di Umberto De Santis
SIENA. Sei anni oggi, fa l’italian “The shot” di Curtis Jerrells pose fine all’avventura da Fort Alamo della Montepaschi Mens Sana di Marco Crespi e Alessandro Magro in un PalaEstra in lacrime, ma non per la sconfitta. Un giorno giustamente ben inculcato nella memoria dell’Olimpia Milano, che pose così fine alla settennale dominazione senese, che avrebbe atteso ancora pochi giorni per la proclamazione di un sacrosanto fallimento. Sacrosanto, da qualunque parte si veda, per i numeri che ha espresso in un bilancio che, accortamente, nessuno potrà mai leggere.
Così è sfuggita, accortamente of course, la celebrazione decennale del titolo 2009-10 vinto a… Milano il 19 giugno. Una annata strepitosa per la formazione di Simone Pianigiani e Luca Banchi, contrassegnata da 26 vittorie e 2 sole sconfitte (le vittorie con la Sebastiani Rieti trasferita a Napoli furono annullate dall’esclusione della squadra). La seconda classificata della stagione regolare, la Pepsi Caserta, prese 16 punti di scarto. Siena fu la squadra con più punti segnati (2485, Caserta 2247) e meno subiti (1965, Virtus Bologna 2057).
Un’autentica passerella, poi, furono i playoff. 3-0 a Treviso nei quarti, con i veneti pungenti solo in casa loro (66-69), dopo la scoppola in gara 1 a Siena (118-79). 3-0 in semifinale alla Pallacanestro Cantù targata NGC Medical dell’allenatore dell’anno Andrea Trinchieri. 4-0 in finale poi all’Olimpia Milano, anche qui senza discussioni. Il minor scarto fu in gara 3 (75-88), tanto da far scrivere a qualcuno di temere che Minucci volesse perdere apposta gara 4 per poter celebrare il titolo in casa nell’incontro successivo. Ma la resa dell’Armani di Piero Bucchi fu netta (69-93 con 28 di Terrell McIntyre) e il titolo fu festeggiato in un Forum che si andò rapidamente svuotando.
Ma per i ricordi della grandeur senese sono ancora tempi di giubilazione – anche in questa città. Come sappiamo, sarà la Storia a restituire la dignità della vittoria sul campo. Quando una generazione di uomini, partecipanti, avversari, cronisti, appassionati non più collegati a una gestione del club dagli esiti disastrosi sarà finalmente andata in pensione.