di Enrico Campana
SIENA. Amici affezionati di questa rubrica, stavo già scrivendo la mia puntata settimanale dedicata allo strano caso di “Pietro il grande”, al secolo Pietro Aradori, il golden boy della pallacanestro italiana (21 anni da compiere, probabile scelta estiva NBA), emblematico caso di imperante insipienza sotto il sole dei canestri nostrali quando alle 10.12 mi è arrivata una email che mi segnalava testualmente: “Nel turno di Eurolega, ci sono stati 2 MVP portati al grande basket italiano dallo stesso GM, e successivamente entrambi persi dal basket italiano stesso: uno si chiama Alan Anderson, che con 27 punti ha firmato la vittoria del Maccabi Tel Aviv a Roma, l'altro si chiama Keith Langford che, con 17 punti e una serie di giocate decisive, ha dato una grossa mano al Khimki per sbancare Milano. Quel GM è senza squadra e, come ben sai, nessuno dirà o scriverà questo… e il basket italiano va bene anche per questo…Buona giornata”.
Gli rispondo che se è per questo, fra i protagonisti della giornata di sono altri ex italiani, da Toquan Dean, 30 punti, 7 su 12 da 3, MVP della giornata, una sgusciante guardia passata inosservata da Biella e anche in lega Due con Casale, quindi per ben due stagioni; e il play del Maccabi Wisniewski, che di passaggio a Udine aveva colpito per il gran fosforo. Senza nemmeno dimenticare che è stato un peccato perdere un gran cecchino come Lynn Greer, top scorer negli anni d’oro di Napoli (vittoria in Coppa Italia) costretto a rodersi il fegato per la cura-Tanjevic, un genio del basket arroccatosi sulle proprie convinzioni già demolite dal risultato degli ultimi europei, che con due torri semoventi come Savas e Asik che fanno in due 2 metri e 25 centimetri, si possa diventare uno squadrone e fare spettacolo. Difatti, anche senza un big-man, un intimidatore, Siena ha infilato l’ostinato Tanjevic con percentuali da record, uno show godibilissimo ispirato da McIntyre (25 punti), che ha persino incoraggiato il buon samaritano Ress (decisivo uscendo dalla panca con 2 missili su 3 tentativi), da 3 punti.
Intanto rispondo in premessa che sono convinto che tanti altri colleghi lo scriveranno, perché questa è troppo grossa. Mi tiro fuori dunque dal ruolo di difensore d’ufficio di chicchessia, altrimenti i miei patrocinati rischierebbero di perdere cause giuste e nobili, se l’andazzo è questo. Aggiungo, però, per dovere di cronaca, che fra l’altro quel GM ha avuto il torto oltre che di fare (molto) bene il proprio mestiere, di essere un caso di rara lealtà alla proprietà, stimato da tutti, di non amare la ribalta, e oltre ad aver portato anche in Italia oltre quei due mattatori parte dell’unica l’unica squadra in grado di creare un’alternativa in campionato – a vantaggio dello spettacolo – nell’ultima estate aveva segnalato a Bologna Luca Bechi. Sì, il bravo coach livornese (a proposito una delle prossime puntate la dedicherà ai toscani eccellenti, da Minucci in giù…), che ha portato Biella al top intuendo, appunto, per chiudere il discorso, come il CT Recalcati e ancor prima Nando Gentile, che lo lanciò a Imola (Lega Due) le grandi qualità del bresciano Aradori. Un Antonello Riva “ammodernato”, una lingua sciolta e divertente, un eroe della stagione di Facebook (ha esaurito in un battibaleno gli amici, fra le quali top-girls e personaggi famosi).
Insomma, ho chiuso per rispetto questo argomenti ma è adesso mi sembra giusto rimanere in cronaca sull’Eurolega, perché dalle 7 di stamane stavo già compitando sui risultati del 5° turno, illuminata ancora una volta da Siena, mentre hanno perso Roma e Milano, per cui la Pianigiani-band arriva al big match casalingo con Barcellona del 26 novembre facendo musica sinfonica.
Siccome alle 10 avevo già scritto la mia nota settimanale per Sportevai.it incentrata su alcuni fatti e fatterelli, ve li voglio riproporre in sintesi.
1) Siena arriva imbattuta tu tutti i fronti (precampionato, supercoppa, campionato, Eurolega e unica con già 3 vittorie esterne, etcetera etcetera) alla gara con Barcellona, che il grande Dan indica nel pronostico, anche se non sono d’accordo per via che l’Eurolega è molto tattica e agli spaniardi di Catalogna manca un coach tattico. Però, me la fate dire? Non voglio fare la Cassandra, con Denis Marconato il reparto dei lunghi è più coperto, ma in Eurolega gli arbitraggi sono diversi rispetti al campionato, e permane a mio modesto avviso un tallone d’Achille: il big man dominante al centro dell’area. Capisco però che non è il caso di parlarne in questo momento, e non per spegnere gli ardori attorno all’Amata ma per la semplice ragione che il discorso va fatto col ritorno di Kristof Lavrinovic ,fermatosi per il mal di schiena dopo aver messo il sigillo nella partita-record di Zagabria (+45, solo 40 punti concessi al Cibona 2 volte campione d’Europa sul proprio campo).
