di Enrico Campana
SIENA. Dunque è vero: finito il campionato, Ettore Messina sarà il coach di Siena!
Cominciamo con quello che sembra proprio uno scoop contenuto nella precedente puntata di questa rubrica. Uno scoop frutto di logica, conoscendo le parti in commedia, mica una soffiata. Un professionista del basket che stimo dopo avermi letto mi ha mandato la seguente email: “Grande Enrico, con colpevole ritardo, mi sono collegato al Cittadino (che ho salvato tra i preferiti) ed ho letto il tuo articolo del 28 su Dino, Recalcati e la panchina azzurra. Credo che tu per primo abbia dato la notizia di Messina a Siena, che circola con insistenza nei nostri ambienti. So che ormai da mesi, se non un paio d'anni, i colloqui telefonici settimanali tra M&M (non si tratta di quei dolcetti colorati ma di Minucci & Messina, nda) non conoscano sosta. Bello leggere i tuoi articoli…
Chi dunque dopo Recalcati, il coach del secondo posto olimpico di Atene?. Risposta facile: Simone Pianigiani, se Messina firma con Siena.
Il passaggio appare scontato. Sia che nell’Additional Round, l’ultimo giro di roulette per l’europeo di settembre in Polonia l’Italia acciuffi – grazie al probabile rientro dei 3 azzurri della NBA – il 16° posto utile (Francia di Parker permettendo…), e sia che non si qualifichi. C’è bisogno dentro la Fip di aprire una pagina nuova nella gestione del basket e il compito tocca al personaggio più degno, Dino Meneghin, eletto “a furor di popolo” il 7 febbraio presidente della Federbasket. E’ doveroso mandargli i nostri auguri, il movimento ha bisogno infatti di un gladiatore del suo pari, non più dell’azzeccagarbugli bravo con le scartoffie.
Appena eletto, guardando al futuro, non solo per il bene della nazionale in relazione al cruciale appuntamento estivo ma soprattutto per sancire un principio tecnico aureo applicato con successo per decenni dal basket slavo – gli ex giocatori al potere – non potrà non pretendere dal Consiglio Federale il via libera per la riforma dello statuto. Questo vorrà dire conferire i pieni poteri all’”amico Charlie” quale DT del Settore Azzurro col compito di occuparsi dell’organizzazione di tutte le squadre, della scelta (o dell’indicazione, diciamo così altrimenti qualcuno si offende) dei tecnici, dell’indirizzo tecnico comune, e di inglobare anche l’istruzione degli allenatori e degli arbitri.
Un lavoro difficile per il quale Recalcati è tagliato avendo con onore passato tutta la trafila del basket, giocatore-simbolo, match winner, allenatore di giro e da scudetto e poi head coach titolato (bronzo europeo 2003 e argento olimpico 2004). Non è il caso di “salvare il soldato Ryan”, ma di utilizzare l’esperienza del “generale Charlie” il quale dimostra 10 anni meno dei suoi 63 anni, è conosciuto e rispettato in tutto il mondo, ha un suo stile impeccabile anche quando viene attaccato rudemente. Vogliamo darlo in pasto ai critici d’accatto, a quelli che magari non hanno mai letto il regolamento del basket e men che meno riletto i propri articoli?
La questione andrà affrontata subito nei prossimi giorni, senza aspettare il risultato dell’Additional Round e l’emotività del momento. Quello del DT è un lavoro in profondità, non è possibile fare il coach e il programmatore. Credo che Recalcati sarà quindi il primo a proporre l’assunzione del nuovo allenatore, magari fungendo da tutor nell’Additional Round se la scelta cadrà su un giovane. E quindi anche questa scelta passa per prima da Siena.
Sull’ipotesi che Simone Pianigiani sia il suo successore anche in nazionale, ospite di Time Out, rubrica settimanale del basket di Radiorosa, Recalcati ha rilasciato un commento che apre le porte a questa soluzione, e sicuramente ne avrà parlato sabato con Minucci per la tappa veronese di Basketball Generation.
