di Enrico Campana
SIENA. E’ un caso sotto traccia. Bo McCalebb contro Siena, o meglio Italia. Niente di polemico, solo un caso bizzarro del destino che tratteggia bene quel motto “money makes around world”, ascoltato nel famoso film Cabaret. Sono gli affari a far girare il mondo Una regola nel basket professionistico, cose che succedono in tutte le squadre salvo le lituane e lettoni, gli ultimi duri e puri del basket.
Insomma, il B-Mac losangelino, il nuovo crack di Siena ingaggiato dopo la scelta di McIntyre (alias T-Mac) di capitalizzare la sua quotazione di mercato a Malaga viene a trovarsi in un curioso – come dire? “conflitto d’interessi” col coach della sua società, Simone Pianigiani. Potrebbe infatti nel caso di secondo posto sbarrargli la strada vestendo la maglia macedone.
Ma non scandalizziamoci, del resto lo stesso Andrea Michelori, che sarebbe stato utilissimo sotto canestro ad Azzurra in questa delicata spedizione delle qualificazioni europee, e cioè un vero jolly per rimbalzi e punti, arrivando a Siena all’inizio dell’estate ha detto "no, grazie" alla nazionale di Pianigiani.
Giusto non fare polemiche, il grado di attaccamento alla maglia è personale e dipende anche da un certo discorso che viene fatto a livello di movimento. E con queste crisi e contro-crisi, lotte intestine dentro il movimento, parlare di maglia azzurra sembra retrò.Non parliamo perciò di responsabilità e sensibilità individuali, discorso vischioso. Ciascuno raccoglie quel che ha seminato. Per questo bisogna ringraziare mille volte Bargnani e Belinelli per la disponibilità e rispettare Danilo Gallinari che pochi mesi fa è stato operato alla schiena, e ha dovuto lavorare su un programma specifico utile alla stagione della conferma, specie se i Knicks lo cederanno e non avrà più la copertura di Mike D’Antoni, che conosce il suo valore.
Se bisogna più stupirci di come vanno le cose nel mondo dello sport, nel basket nessuno ci fa caso. Nel basket il flusso di passaportati aumenta di anno in anno, quest’anno specie riguardo alla Macedonia, il cui ministro degli interni in persona pare abbia assicurato ipso facto la cittadinanza a due giocatori spettacolari legati al passato e presente del campionato italiano, Bo McCalebb e Marques Green. Il folletto di Pesaro (che torna ad Avellino) dopo 2 vittorie e il primato negli assist (6,1), ha lasciato il posto al più giovane e potente B-Mac con il quale la Macedonia-Fyrom ha poi vinto 2 gare e perso nel supplementare contro la Gran Bretagna in trasferta, una gara già vinta, splendida con i 30 punti in 31 minuti di questa guardia di grande forza fisica e tecnica che ha fatto fare al Partizan pan-slavo il salto di qualità, portandola alle Final Four di Parigi.
Sempre a proposito del poco appeal per l’azzurro, per ben due anni il grande capitano di Siena Shaun Stonerook, diventato cittadino italiano per matrimonio (raccontano, però, che – contratto ai tempi di Cantù – sia velocemente naufragato), ha detto “no, grazie” un paio di volte alla nazionale. Meneghin l’anno scorso pretese da Recalcati che mettesse nel roster il nome del roccioso pivot, su desiderio espresso da Bargnani a nome della squadra (versione dell’ex-CT). Recalcati dovette incassare il rifiuto, erano polemiche gratuite, e giustamente Pianigiani (che vive con Stonerook 200 giorni all’anno) ha evitato questo atto formale, malintesi e polemiche.
Voglio precisare, che mai si pensi a posizioni malevole: l’anno passato la posizione di Siena fu inappuntabile: “non decidiamo noi, lasciamo libero il giocatore.”