2) Siena ha migliorato con Hawkins l’attacco, vince in trasferta anche sugli 80 punti, ha rimontato la brutta partenza di Lione e Istambul (30 punti subiti accettando il corri e tira), ma detiene ancora il record di scarto, e in trasferta (+45) il minimo punteggio subito (40 punti lasciati ai padroni di casa del Cibona), e con brusco giro di vite alla difesa e il parziale di 28-20 è andata al riposo con 1 punto di scarto (49-50). E quindi ha permesso solo 11 punti nel terzo tempo (11-16), grazie al proverbiale scudo stellare di Pianigiani
3) A proposito di “Supersimo”, Stefano Sacripanti sta facendo un ottimo lavoro a Caserta ma nelle ultime ore viene il “dux lupaiolo” dato come unico candidato ormai sulla panchina della nazionale (“E’ una scelta praticamente obbigata”, dicono), anche se prima dell’annuncio dovrà essere sciolto il nodo contrattuale con Carlo Recalcati, il quale chiede (giustamente) il rispetto del contratto, una stagione più il rinnovo in caso di qualificazione agli Europei in base a un rinnovo giusto ma incomprensibile, sapendo come ormai la pensava Meneghin dopo la manipolazione delle dichiarazioni di Bargnani, come ho letto da alcune frasi intelligenti (torno a citarlo) di un ragazzo ben fornito oltre che di palle anche di testa come Aradori da Brescia.
4) Desidero segnalare la prestazione – come dire “omerica” – di un greco: Iannis Bourousis. Lasciata Barcellona, l’omone è un pilastro di un Olimpiakos in gran spolvero. In soli 12’ ha segnato ben 23 punti, 4/4, 2/2 da 3, 9/10 nei tl , 1 rimbalzo, 2 assist, 3 recuperi, 2 stoppate, miglior valutazione della quinta giornata. Ah, dimenticavo, lui fa parte di quei rari big man che possono fare la differenza nell’Eurolega.
SIENA. Amici affezionati di questa rubrica, stavo già scrivendo la mia puntata settimanale dedicata allo strano caso di “Pietro il grande”, al secolo Pietro Aradori, il golden boy della pallacanestro italiana (21 anni da compiere, probabile scelta estiva NBA), emblematico caso di imperante insipienza sotto il sole dei canestri nostrali quando alle 10.12 mi è arrivata una email che mi segnalava testualmente: “Nel turno di Eurolega, ci sono stati 2 MVP portati al grande basket italiano dallo stesso GM, e successivamente entrambi persi dal basket italiano stesso: uno si chiama Alan Anderson, che con 27 punti ha firmato la vittoria del Maccabi Tel Aviv a Roma, l'altro si chiama Keith Langford che, con 17 punti e una serie di giocate decisive, ha dato una grossa mano al Khimki per sbancare Milano. Quel GM è senza squadra e, come ben sai, nessuno dirà o scriverà questo… e il basket italiano va bene anche per questo…Buona giornata”.
Gli rispondo che se è per questo, fra i protagonisti della giornata di sono altri ex italiani, da Toquan Dean, 30 punti, 7 su 12 da 3, MVP della giornata, una sgusciante guardia passata inosservata da Biella e anche in lega Due con Casale, quindi per ben due stagioni; e il play del Maccabi Wisniewski, che di passaggio a Udine aveva colpito per il gran fosforo. Senza nemmeno dimenticare che è stato un peccato perdere un gran cecchino come Lynn Greer, top scorer negli anni d’oro di Napoli (vittoria in Coppa Italia) costretto a rodersi il fegato per la cura-Tanjevic, un genio del basket arroccatosi sulle proprie convinzioni già demolite dal risultato degli ultimi europei, che con due torri semoventi come Savas e Asik che fanno in due 2 metri e 25 centimetri, si possa diventare uno squadrone e fare spettacolo. Difatti, anche senza un big-man, un intimidatore, Siena ha infilato l’ostinato Tanjevic con percentuali da record, uno show godibilissimo ispirato da McIntyre (25 punti), che ha persino incoraggiato il buon samaritano Ress (decisivo uscendo dalla panca con 2 missili su 3 tentativi), da 3 punti.
