...la poca chiarezza sulle cifre confonde: impossibile quantificare l'apporto indispensabile
di Umberto De Santis
SIENA. Le gambe del tavolo, una delle espresioni usate dal gruppo di buona volontà che si sta adoperando per salvare dalla fine ingloriosa la Mens Sana Basket 1871, si stanno innalzando con un passo che non è nè lieve nè veloce, ma in linea con i tempi che simili operazioni richiedono. Per cui già si prospetta l’idea che anche la prossima Assemblea dei Soci possa andare deserta anche per chiudere una trattativa che l’interlocutore Polisportiva Mens Sana non contribuisce a rendere chiara.
Nei due incontri di inizio settimana, lunedì quello della gamba Trust, che passa attraverso tifosi e appassionati; martedì quello della gamba Consorzio, più espressamente dedicato alle aziende a vario modo sponsorizzatrici, il denominatore comune è stato quello che i fantomatici 600.000 che chiede la decaduta “diciottesima contrada” non si capisce bene come si formino, ma più a livello di entrate che di uscite. Le spese sono sempre certe, ovviamente e sfora di qua (giovanili) sfora di là (tasse federali, viaggi, affitto della struttura PalaEstra), il monte ingaggi dei giocatori, quello che fa o non fa il successo di una squadra valga meno di un quarto del budget. La confusione sulle cifre confonde le acque e rende ancora impossibile quantificare l’apporto indispensabile e quanto esso andrà a valere nel nuovo capitale sociale, perchè ovviamente quando si riunirà l’Assemblea dei Soci dovrà deliberare un aumento di capitale ad escludendum per la Polisportiva.
Gli incontri hanno avuto invece successo. Molto partecipato quello organizzato dal Comitato “La Mens Sana è una Fede” che, senza aggiungere novità degne di rilievo, ha dato libero sfogo alle parti di chiarire, ammettere, spiegare. Nessuno contento alla fine, perchè la soluzione dei problemi non è stata annunciata; ma tasso di disponibilità di tanti a fare la propria parte nel complesso castello ideato dalla Trimurti Lucchesini, Brogi e Guidarini – anche se ricalca in massima parte l’esperienza di società come Varese e Trento non è una via in discesa -. Così nell’altra riunione del martedì sera è stato detto che la raccolta fondi del Trust è vicina a raggiungere l’obiettivo, perciò importante accelerare l’adesione. Il Consorzio vero e proprio parte con la decina di aderenti pronti a firmare davanti al notaio la sua costituzione, e anche qui il viatico è favorevole.
Controindicazioni? Nessuna, al momento. Il gruppo emergente ha confermato la volontà di non toccare la direzione tecnica della squadra, sicuramente la parte meglio riuscita di questa avventura, che ha poco più di un anno e mezzo e già conserva il record di aver vinto un campionato di B prima di averne compiuto uno. La fruizione di un sito internet www.iotifomenssana.org permette a chi vuole di aderire, canalizzando opportunamente le offerte. Domani ci attendiamo le pagine sul Consorzio e le modalità di iscrizione. Senza retorica, una iniziativa che nasce dal basso senza i poteri forti sarebbe una novità quasi assoluta per una città che di poteri forti ne ha subìti anche troppi. Anche nel basket.