di Enrico Campana SIENA. L’oggetto del contendere è un bello al gel, ciuffo bruno, passione per i tatuaggi e l’abbronzatura “all year”, il tipico “sun tanned boy” (in versione italiana), come vengono soprannominati i campioni di surf oggetto di desiderio femminile, e “fortuna vuole con l’insana passione del grande tiratore, com’era Antonello Riva”, così Charlie Recalcati descriveva l’anno scorso Pietro Aradori, oggi un giocatore completo. Punti, rimbalzi, assist, grazie anche al lavoro del coach-seminatore (complimenti verrà premiato al camp del Trasimeno per i suoi meriti) Luca Bechi, che anche quest’anno è riuscito a creare in Biella un potenziale giocatore da NBA. Se in campionato fra Treviso e Siena non c’è partita, al mercato il duello fra Mps (che con l’arretramento del tiro da 3 punti a 6,75 e la possibile partenza di McIntyre ha bisogno di un granatiere di qualità) e la Benetton è invece apertissimo essendo in scadenza la permanenza di Aradori in quel di Biella.
Il buon fine dell’affare riguarda naturalmente l’offerta degli acquirenti. Si parte da 300 mila euro garantiti per stagione e dal buy-out, ovvero l’indennizzo al club cedente del cartellino, oggi non più di 150 mila euro, in virtù di un vero crollo dovuto alla crisi economica, e soprattutto come contraccolpo al caso di Poeta rimasto a Teramo in quanto nessuno (Roma e Siena) ha rischiato i 500-600 mila euro di cartellino. E naturalmente riguarda anche la società cedente e l’agente della guardia. Biella significa Marco Atripaldi, un manager rampante considerato più in “quota Siena” (in linguaggio politico, niente di losco per carità…), che in “quota Benetton”, pur avendo lavorato a Treviso con carta bianca (sua la decisione di Ramagli), esperienza finita malissimo e sembra pagata salata economicamente e con un forte scarto nella programmazione. L’agente è invece Sbezzi, e sui rapporti con Siena bisogna riandare alle intercettazioni infelici lette sul caso-Lorbek, anche se, in termini d’affari, certe ferite si rimarginano. Pecunia non olet… E, naturalmente, c’è lui il giocatore, una persona spigliata, estroversa, che sa quel che vuole. Non è una marionetta. Pietro il grande da parte sua non si è ancora espresso, salvo precisare che il suo futuro non sarà la NBA ma una squadra italiana perché vuole giocare l’Eurolega. Questo spiazzerebbe la Benetton priva di una licenza definitiva (un vero suicidio per gli organizzatori tenere fuori squadre come Treviso e Aris, altrimenti sarà un monologo spagnolo) e che deve qualificarsi. Teoricamente nella trattativa di potrebbe essere un ingresso di Milano e Roma, i due club però che non hanno creduto nel giocatore in un fugace ma non poco significativo passaggio. A Roma il cecchino si è però trovato bene con Repesa che oggi è il coach della Benetton. Un fattore che può avere la sua importanza.
Il basket è però una tale proiezione dell’anima entusiasta di questo ruspante della bassa da giustificare magari qualche aggiustamento di programma, e il progetto-Benetton (Energia Verde) è – per ora sulla carta – quanto di più interessante si possa immaginare di questi tempi, significa un oggi motivazionale e spettacolare con la creazione di un gruppo di giovani eccellente fra i 20 e i 23 anni. E dopo l’atipico mancino Donatas Motijeunas è già stato firmato Stephen Markovic talentuoso play serbo dell’Hemoform e la trattativa con Nemanja Bieljca, un 207 alla Kukoc della Stella Rossa sembra ormai con la valigia pronta per sbarcare a Tessera.
“Al momento Siena ha solo… preavvisato Aradori, ovviamente con Pianigiani coach nazionale questo può essere un elemento di pressione”, questa la voce di mercato, che riporto senza commento. Può essere che Siena non voglia accettare un’asta, o semplicemente consideri Aradori già suo per diritto di primogenitura, ma bisognerà vedere se è disposto a offrirgli un ruolo di titolare e un progetto da leader.