Intanto rispondo in premessa che sono convinto che tanti altri colleghi lo scriveranno, perché questa è troppo grossa. Mi tiro fuori dunque dal ruolo di difensore d’ufficio di chicchessia, altrimenti i miei patrocinati rischierebbero di perdere cause giuste e nobili, se l’andazzo è questo. Aggiungo, però, per dovere di cronaca, che fra l’altro quel GM ha avuto il torto oltre che di fare (molto) bene il proprio mestiere, di essere un caso di rara lealtà alla proprietà, stimato da tutti, di non amare la ribalta, e oltre ad aver portato anche in Italia oltre quei due mattatori parte dell’unica l’unica squadra in grado di creare un’alternativa in campionato – a vantaggio dello spettacolo – nell’ultima estate aveva segnalato a Bologna Luca Bechi. Sì, il bravo coach livornese (a proposito una delle prossime puntate la dedicherà ai toscani eccellenti, da Minucci in giù…), che ha portato Biella al top intuendo, appunto, per chiudere il discorso, come il CT Recalcati e ancor prima Nando Gentile, che lo lanciò a Imola (Lega Due) le grandi qualità del bresciano Aradori. Un Antonello Riva “ammodernato”, una lingua sciolta e divertente, un eroe della stagione di Facebook (ha esaurito in un battibaleno gli amici, fra le quali top-girls e personaggi famosi).
Insomma, ho chiuso per rispetto questo argomenti ma è adesso mi sembra giusto rimanere in cronaca sull’Eurolega, perché dalle 7 di stamane stavo già compitando sui risultati del 5° turno, illuminata ancora una volta da Siena, mentre hanno perso Roma e Milano, per cui la Pianigiani-band arriva al big match casalingo con Barcellona del 26 novembre facendo musica sinfonica.
Siccome alle 10 avevo già scritto la mia nota settimanale per Sportevai.it incentrata su alcuni fatti e fatterelli, ve li voglio riproporre in sintesi.
1) Siena arriva imbattuta tu tutti i fronti (precampionato, supercoppa, campionato, Eurolega e unica con già 3 vittorie esterne, etcetera etcetera) alla gara con Barcellona, che il grande Dan indica nel pronostico, anche se non sono d’accordo per via che l’Eurolega è molto tattica e agli spaniardi di Catalogna manca un coach tattico. Però, me la fate dire? Non voglio fare la Cassandra, con Denis Marconato il reparto dei lunghi è più coperto, ma in Eurolega gli arbitraggi sono diversi rispetti al campionato, e permane a mio modesto avviso un tallone d’Achille: il big man dominante al centro dell’area. Capisco però che non è il caso di parlarne in questo momento, e non per spegnere gli ardori attorno all’Amata ma per la semplice ragione che il discorso va fatto col ritorno di Kristof Lavrinovic ,fermatosi per il mal di schiena dopo aver messo il sigillo nella partita-record di Zagabria (+45, solo 40 punti concessi al Cibona 2 volte campione d’Europa sul proprio campo).
2) Siena ha migliorato con Hawkins l’attacco, vince in trasferta anche sugli 80 punti, ha rimontato la brutta partenza di Lione e Istambul (30 punti subiti accettando il corri e tira), ma detiene ancora il record di scarto, e in trasferta (+45) il minimo punteggio subito (40 punti lasciati ai padroni di casa del Cibona), e con brusco giro di vite alla difesa e il parziale di 28-20 è andata al riposo con 1 punto di scarto (49-50). E quindi ha permesso solo 11 punti nel terzo tempo (11-16), grazie al proverbiale scudo stellare di Pianigiani
3) A proposito di “Supersimo”, Stefano Sacripanti sta facendo un ottimo lavoro a Caserta ma nelle ultime ore viene il “dux lupaiolo” dato come unico candidato ormai sulla panchina della nazionale (“E’ una scelta praticamente obbigata”, dicono), anche se prima dell’annuncio dovrà essere sciolto il nodo contrattuale con Carlo Recalcati, il quale chiede (giustamente) il rispetto del contratto, una stagione più il rinnovo in caso di qualificazione agli Europei in base a un rinnovo giusto ma incomprensibile, sapendo come ormai la pensava Meneghin dopo la manipolazione delle dichiarazioni di Bargnani, come ho letto da alcune frasi intelligenti (torno a citarlo) di un ragazzo ben fornito oltre che di palle anche di testa come Aradori da Brescia.
4) Desidero segnalare la prestazione – come dire “omerica” – di un greco: Iannis Bourousis. Lasciata Barcellona, l’omone è un pilastro di un Olimpiakos in gran spolvero. In soli 12’ ha segnato ben 23 punti, 4/4, 2/2 da 3, 9/10 nei tl , 1 rimbalzo, 2 assist, 3 recuperi, 2 stoppate, miglior valutazione della quinta giornata. Ah, dimenticavo, lui fa parte di quei rari big man che possono fare la differenza nell’Eurolega.