Nba ancora lontana da un accordo definitivo
SIENA. Mi raccontano che a Siena parlano in questi giorni di un grande colpo NBA, di un “Quattro” dei Boston Celtics; chiamo nella notte un collega del Boston Globe e, guarda caso, mi dice che i giornali hanno dato ampio spazio a una dichiarazione di Paul Pierce, una delle star degli ultimi 3 lustri al quale Shaquille O’Neal affibbiò il nomignolo di “The Truth”, “La Verità”.
“Sono mesi – questa la dichiarazione rilasciata dal 34enne giocatore – che tutti mi chiedono quando si comincia a giocare, e rispondo a tutti che in due settimane tutto sarà risolto. E invece siamo ancora al punto di partenza, sono ancora fiducioso ma sto iniziando a pensare di giocare all’estero. Amo la pallacanestro e se la stagione viene cancellata mi guardo attorno. Se la situazione a metà dicembre non sarà chiarita, prenderò una decisione. E se mi muovo sarà per giocare in Spagna o Italia. Sono stato in entrambi i paesi, e lì ci sono le migliori Leghe”.
Questo significa che il suo agente ha cominciato a contattare i maggiori club europei, e probabilmente un pour-parler è stato avviato anche con Siena, come il club più titolato d’Italia negli ultimi 5 anni.
Anthony Paul Pierce è nato a Oakland il 13 ottobre 1977, m. 2,01, è stato All-America fin dal primo anno all’Università di Kansas, dopo aver frequentato il liceo a Inglewood (Los Angeles). Scelto dai Celtics al 1° giro (n.10) nell’88 è diventato una leggenda del club di Bill Russell e Larry Bird vincendo il titolo nel 2008 (e nominato MVP) e con la finale del 2010. Selezionato ben 9 volte per l’All Star Game in un’occasione ha vinto anche il concorso da 3 punti, ed è uno dei tre soli Celtics ad aver segnato con Bird e Hondo Havlicek in carriera più di 20 mila punti.
A parte gli episodi legati al gioco, con l’anedottica del suo nickname quando Shaquille dichiarò dopo una sua esaltante gara nella finale per il titolo “Sapevo che era forte, ma non credevo a questi livelli, lui è La Verità”, c’è la brutta storia risalente ad un night di Boston nel 2000 quando è stato coinvolto in una rissa nella quale ha rimediato ben 11 coltellate in varie parti del corpo e gli hanno rotto una bottiglia sul capo. Scagionato dai testimoni che hanno spiegato che era intervenuto per sedare una rissa, è stato salvato dal compagno Tony Battie, che assieme al fratello riuscì a raggiungere immediatamente l’Ospedale, dove Pierce subì un intervento delicato al polmone. Ma pochi mesi dopo era già in campo, e la stagione successiva ha giocato come sempre titolare in 81 gare.
In un campo di basket è capace di fare di tutto, una forza della natura, nelle migliori stagioni ha preso anche una media di 9 rimbalzi a stagione, oltre a tanti canestri e a fare spettacolo. Come per Kobe Bryant, può essere un sogno legato alla stucchevole vicenda per il rinnovo del contratto NBA, in fondo, l’idea di Siena è fatale, lui cerca il meglio, e Siena e i Boston hanno le maglie verdi, anche se purtroppo anche l’economia italiana è al verde e non è facile trovare 5 milioni di euro (minimo) per questa operazione. A meno che giochi a cachet, ma Siena è un club che non corre queste avventure, meglio il suo sano pragmatismo. Certo sulla carta sarebbe l’uomo ideale per una squadra che ha bisogno di un quattro e di punti da fuori ma i titoli si vincono sul campo. E forse Pierce dovrà bussare altrove.
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