"Simone – così parlò Recalcati – ha le qualità per poter assumere in futuro il ruolo di Ct. Bisogna vedere se il ruolo si sposa con le giuste ambizioni di Simone a diventare un allenatore di livello europeo. A mio giudizio, possiede le qualità per diventare, dopo Messina, il miglior allenatore europeo. Senza dimenticare che la carica di CT esige scelte e rinunce. Mi sembra presto per queste rinunce. Ma nel suo futuro, ci può essere la Nazionale".
Alla fine Paolo Bartalini, l’intervistatore, ha passato a Recalcati una mia domanda riguardante il gioco "tridimensionale" di Simone Pianigiani, e cioè la capacità – come sostengo da tempo – della sua squadra di battere le rivali con l’attacco, la difesa e di “ucciderle” mentalmente. Una tesi che porto avanti da un po’ di tempo, e che riassumo: il marketing è una bella e utile cosa, non sempre porta soldoni ma spesso tanti ne fa spendere, alla fine sono i risultati che conta, e quindi l’imprinting sul gioco del grande allenatore. E il segreto della Mps, anche se nessuno osa scriverlo pena la scomunica, è il “mood senese” realizzato da Pianigiani attraverso esperienze importanti dentro la Mens Sana (Ataman e Recalcati, magari le minuzie di zio Cardaioli e ovviamente le diavolerie di Dado Lombardi) ma anche fuori (Mario Blasone e il suo concetto di organizzazione di un team).
"Enrico, come al solito, è nel giusto – ha risposto Recalcati riferendosi se non erro al sottoscritto – Simone è giovane e ha già maturato molte esperienze, grazie anche alla capacità di osservare e di fare propri dei concetti di allenatori con i quali ha lavorato. Ma soprattutto ha un proprio modo di vedere le cose, ha le idee chiare in merito a ciò che vuole raggiungere ed è capace di farsi seguire dal gruppo".
Ringrazio Recalcati per aver riconosciuto che “al solito sono nel giusto”.
Del resto, anche su Minucci ho avuto ragione. E come promesso ve lo spiegherò prossimamente.
SIENA. Dunque è vero: finito il campionato, Ettore Messina sarà il coach di Siena!
Cominciamo con quello che sembra proprio uno scoop contenuto nella precedente puntata di questa rubrica. Uno scoop frutto di logica, conoscendo le parti in commedia, mica una soffiata. Un professionista del basket che stimo dopo avermi letto mi ha mandato la seguente email: “Grande Enrico, con colpevole ritardo, mi sono collegato al Cittadino (che ho salvato tra i preferiti) ed ho letto il tuo articolo del 28 su Dino, Recalcati e la panchina azzurra. Credo che tu per primo abbia dato la notizia di Messina a Siena, che circola con insistenza nei nostri ambienti. So che ormai da mesi, se non un paio d'anni, i colloqui telefonici settimanali tra M&M (non si tratta di quei dolcetti colorati ma di Minucci & Messina, nda) non conoscano sosta. Bello leggere i tuoi articoli…
Chi dunque dopo Recalcati, il coach del secondo posto olimpico di Atene?. Risposta facile: Simone Pianigiani, se Messina firma con Siena.
Il passaggio appare scontato. Sia che nell’Additional Round, l’ultimo giro di roulette per l’europeo di settembre in Polonia l’Italia acciuffi – grazie al probabile rientro dei 3 azzurri della NBA – il 16° posto utile (Francia di Parker permettendo…), e sia che non si qualifichi. C’è bisogno dentro la Fip di aprire una pagina nuova nella gestione del basket e il compito tocca al personaggio più degno, Dino Meneghin, eletto “a furor di popolo” il 7 febbraio presidente della Federbasket. E’ doveroso mandargli i nostri auguri, il movimento ha bisogno infatti di un gladiatore del suo pari, non più dell’azzeccagarbugli bravo con le scartoffie.
