di Enrico Campana
SIENA. Siena vola verso il record assoluto dei 4 scudetti consecutivi nei playoff che si disputano dal ’79 (ci riuscì il Simmenthal negli anni sessanta quando il campionato era a girone unico senza off season) e con la vittoria in gara 3, la n. 43 contro 2 sconfitte nei playoff dal 2° scudetto ad oggi può già pensare alla squadra del futuro.
Anche se Pietro Aradori è partito giovedì 17 per gli Stati uniti per i work-out delle squadre NBA e potrebbe entrare nelle scelte (che dicono siano le meno brillanti come qualità di proposte degli ultimi 20 anni) affermando che ha quattro offerte in tasca, e non ha ancora scelto, Siena ha già chiuso. L’unica possibile concorrente poteva essere la Benetton che però è riuscita a trattenere Motijeunas, tutte le altre squadre italiane sono all’austerity di bilancio compreso l’Armani in un contesto di tutte le attività della maison che deve concentrarsi su nuovi spazi di mercato e su progetti di marchio, come l’apertura di favolosi alberghi tipo quello recentemente inaugurato negli Emirati. E’ un matrimonio naturale, non solo d’interesse, per le seguenti ragioni:
1) Aradori vuole giocare le Coppe Europee, per ora non pensa all’America, e va nella squadra migliore per proseguire nella sua carriera
2) La Mps può offrire più di altri club e, inoltre, la sua politica è di controllare tutti gli emergenti del basket italiano (si è cominciato con Stonerook, Kaukenas, McIntyre, Sato e si è proseguito con Finley, Hawkins e Moss, anche se non tutti sono stati veri affari)
3) La Mps deve pensare a ringiovanire la squadra, Aradori non ha ancora compiuto 22 anni ed è un elemento che può giocare in due ruoli, non è solo un tiratore ma conta come rimbalzi, falli subiti, assist e palle recuperate, cioè adattissimo per una difesa aggressiva
4) Conviene a Pianigiani far vedere che, come neo CT azzurro, crede anche negli italiani, un Aradori trascurato sarebbe fonte di polemiche
5) Conviene anche al giocatore, alla sua età si tratta di una grande possibilità, gli viene garantito un minutaggio adeguato, una presenza di rilievo nelle Coppe e anche il lancio in azzurro, un sogno che il coach che l’ha lanciato a Biella gli prospettò al suo arrivo, quando Luca Bechi gli disse: “Pietro cercherò di portarti con il lavoro a diventare il capitano della nazionale”.
Se McIntyre resta, la squadra è già fatta con l’arrivo di due pivot che fanno 260-270 chili in due, scelti nella logica del nuovo regolamento che prevede aree più larghe, tiro da 3 allungato e il semicerchio sotto canestro dove i lunghi non saranno sanzionati con lo sfondamento (a parte sia intenzionale, rovinoso, plateale…): si tratta di Eric Williams, che arriva da un’ottima stagione a Pesaro (dopo aver saltato la prima parte della stagione per un’infezione renale e un intervento negli Stati Uniti), e il serbo Milovan Rakovic dello Spartak San Pietroburgo. Di Eric Williams arrivato a Pesaro che pesava 140 chili e sottoposto a una opportuna dieta che gli ha permesso di sfruttare le sue qualità, buona tecnica, discreta agilità, si sa già tutto. E’ un pivot collaudato, e il Moro Usa porta anche il passaporto bulgaro nel momento in cui esce un passaporto bosniaco (Domercant) e uno italiano (Eze).
Rakovic, che a sua volta pesa 130 chili, ha 25 anni, misura 208 centimetri, non è goffo, sfrutta bene la sua mole, se gli arriva la palla spesso finisce con uno schiaccione. Su You tube c’è un’azione emblematica dell’orso serbo di Uzice lanciato dall’Atlat Belgrado e controllato dalla Beo Basket di Misha Raznatovic, l’agente serbo che ha una squadra-riserva, sempre Belgrado, dalla quale Milos ha spiccato il volo nel 2007 per la Russia quando entrato nel draft della NBA come n. 60, una scelta alta (ricordiamo che Bargnani fu il n.1 assoluto), passò immediatamente dai Dallas Mavericks agli Orlando Magic, ma senza ottenere un contratto.
Con quei due giganti, davvero Siena potrebbe mettere in campo in Europa una corazzata, e rispetterebbe la sua logica: pescare in Europa, nel proprio campionato, lanciare giocatori motivati e se possibile futuribili (Rakovic è tutto da scoprire).
Adesso bisogna vedere se McIntyre sceglie Atene o la Spagna, altrimenti per il ruolo di play potrebbe essere promosso Zizis e trovare anche un alter ego più penetratore, con più muscoli, adatto a leggere il gioco, perché è finita l’era dell’entrata e scarico e del pick and roll.