Siena ha sondato per l’uomo-goal di Roma, Ibrahim Jaaber, passaporto Usa (di New York) e bulgaro, dunque comunitario. Col biennale Nikos Zizis rimane, non è improbabile che in caso di partenza di McIntyre (il rapporto è a un bivio, senese a vita o lasciamoci così senza rancore…) l’abatino greco possa dividere la regia con l’abatino italiano Beppe Poeta. Pur essendo ultrascontato il divorzio del play azzurro con Teramo, il suo nuovo agente milanese non lo ha ancora proposto ai club papabili. Una specie di stallo strano, che forse significa che qualcuno ce l’ha già nel taschino: vuoi scommettere che è Siena?
Benjamin Eze sarà free agent, l’anno passato si è cercato di rinnovarlo per monetizzare nel caso di offerte, ma dal prossimo campionato non potranno più coesistere i due “passaportati “(solo uno per squadra, dunque non si pone una scelta fra l’italico nigeriano e l’italico Stonerook sotto contratto per altre due stagioni) per cui Eze potrebbe andare in Spagna. Che forse è un campionato più congeniale per Eze-going, gioco di parole per tratteggiare questo simpatico molleggiato vero easy going il quale deve ringraziare Siena mille volte, perché ne ha fatto un giocatore di livello, anche se non possiede la struttura tecnica e fisica per i titanici duelli che propone l’Euroleague, e che si prospettano ancora più duri l’anno prossimo con l’arrivo del semicerchio della linea no-sfondamento, per cui a 1,25 dal canestro fra attaccante e difensore sarà come essere al Colosseo ai tempi dei gladiatori.
Ecco, a proposito di duri che il buco al centro dell’area sarà “turato” alla grande, con una soluzione tipicamente da filosofia di mercato senese, prendere il meglio fra i club di A, andare sul sicuro e indebolire gli avversari, tipica strategia di tipo paliesco che finora in Italia ha pagato. Ecco dunque che il nome e cognome di questo gladiatore c’è: si chiama Greg Brunner. Sarebbe già sulla via di Ampugnano questo americano con passaporto svizzero,quinta colonna dell’ottima stagione di Montegranaro (10 vittorie consecutive, 2° posto per la squadra del borgo marchigiano di 16 mila anime, una specie di Poggibonsi picena. “Il suo agente si è fatto nebbia, ci potrebbe stare che sia già stato opzionato da Siena”, ci dicono mettendoci la pulce nell’orecchio gli operatori del basket. E quindi come negli anni passati la previdente Siena avrebbe già sistemato le sue tessere, anche se sta facendo melina e ammuina, come è avvenuto per Finley e Moss peraltro altri due candidati per vestire la maglia nella stagione 2010-2011
Quasi sicuramente via Domercant col suo contrattone, idem Romain Sato, opzione in uscita per David Hawkins, il moro di Temple, la quotata università massonica di Filadelfia, che Valerio Bianchini ha definito (www.sportevai.it) “più un giocatore di football che di basket”. Attenti però a non farsi ingannare da una Siena con un profilo da fine ciclo e programmazione al ribasso e che in realtà anche l’anno scorso ha aumentato il suo budget, salito a una cifra più vicina ai 18 milioni e che ha sforato i 17.856.623 ma sempre con un piccolissimo utile. “Il basket rimarrà molto alto vogliono essere defilati…”, questa è la frase che vola di bocca in bocca. La famosa banca con le alstre istituzioni cittadine ha preso una certa strada, e non può tornare indietro, alla fine pur cambiando l’ordine degli addendi il risultato (budget) sarà lo stesso. Ma in futuro si parrà la nobiltate sullo scacchiere europeo perché la formazione di questa stagione era stata voluta col concetto del “due più due fa quattro”. Un rimpiazzo sicuro per McIntyre e Eze, però non è bastato, l’errore è stato alla programmazione degli anni scorsi, che ha trascurato la variabile determinante della crescita delle concorrenti. Da tempo i club più avveduti hanno provveduto a inserire linfa giovane, specie sotto canestro. L’anno scorso il Panathinaikos ha vinto la coppa grazie ai progressi di Nikola Pekovic, quest’anno il Partizan ha fatto la sorpresa col ceko Vesely e con l’australiano Maric, Messina si è salvato da naufragio per aver puntato, tre mesi fa, sul giovane croato Ante Tomic che ha fatto la differenza col Barcellona. Senza dimenticare lo spazio dato a Sergio Llull e l’arrivo dell’ala serba Novica Velickovic. E da parte sua il Barcellona ha preso Ricky Rubio, e lanciato Fran Vazquez. Siena questo ciclo vitale di sopravvivenza l’ha invece trascurato. Questa può essere la principale ragione del suo doppio passo indietro in Europa, con Pianigiani CT della nazionale tutti vorranno da Siena anche un segnale forte di coraggio. Da viale Sclavo non mancano altre sorprese, vuoi magari che Siena non crei una squadra-serbatoio in quel di Firenze acquistando i diritti di Vigevano, una piazza nella quale ha ormai messo radici, dove il Mps è sponsor del Palamandela, apre il precampionato e quest’anno Pianigiani farà giocare la nazionale prima del pre-europeo.