Appena eletto, guardando al futuro, non solo per il bene della nazionale in relazione al cruciale appuntamento estivo ma soprattutto per sancire un principio tecnico aureo applicato con successo per decenni dal basket slavo – gli ex giocatori al potere – non potrà non pretendere dal Consiglio Federale il via libera per la riforma dello statuto. Questo vorrà dire conferire i pieni poteri all’”amico Charlie” quale DT del Settore Azzurro col compito di occuparsi dell’organizzazione di tutte le squadre, della scelta (o dell’indicazione, diciamo così altrimenti qualcuno si offende) dei tecnici, dell’indirizzo tecnico comune, e di inglobare anche l’istruzione degli allenatori e degli arbitri.
Un lavoro difficile per il quale Recalcati è tagliato avendo con onore passato tutta la trafila del basket, giocatore-simbolo, match winner, allenatore di giro e da scudetto e poi head coach titolato (bronzo europeo 2003 e argento olimpico 2004). Non è il caso di “salvare il soldato Ryan”, ma di utilizzare l’esperienza del “generale Charlie” il quale dimostra 10 anni meno dei suoi 63 anni, è conosciuto e rispettato in tutto il mondo, ha un suo stile impeccabile anche quando viene attaccato rudemente. Vogliamo darlo in pasto ai critici d’accatto, a quelli che magari non hanno mai letto il regolamento del basket e men che meno riletto i propri articoli?
La questione andrà affrontata subito nei prossimi giorni, senza aspettare il risultato dell’Additional Round e l’emotività del momento. Quello del DT è un lavoro in profondità, non è possibile fare il coach e il programmatore. Credo che Recalcati sarà quindi il primo a proporre l’assunzione del nuovo allenatore, magari fungendo da tutor nell’Additional Round se la scelta cadrà su un giovane. E quindi anche questa scelta passa per prima da Siena.
Sull’ipotesi che Simone Pianigiani sia il suo successore anche in nazionale, ospite di Time Out, rubrica settimanale del basket di Radiorosa, Recalcati ha rilasciato un commento che apre le porte a questa soluzione, e sicuramente ne avrà parlato sabato con Minucci per la tappa veronese di Basketball Generation.
"Simone – così parlò Recalcati – ha le qualità per poter assumere in futuro il ruolo di Ct. Bisogna vedere se il ruolo si sposa con le giuste ambizioni di Simone a diventare un allenatore di livello europeo. A mio giudizio, possiede le qualità per diventare, dopo Messina, il miglior allenatore europeo. Senza dimenticare che la carica di CT esige scelte e rinunce. Mi sembra presto per queste rinunce. Ma nel suo futuro, ci può essere la Nazionale".
Alla fine Paolo Bartalini, l’intervistatore, ha passato a Recalcati una mia domanda riguardante il gioco "tridimensionale" di Simone Pianigiani, e cioè la capacità – come sostengo da tempo – della sua squadra di battere le rivali con l’attacco, la difesa e di “ucciderle” mentalmente. Una tesi che porto avanti da un po’ di tempo, e che riassumo: il marketing è una bella e utile cosa, non sempre porta soldoni ma spesso tanti ne fa spendere, alla fine sono i risultati che conta, e quindi l’imprinting sul gioco del grande allenatore. E il segreto della Mps, anche se nessuno osa scriverlo pena la scomunica, è il “mood senese” realizzato da Pianigiani attraverso esperienze importanti dentro la Mens Sana (Ataman e Recalcati, magari le minuzie di zio Cardaioli e ovviamente le diavolerie di Dado Lombardi) ma anche fuori (Mario Blasone e il suo concetto di organizzazione di un team).
"Enrico, come al solito, è nel giusto – ha risposto Recalcati riferendosi se non erro al sottoscritto – Simone è giovane e ha già maturato molte esperienze, grazie anche alla capacità di osservare e di fare propri dei concetti di allenatori con i quali ha lavorato. Ma soprattutto ha un proprio modo di vedere le cose, ha le idee chiare in merito a ciò che vuole raggiungere ed è capace di farsi seguire dal gruppo".
Ringrazio Recalcati per aver riconosciuto che “al solito sono nel giusto”.
Del resto, anche su Minucci ho avuto ragione. E come promesso ve lo spiegherò prossimamente.