare in questo momento l’allenatore Bonicciolli che sta provando quintetti inediti per inserire il nostro capitano Giovannoni”. Contento lui…
Matteo Bonicciolli, il 40enne triestino subentrato a Renato Pasquali, insomma è assolto: Gus Giovannoni è stato l’unico a salvarsi dal naufragio senese, peccato per un piccolo particolare: per ritrovare il “figliol prodigo” il coach ha perso il resto della squadra! Chi si accontenta gode…
Ancora Claudio Sabatini su "La Repubblica" (edizione Bologna) dichiara invece il 5 gennaio, dopo la batosta con Siena: "Non m'aspettavo una partita molto diversa. Fortuna che alla fine sono stati solo 26, potevamo prenderne molti di più. In questo momento Siena è inarrivabile, tornerà alle Final Four di Eurolega, ha un passo da grande".
Contento lui… Se un presidente è contento per una sconfitta di simili proporzioni, si può immaginare quale sia mai la fiducia nei suoi giocatori, e quali possano essere le motivazioni degli stessi di ricostruirsi e le capacità di tradurre in “soldoni” (leggi risultati). Le qualità individuali sono notevoli, ma ancora inespresse, anche per colpa del continuo sfregolio del fuoco sacrificale: vedi il golden boy finlandese Koponen, che forse rimpiange una NBA da panchinaro più che una A senza arte né parte, colpa dei suoi 22 anni ma anche di chi deve gestirlo. C’è anche dell’altro: Alex Righetti fa una partita super e 3 in segno meno, in generale il gioco è ancora molto imbastito, e l’effetto di vede nelle molte palle perse (26 a Siena) e una difficoltà enorme nel parare il contropiede, il tallone d’Achille di un team che peraltro, in quanto a individualità, vale Siena.
Da parte sua l’allenatore Matteo Boniciolli, subentrato a Renato Pasquali, su "La Repubblica" (ed. Bologna) del 5 gennaio archivia così la trasferta: "Sono solo lezioni, bisogna saperci convivere. Con la Fortitudo persi un derby di trenta e il giorno dopo la mia vita sembrava finita. Invece arrivammo in finale scudetto". Beato lui che dà per scontata la finale… E si autoassolve, e insomma fa capire che la Virtus può arrivare anche a -30, poi comincerà a recuperare. Tempus fugit…
Tuttavia Matteo Boniciolli replica, per chi non avesse capito il concetto, su "Il Resto del Carlino" (ed. Bologna): "E' una lezione presa, poi come dicevo ai miei dirigenti, a Bologna ho perso un derby contro la Virtus di Messina in maniera analoga e la vita sembrava finita. Noi però arrivammo (con la Fortitudo, nda) in finale scudetto e la Virtus no: avendo allenato a vari livelli so come convivere con una sconfitta dolorosa come questa". Beato lui che, ripeto, non ha il minimo dubbio in se stesso. Ma i giocatori e il suo presidente forse la pensano diversamente.
Per la serie “il basket-spaghetti è spesso un’ineffabile commedia all’italiana”, si può uscire vincitori anche da una giornataccia. Se Boykyns – ad esempio – non è più la tanto decantata “Earl the pearl”, la perla rara, almeno ha salvato il posto in squadra, mentre da parte sua Claudio Sabatini in fondo ha fatto un affare: potrà infatti dedurre dallo stipendio del suo americano 100 mila dollari; la cifra che, tanto per capire, è maggiore dell’incasso dalla Mens Sana.
Avrete capito che in questo basket “nostrale” tutti vivono sereni e felici fino alla prossima “gag”, non hanno mai niente da rimproverarsi, trascurano spazi che la Mens Sana ha occupato dilatandosi troppo. E chissenefrega se il campionato è orfano di una sfidante, il peggior torto – questo – che si possa fare a una squadra modello di gioco come la Mens Sana. “Casa Minucci” sa infatti gestire con pugno di ferro i suoi problemi di spogliatoio, sa ottenere tutto quel che gli serve dentro e fuori la società, in tutti gli ambiti e con ogni mezzo, per vincere. Bravi loro…
Resta da dire che la Mens Sana di quest’anno ha perfezionato il colpo del ko. Quando ci perdi vai in bambola per parecchie giornate, vedi Roma che però adesso è rinata a ha vinto largamente a Milano con un coach bravo e umile Nando Gentile, che chiede di essere sollevato dall’incarico, perché aveva giurato fedeltà al suo head coach, il dimissionario Repesa. Contento lui…
Sarà però contento anche Giorgio Armani che ha pompato 20 milioni di euro per ritrovarsi ad annaspare dietro squadre territoriali? Re Giorgio non parla, e chi tace acconsente. Forse, visto lo sfacelo, confida le sue pene solo all’adorata gattina nera.