Diverso invece, ma a conti fatti di un peso ancor maggiore, quasi un caso – ripeto – quello di McCalebb che da senese ma adesso neo-macedone (e quindi comunitario per la Mps), sbarra la strada agli azzurri in quel “maneggio” che sono i gironi di qualificazione. Per cui, passano le prime 3 squadre e poi fra le sei seconde classificate di scelgono le due migliori come da comunicazione della Fip, che però non precisa se si ragiona in termini di vittorie, punti in classifica, confronti diretti, goal average.
Siccome mancano tre gare alla fine, e sono possibili magheggi o atteggiamenti rinunciatari (non mi piace quell’Italia a far da spettatrice a Montenegro-Israele), ho provveduto a inoltre personalmente alla FIBA una richiesta, anche perché consultando il loro sito alla voce “Competition System” delle qualificazioni come seconde vengono indicate in azzurrino solo la 2.a del girone A (quello degli azzurri) e quello B, ma rimane in bianco quello con Belgio, Georgia, Bosnia, Ukraina e Portogallo. Non credo che la ragione sia quella che è il girone più debole (sulla carta)…
Quindi, tornando alle “due migliori classificate”, dato che nel Girone A il Montenegro si prenderà i due punti della sicurezza in una delle 3 gare (anche se Azzurra con 3 vittorie sarebbe alla pari e deciderebbe il risultato del ritorno, con la possibilità di vincere di 12) uno dei due posti fra le seconde sembra proprio già ipotecato dalla Macedonia. Che non è solo la squadra di McCalebb e Marques Green, ma anche del coach, che è l’ex play del primo scudetto di Siena (Vrbica Stefanov), al quale la Mens Sana ha prestato anche il preparatore atletico Sandro Bencardino. In quanto ha fatto un buon lavoro, a leggere i risultati. Non so se è un prestito definitivo o solo per questa rassegna, intanto Siena ha ingaggiato un secondo tecnico per l’inizio della preparazione. Se poi si vuol vedere una Macedonian-Connection, dico che Siena ha fatto una grande operazione, se i regolamenti lo permettono, mette la sua professionalità e naturalmente i suoi potenti mezzi. Certo, può essere un dot ut des, Siena aiuta in paese in via di sviluppo (per la verità la Macedonia è stata 9.a agli europei, in via di sviluppo c’era l’Italia che non si è classificata…), magari l’aiuta per venire in Italia a preparare i pre-europei, ed esibirsi a Firenze, una location da NBA show non è poco per una piccola nazione senza grande passato cestistico e sportivo, e quello contraccambia offrendo immediatamente il passaporto al suo nuovo americano. E la sua nazionale sale subito di livello. E che male c’è se sbarra la strada alla nazionale italiana? Ripeto: Macedonian-connection o pura coincidenza è un’operazione top-management,quello che manca alla nazionale azzurra che può almeno consolarsi con la notizia di oggi che Meneghin è entrato nella Hall of Fame.
Certo che McCalebb sta facendo in figurone, ma non un piacere a Pianigiani in chiave europea. L’impatto di B-Mac è stato davvero tremendo e conferma il gran colpo: questa guardia ha 8 centimetri e 8 anni meno di McIntyre, è perfetto per il nuovo regolamento col tiro da 3 che dovrebbe perdere valore, per cui occorre un penetratore con forza fisica che sappia giocare coi lunghi. Lui ha il punch…
In sole 3 partite si è issato al 2° posto dei marcatori, con 22,3 punti, 3,3 rimbalzi (e 2 offensivi!), 2,7 assist, 3 falli commessi, 2,3 perse e 1,7 recuperi. E figura in ben 14 voci statistiche, al 2° posto come punti (22,3, high di 30 contro la gran Bretagna) e liberi guadagnati 29, 23 trasformati, 79,3), e al 3° come percentuali di tiro (63,2%), tiri e tiri liberi realizzati (19/30 e 23/29). Solo una voce è critica il tiro da 3 (2 canestri su 7 tiri) ma come spiegavo è stato ingaggiato per una riconversione del gioco che sarà più aperto, più incisivo, non più perimetrale, e i bombardieri di Siena sarebbero diventati possibili figure d’antiquariato cestistico.