Il buon fine dell’affare riguarda naturalmente l’offerta degli acquirenti. Si parte da 300 mila euro garantiti per stagione e dal buy-out, ovvero l’indennizzo al club cedente del cartellino, oggi non più di 150 mila euro, in virtù di un vero crollo dovuto alla crisi economica, e soprattutto come contraccolpo al caso di Poeta rimasto a Teramo in quanto nessuno (Roma e Siena) ha rischiato i 500-600 mila euro di cartellino. E naturalmente riguarda anche la società cedente e l’agente della guardia. Biella significa Marco Atripaldi, un manager rampante considerato più in “quota Siena” (in linguaggio politico, niente di losco per carità…), che in “quota Benetton”, pur avendo lavorato a Treviso con carta bianca (sua la decisione di Ramagli), esperienza finita malissimo e sembra pagata salata economicamente e con un forte scarto nella programmazione. L’agente è invece Sbezzi, e sui rapporti con Siena bisogna riandare alle intercettazioni infelici lette sul caso-Lorbek, anche se, in termini d’affari, certe ferite si rimarginano. Pecunia non olet… E, naturalmente, c’è lui il giocatore, una persona spigliata, estroversa, che sa quel che vuole. Non è una marionetta. Pietro il grande da parte sua non si è ancora espresso, salvo precisare che il suo futuro non sarà la NBA ma una squadra italiana perché vuole giocare l’Eurolega. Questo spiazzerebbe la Benetton priva di una licenza definitiva (un vero suicidio per gli organizzatori tenere fuori squadre come Treviso e Aris, altrimenti sarà un monologo spagnolo) e che deve qualificarsi. Teoricamente nella trattativa di potrebbe essere un ingresso di Milano e Roma, i due club però che non hanno creduto nel giocatore in un fugace ma non poco significativo passaggio. A Roma il cecchino si è però trovato bene con Repesa che oggi è il coach della Benetton. Un fattore che può avere la sua importanza.
Il basket è però una tale proiezione dell’anima entusiasta di questo ruspante della bassa da giustificare magari qualche aggiustamento di programma, e il progetto-Benetton (Energia Verde) è – per ora sulla carta – quanto di più interessante si possa immaginare di questi tempi, significa un oggi motivazionale e spettacolare con la creazione di un gruppo di giovani eccellente fra i 20 e i 23 anni. E dopo l’atipico mancino Donatas Motijeunas è già stato firmato Stephen Markovic talentuoso play serbo dell’Hemoform e la trattativa con Nemanja Bieljca, un 207 alla Kukoc della Stella Rossa sembra ormai con la valigia pronta per sbarcare a Tessera.
“Al momento Siena ha solo… preavvisato Aradori, ovviamente con Pianigiani coach nazionale questo può essere un elemento di pressione”, questa la voce di mercato, che riporto senza commento. Può essere che Siena non voglia accettare un’asta, o semplicemente consideri Aradori già suo per diritto di primogenitura, ma bisognerà vedere se è disposto a offrirgli un ruolo di titolare e un progetto da leader.
Siena ha sondato per l’uomo-goal di Roma, Ibrahim Jaaber, passaporto Usa (di New York) e bulgaro, dunque comunitario. Col biennale Nikos Zizis rimane, non è improbabile che in caso di partenza di McIntyre (il rapporto è a un bivio, senese a vita o lasciamoci così senza rancore…) l’abatino greco possa dividere la regia con l’abatino italiano Beppe Poeta. Pur essendo ultrascontato il divorzio del play azzurro con Teramo, il suo nuovo agente milanese non lo ha ancora proposto ai club papabili. Una specie di stallo strano, che forse significa che qualcuno ce l’ha già nel taschino: vuoi scommettere che è Siena?
