Un'altra occasione perduta per il basket senese?
si Augusto Mattioli
SIENA. Ognuno per la sua strada. Il basket senese riprende la sua attività in vista dell’inizio dei campionati ma i buoni propositi di una collaborazione reale ed efficace tra le società sono rimasti solo sulla carta. Ad di là di qualche tentativo come con la squadra Under 19 dello scorso anno tra Virtus e Mens Sana o come la rappresentativa di giovanissimi composta dalle tre maggiori società senesi. Nel basket senese, diciamocelo pure, la collaborazione reale non c’è. Eppure sarebbe necessaria in tempi come gli attuali in cui i mezzi finanziari sono scarsi e continuare a mantenere un buon livello di attività è davvero molto difficile. Mesi fa il presidente della Virtus Fabio Bruttini parlò della necessità di una collaborazione che peraltro anche negli anni in cui il basket senese navigava nell’oro non c’è mai stata. Responsabilità anche dello sponsor Montepaschi che avrebbe dovuto pretenderla, visto che con i suoi soldi sosteneva tutto il movimento. Oggi dunque le società si muovono in ordine sparso. Purtroppo.
C’è chi osserverà che ogni società ha la sua storia, le sue tradizioni, le sue specificità. Per cui, si osserva sempre, la collaborazione vera non è possibile. Insomma, sembra la solita mentalità contradaiola. A nostro parere le società Costone, Virtus, Mens Sana e le altre devono continuare a fare quello che fanno oggi nelle scelte tecniche. La collaborazione potrebbe essere efficace sul piano della organizzazione delle attività, della ricerca di sponsor ai quali potrebbe interessare il movimento cestistico senese nel suo insieme, che pur nell’attuale crisi economica ha sempre un suo prestigio. E potrebbe esserci, ad esempio, un impegno comune per creare una specie di foresteria unica che potesse ospitare giovani da far crescere a Siena. Una struttura che la Virtus aveva e che per ragioni di bilancio ha chiuso, come ha chiuso l’attività della Maginot. Certo occorre valorizzare i giovani senesi ma si dovrebbe pensare anche a investimenti mirati perché la pallacanestro possa riuscire a camminare sulle proprie gambe spendendo meno e meglio. Forse bisognerebbe guardare agli errori in un passato nel quale la collaborazione vera non c’era, ma chi aveva più forza comandava. Invece di fare sistema…
Quante occasioni perdute!