SIENA. E’ un caso sotto traccia. Bo McCalebb contro Siena, o meglio Italia. Niente di polemico, solo un caso bizzarro del destino che tratteggia bene quel motto “money makes around world”, ascoltato nel famoso film Cabaret. Sono gli affari a far girare il mondo Una regola nel basket professionistico, cose che succedono in tutte le squadre salvo le lituane e lettoni, gli ultimi duri e puri del basket.
Insomma, il B-Mac losangelino, il nuovo crack di Siena ingaggiato dopo la scelta di McIntyre (alias T-Mac) di capitalizzare la sua quotazione di mercato a Malaga viene a trovarsi in un curioso – come dire? “conflitto d’interessi” col coach della sua società, Simone Pianigiani. Potrebbe infatti nel caso di secondo posto sbarrargli la strada vestendo la maglia macedone.
Ma non scandalizziamoci, del resto lo stesso Andrea Michelori, che sarebbe stato utilissimo sotto canestro ad Azzurra in questa delicata spedizione delle qualificazioni europee, e cioè un vero jolly per rimbalzi e punti, arrivando a Siena all’inizio dell’estate ha detto "no, grazie" alla nazionale di Pianigiani.
Giusto non fare polemiche, il grado di attaccamento alla maglia è personale e dipende anche da un certo discorso che viene fatto a livello di movimento. E con queste crisi e contro-crisi, lotte intestine dentro il movimento, parlare di maglia azzurra sembra retrò.Non parliamo perciò di responsabilità e sensibilità individuali, discorso vischioso. Ciascuno raccoglie quel che ha seminato. Per questo bisogna ringraziare mille volte Bargnani e Belinelli per la disponibilità e rispettare Danilo Gallinari che pochi mesi fa è stato operato alla schiena, e ha dovuto lavorare su un programma specifico utile alla stagione della conferma, specie se i Knicks lo cederanno e non avrà più la copertura di Mike D’Antoni, che conosce il suo valore.
Se bisogna più stupirci di come vanno le cose nel mondo dello sport, nel basket nessuno ci fa caso. Nel basket il flusso di passaportati aumenta di anno in anno, quest’anno specie riguardo alla Macedonia, il cui ministro degli interni in persona pare abbia assicurato ipso facto la cittadinanza a due giocatori spettacolari legati al passato e presente del campionato italiano, Bo McCalebb e Marques Green. Il folletto di Pesaro (che torna ad Avellino) dopo 2 vittorie e il primato negli assist (6,1), ha lasciato il posto al più giovane e potente B-Mac con il quale la Macedonia-Fyrom ha poi vinto 2 gare e perso nel supplementare contro la Gran Bretagna in trasferta, una gara già vinta, splendida con i 30 punti in 31 minuti di questa guardia di grande forza fisica e tecnica che ha fatto fare al Partizan pan-slavo il salto di qualità, portandola alle Final Four di Parigi.
Sempre a proposito del poco appeal per l’azzurro, per ben due anni il grande capitano di Siena Shaun Stonerook, diventato cittadino italiano per matrimonio (raccontano, però, che – contratto ai tempi di Cantù – sia velocemente naufragato), ha detto “no, grazie” un paio di volte alla nazionale. Meneghin l’anno scorso pretese da Recalcati che mettesse nel roster il nome del roccioso pivot, su desiderio espresso da Bargnani a nome della squadra (versione dell’ex-CT). Recalcati dovette incassare il rifiuto, erano polemiche gratuite, e giustamente Pianigiani (che vive con Stonerook 200 giorni all’anno) ha evitato questo atto formale, malintesi e polemiche.
Voglio precisare, che mai si pensi a posizioni malevole: l’anno passato la posizione di Siena fu inappuntabile: “non decidiamo noi, lasciamo libero il giocatore.”