Benjamin Eze sarà free agent, l’anno passato si è cercato di rinnovarlo per monetizzare nel caso di offerte, ma dal prossimo campionato non potranno più coesistere i due “passaportati “(solo uno per squadra, dunque non si pone una scelta fra l’italico nigeriano e l’italico Stonerook sotto contratto per altre due stagioni) per cui Eze potrebbe andare in Spagna. Che forse è un campionato più congeniale per Eze-going, gioco di parole per tratteggiare questo simpatico molleggiato vero easy going il quale deve ringraziare Siena mille volte, perché ne ha fatto un giocatore di livello, anche se non possiede la struttura tecnica e fisica per i titanici duelli che propone l’Euroleague, e che si prospettano ancora più duri l’anno prossimo con l’arrivo del semicerchio della linea no-sfondamento, per cui a 1,25 dal canestro fra attaccante e difensore sarà come essere al Colosseo ai tempi dei gladiatori.
Ecco, a proposito di duri che il buco al centro dell’area sarà “turato” alla grande, con una soluzione tipicamente da filosofia di mercato senese, prendere il meglio fra i club di A, andare sul sicuro e indebolire gli avversari, tipica strategia di tipo paliesco che finora in Italia ha pagato. Ecco dunque che il nome e cognome di questo gladiatore c’è: si chiama Greg Brunner. Sarebbe già sulla via di Ampugnano questo americano con passaporto svizzero,quinta colonna dell’ottima stagione di Montegranaro (10 vittorie consecutive, 2° posto per la squadra del borgo marchigiano di 16 mila anime, una specie di Poggibonsi picena. “Il suo agente si è fatto nebbia, ci potrebbe stare che sia già stato opzionato da Siena”, ci dicono mettendoci la pulce nell’orecchio gli operatori del basket. E quindi come negli anni passati la previdente Siena avrebbe già sistemato le sue tessere, anche se sta facendo melina e ammuina, come è avvenuto per Finley e Moss peraltro altri due candidati per vestire la maglia nella stagione 2010-2011
Quasi sicuramente via Domercant col suo contrattone, idem Romain Sato, opzione in uscita per David Hawkins, il moro di Temple, la quotata università massonica di Filadelfia, che Valerio Bianchini ha definito (www.sportevai.it) “più un giocatore di football che di basket”. Attenti però a non farsi ingannare da una Siena con un profilo da fine ciclo e programmazione al ribasso e che in realtà anche l’anno scorso ha aumentato il suo budget, salito a una cifra più vicina ai 18 milioni e che ha sforato i 17.856.623 ma sempre con un piccolissimo utile. “Il basket rimarrà molto alto vogliono essere defilati…”, questa è la frase che vola di bocca in bocca. La famosa banca con le alstre istituzioni cittadine ha preso una certa strada, e non può tornare indietro, alla fine pur cambiando l’ordine degli addendi il risultato (budget) sarà lo stesso. Ma in futuro si parrà la nobiltate sullo scacchiere europeo perché la formazione di questa stagione era stata voluta col concetto del “due più due fa quattro”. Un rimpiazzo sicuro per McIntyre e Eze, però non è bastato, l’errore è stato alla programmazione degli anni scorsi, che ha trascurato la variabile determinante della crescita delle concorrenti. Da tempo i club più avveduti hanno provveduto a inserire linfa giovane, specie sotto canestro. L’anno scorso il Panathinaikos ha vinto la coppa grazie ai progressi di Nikola Pekovic, quest’anno il Partizan ha fatto la sorpresa col ceko Vesely e con l’australiano Maric, Messina si è salvato da naufragio per aver puntato, tre mesi fa, sul giovane croato Ante Tomic che ha fatto la differenza col Barcellona. Senza dimenticare lo spazio dato a Sergio Llull e l’arrivo dell’ala serba Novica Velickovic. E da parte sua il Barcellona ha preso Ricky Rubio, e lanciato Fran Vazquez. Siena questo ciclo vitale di sopravvivenza l’ha invece trascurato. Questa può essere la principale ragione del suo doppio passo indietro in Europa, con Pianigiani CT della nazionale tutti vorranno da Siena anche un segnale forte di coraggio. Da viale Sclavo non mancano altre sorprese, vuoi magari che Siena non crei una squadra-serbatoio in quel di Firenze acquistando i diritti di Vigevano, una piazza nella quale ha ormai messo radici, dove il Mps è sponsor del Palamandela, apre il precampionato e quest’anno Pianigiani farà giocare la nazionale prima del pre-europeo.