SIENA. Siena vola verso il record assoluto dei 4 scudetti consecutivi nei playoff che si disputano dal ’79 (ci riuscì il Simmenthal negli anni sessanta quando il campionato era a girone unico senza off season) e con la vittoria in gara 3, la n. 43 contro 2 sconfitte nei playoff dal 2° scudetto ad oggi può già pensare alla squadra del futuro.
Anche se Pietro Aradori è partito giovedì 17 per gli Stati uniti per i work-out delle squadre NBA e potrebbe entrare nelle scelte (che dicono siano le meno brillanti come qualità di proposte degli ultimi 20 anni) affermando che ha quattro offerte in tasca, e non ha ancora scelto, Siena ha già chiuso. L’unica possibile concorrente poteva essere la Benetton che però è riuscita a trattenere Motijeunas, tutte le altre squadre italiane sono all’austerity di bilancio compreso l’Armani in un contesto di tutte le attività della maison che deve concentrarsi su nuovi spazi di mercato e su progetti di marchio, come l’apertura di favolosi alberghi tipo quello recentemente inaugurato negli Emirati. E’ un matrimonio naturale, non solo d’interesse, per le seguenti ragioni:
1) Aradori vuole giocare le Coppe Europee, per ora non pensa all’America, e va nella squadra migliore per proseguire nella sua carriera
2) La Mps può offrire più di altri club e, inoltre, la sua politica è di controllare tutti gli emergenti del basket italiano (si è cominciato con Stonerook, Kaukenas, McIntyre, Sato e si è proseguito con Finley, Hawkins e Moss, anche se non tutti sono stati veri affari)
3) La Mps deve pensare a ringiovanire la squadra, Aradori non ha ancora compiuto 22 anni ed è un elemento che può giocare in due ruoli, non è solo un tiratore ma conta come rimbalzi, falli subiti, assist e palle recuperate, cioè adattissimo per una difesa aggressiva
4) Conviene a Pianigiani far vedere che, come neo CT azzurro, crede anche negli italiani, un Aradori trascurato sarebbe fonte di polemiche
5) Conviene anche al giocatore, alla sua età si tratta di una grande possibilità, gli viene garantito un minutaggio adeguato, una presenza di rilievo nelle Coppe e anche il lancio in azzurro, un sogno che il coach che l’ha lanciato a Biella gli prospettò al suo arrivo, quando Luca Bechi gli disse: “Pietro cercherò di portarti con il lavoro a diventare il capitano della nazionale”.
Se McIntyre resta, la squadra è già fatta con l’arrivo di due pivot che fanno 260-270 chili in due, scelti nella logica del nuovo regolamento che prevede aree più larghe, tiro da 3 allungato e il semicerchio sotto canestro dove i lunghi non saranno sanzionati con lo sfondamento (a parte sia intenzionale, rovinoso, plateale…): si tratta di Eric Williams, che arriva da un’ottima stagione a Pesaro (dopo aver saltato la prima parte della stagione per un’infezione renale e un intervento negli Stati Uniti), e il serbo Milovan Rakovic dello Spartak San Pietroburgo. Di Eric Williams arrivato a Pesaro che pesava 140 chili e sottoposto a una opportuna dieta che gli ha permesso di sfruttare le sue qualità, buona tecnica, discreta agilità, si sa già tutto. E’ un pivot collaudato, e il Moro Usa porta anche il passaporto bulgaro nel momento in cui esce un passaporto bosniaco (Domercant) e uno italiano (Eze).
Rakovic, che a sua volta pesa 130 chili, ha 25 anni, misura 208 centimetri, non è goffo, sfrutta bene la sua mole, se gli arriva la palla spesso finisce con uno schiaccione. Su You tube c’è un’azione emblematica dell’orso serbo di Uzice lanciato dall’Atlat Belgrado e controllato dalla Beo Basket di Misha Raznatovic, l’agente serbo che ha una squadra-riserva, sempre Belgrado, dalla quale Milos ha spiccato il volo nel 2007 per la Russia quando entrato nel draft della NBA come n. 60, una scelta alta (ricordiamo che Bargnani fu il n.1 assoluto), passò immediatamente dai Dallas Mavericks agli Orlando Magic, ma senza ottenere un contratto.
Con quei due giganti, davvero Siena potrebbe mettere in campo in Europa una corazzata, e rispetterebbe la sua logica: pescare in Europa, nel proprio campionato, lanciare giocatori motivati e se possibile futuribili (Rakovic è tutto da scoprire).
Adesso bisogna vedere se McIntyre sceglie Atene o la Spagna, altrimenti per il ruolo di play potrebbe essere promosso Zizis e trovare anche un alter ego più penetratore, con più muscoli, adatto a leggere il gioco, perché è finita l’era dell’entrata e scarico e del pick and roll.