Diverso invece, ma a conti fatti di un peso ancor maggiore, quasi un caso – ripeto – quello di McCalebb che da senese ma adesso neo-macedone (e quindi comunitario per la Mps), sbarra la strada agli azzurri in quel “maneggio” che sono i gironi di qualificazione. Per cui, passano le prime 3 squadre e poi fra le sei seconde classificate di scelgono le due migliori come da comunicazione della Fip, che però non precisa se si ragiona in termini di vittorie, punti in classifica, confronti diretti, goal average.
Siccome mancano tre gare alla fine, e sono possibili magheggi o atteggiamenti rinunciatari (non mi piace quell’Italia a far da spettatrice a Montenegro-Israele), ho provveduto a inoltre personalmente alla FIBA una richiesta, anche perché consultando il loro sito alla voce “Competition System” delle qualificazioni come seconde vengono indicate in azzurrino solo la 2.a del girone A (quello degli azzurri) e quello B, ma rimane in bianco quello con Belgio, Georgia, Bosnia, Ukraina e Portogallo. Non credo che la ragione sia quella che è il girone più debole (sulla carta)…
Quindi, tornando alle “due migliori classificate”, dato che nel Girone A il Montenegro si prenderà i due punti della sicurezza in una delle 3 gare (anche se Azzurra con 3 vittorie sarebbe alla pari e deciderebbe il risultato del ritorno, con la possibilità di vincere di 12) uno dei due posti fra le seconde sembra proprio già ipotecato dalla Macedonia. Che non è solo la squadra di McCalebb e Marques Green, ma anche del coach, che è l’ex play del primo scudetto di Siena (Vrbica Stefanov), al quale la Mens Sana ha prestato anche il preparatore atletico Sandro Bencardino. In quanto ha fatto un buon lavoro, a leggere i risultati. Non so se è un prestito definitivo o solo per questa rassegna, intanto Siena ha ingaggiato un secondo tecnico per l’inizio della preparazione. Se poi si vuol vedere una Macedonian-Connection, dico che Siena ha fatto una grande operazione, se i regolamenti lo permettono, mette la sua professionalità e naturalmente i suoi potenti mezzi. Certo, può essere un dot ut des, Siena aiuta in paese in via di sviluppo (per la verità la Macedonia è stata 9.a agli europei, in via di sviluppo c’era l’Italia che non si è classificata…), magari l’aiuta per venire in Italia a preparare i pre-europei, ed esibirsi a Firenze, una location da NBA show non è poco per una piccola nazione senza grande passato cestistico e sportivo, e quello contraccambia offrendo immediatamente il passaporto al suo nuovo americano. E la sua nazionale sale subito di livello. E che male c’è se sbarra la strada alla nazionale italiana? Ripeto: Macedonian-connection o pura coincidenza è un’operazione top-management,quello che manca alla nazionale azzurra che può almeno consolarsi con la notizia di oggi che Meneghin è entrato nella Hall of Fame.
Certo che McCalebb sta facendo in figurone, ma non un piacere a Pianigiani in chiave europea. L’impatto di B-Mac è stato davvero tremendo e conferma il gran colpo: questa guardia ha 8 centimetri e 8 anni meno di McIntyre, è perfetto per il nuovo regolamento col tiro da 3 che dovrebbe perdere valore, per cui occorre un penetratore con forza fisica che sappia giocare coi lunghi. Lui ha il punch…
In sole 3 partite si è issato al 2° posto dei marcatori, con 22,3 punti, 3,3 rimbalzi (e 2 offensivi!), 2,7 assist, 3 falli commessi, 2,3 perse e 1,7 recuperi. E figura in ben 14 voci statistiche, al 2° posto come punti (22,3, high di 30 contro la gran Bretagna) e liberi guadagnati 29, 23 trasformati, 79,3), e al 3° come percentuali di tiro (63,2%), tiri e tiri liberi realizzati (19/30 e 23/29). Solo una voce è critica il tiro da 3 (2 canestri su 7 tiri) ma come spiegavo è stato ingaggiato per una riconversione del gioco che sarà più aperto, più incisivo, non più perimetrale, e i bombardieri di Siena sarebbero diventati possibili figure d’antiquariato cestistico.
