I tifosi possono vedere in azione i nuovi e i vecchi beniamini
di Umberto De Santis
SIENA. Se i nuovi arrivati nella Mens Sana avevano dubbi sulla popolarità del basket a Siena, hanno avuto modo ieri sera di toglierseli tutti dalla testa, vista la cornice di pubblico (e tifosi) entusiasta quanto silenzioso, competente quanto basta per roteare il capo in segno di diniego davanti a qualche errore di gioventù dei vari English e Cournooh (ma non solo…), rompendo la rigida etichetta di autocontrollo solo per una impressionante schiacciata di Erick Green che ha fatto scattare un applauso irrefrenabile anche allo staff tecnico.
Apprensione per una scivolata a terra di Tomas Ress, ancora con qualche titubanza alla gamba operata. Mentre Hackett sopperisce con grinta e leadership alla forma che, inevitabilmente, deve ancora arrivare dopo tutti i problemi al calcagno. Il moto perpetuo di Crespi è incredibile: anche nelle pause insegue i singoli giocatori per spiegare meglio cosa vuole da loro, soptattutto come si difende in Europa. Ovviamente gli ultimi arrivati, Rochestie e Nelson, sono rimasti un pò ai margini del lavoro del gruppo
Anche l’intensità nel quattro contro quattro con scontri “veri” sul parquet, che ricorda quella del gruppo di appena due stagioni fa e che sembra ormai preistoria, favorisce l’impressione che la società abbia scelto bene nel mercato estivo, e di cui Othello Hunter ci sembra possa divenire il fiore all’occhiello per solidità e applicazione. Certo con lui, Ortner e Ress siamo sempre tra i più leggeri sotto canestro però visti i risultati agli Europei non è detto che sia uno svantaggio. Ma poche ciance: sabato arriva il CSKA di Ettore Messina e, anche se il club russo deve scontare qualche assenza, il test sarà alquanto probante della consistenza di questa Montepaschi americana disegnata da Marco Crespi.