di Enrico Campana
SIENA. Sono scattati i mondiali di basket, l’Italia non c’è, è arrivata nona nel 2006 e il miglior risultato è stato il 4° posto per due volte nel ’70 e ’74 con Giancarlo Primo. Peraltro è una gara alla quale hanno dato “buca anche allenatori come Messina (vedi mancata qualificazione ai mondiali di Toronto), sono certo che se Pianigiani fosse stato più addentro ai meccanismi federali non avrebbe detto no all’offerta di una wild card, dal costo di 600 mila euro, (riscattata dal Libano che battendo il Canadà al debutto ha suscitato nel piccolo stato un’ondata di orgoglio popolare).
Nella prima giornata della rassegna iridata con l’Italia che compra con la Rai i diritti e poi non trasmette, la miglior prestazione fra i molti giocatori rappresentanti della sempre meno scintillante "Spaghetti-League" è stata offerta di Nikos Zizis, promosso a play titolare della Grecia, fiducia onorata con una grande partita contro la Cina (mancante di Yao Ming), che è stata sconfitta di misura, 89-81 (25-18, 22-19,18-25, 24-14).
Il play di Salonicco sta evidentemente capitalizzando un’importante crescita di personalità dovuta alla prima delle sue stagioni senesi (per questo la Mps ha allungato il contratto in un triennale), come dimostrato contro i vice-campioni d’Asia, segnando ben 21 punti, con 8/15, 4/7, 4/8 da 3, 1/1 dalla lunetta, 5 rimbalzi, miglior realizzatore assieme al lungo Bourousis.
La Grecia uscita pesantemente sconfitta da un test col Dream Team prima dei mondiali, difficilmente potrà rigiocare la finale per l’oro come in Giappone quattro anni fa, ma resta una mina vagante e ha portato in squadra nuovi giocatori. Anche perché fa leva, per il ricambio, di una Under 20 che ha vinto l’oro nel 2009 e quest’anno è stata battuta dalla Francia di Andrew Albicy, il ragazzino di 1,78 della periferia parigina, promosso direttamente in prima squadra dopo l’Europeo giovanile e sugli scudi grazie alle fiducia accordatagli dal CT francese Collet contro la Spagna.
La squadra dell’italiano Sergio Scariolo, campione del mondo uscente e d’Europa, ha perso all’esordio di 10 punti contro i francesi, ed è stato decisivo, appunto, Andrew Albicy, il più giovane fra i 10 mori transalpini, con 13 punti 3/5, 2/3 da 3, 5/7 dalla lunetta, 3 rimbalzi. Gioca riserva nella formazione di Paris-Levallois, con 4,5 punti e 3,6 assist, agli europei è stato proclamati MVP con 12,9 punti e 5,9 assist nell’Under 20 dove ha deluso la formazione italiana, passata dal 4° al 10° posto.
La Grecia di Zizis, adesso è così, ha ipotecato il passaggio alla seconda fase, adesso affronta il combattivo Portorico e poi lunedì il match con la Turchia, sullo sfondo di una rivalità bimillenaria e a volte anche “feroce”.
La Turchia è diretta da Bogdan Tanjevic, ultimo coach azzurro a dare un oro all’Italia (europeo ’99), che tornato in panchina dopo l’asportazione di un tumore, chiuderà la sua carriera con questi mondiali per assumere l’incarico di Direttore Generale della Virtus Roma.
Nella giornata inaugurale il Dream Team – che ha battuto 106-78 la Croazia – ha avuto più pubblico della nazionale croata. La Lituania del nuovo corso ha pensionato Lavrinovic e Kaukenas e scartato Motijeunas (Benetton) e punta su Maciulis (Armani); ha trovato posto nella Slovenia – dove è tornato Sani Becirovic (Armani) – il centro Uros Slokar, che ha fatto una breve apparizione a Siena lo scorso anno senza suscitare rimpianti.
La Mps ha anche alimentato le giovanili azzurre con 3 giocatori nella Juniores (Sgobba, Sabbatino e Monaldi) e 1 nei cadetti (Camillo Bianchi), dove il blocco era della Virtus con Matteo Imbrò, Tessitori, Bianconi e Rovere e l’assistente coach prof.Umberto Vezzosi.
Nelle qualificazioni azzurre, Pianigiani ha diretto la nazionale A, che non è andata oltre il 3° posto nel girone, e per un concatenarsi di cause, nonostante le vittorie, si è trovata ad essere addirittura la prima big fuori dalle 5 papabili… Pianigiani ha portato in nazionale Carraretto e Ress, il primo addirittura in quintetto base, tanto lavoro ma pochi punti e scarsa precisione, mentre Gigi Datome, un ex prodotto del vivaio, è stato costretto a lasciare la squadra per un infortunio. Non provoca rimpianti l’addio di Henry Domercant, visti i deludenti risultati con la Bosnia, dove gioca come passaportato, mentre il neo-acquisto Bo McCalebb è il miglior realizzatore con la maglia della Macedonia di coach Stefanov. Il play del primo titolo tricolore di Siena si è giovato della consulenza del bravo preparatore atletico Sandro Bencardino che terminato questo impegno tornerà in Italia, ma ha trovato occupato il suo posto nello staff della Mens Sana, affidato a un collega di Teramo che ha lavorato con la Scavolini Pesaro. Il ruolo di preparatore, alla Mens Sana, prevede però sempre una saggia duplicazione, in ogni caso Forconi, ex Mister Universo di culturismo, anche quest’anno è stato confermato. Per Bencardino, ha detto il presidente senese, si troverà una sistemazione.
SIENA. Sono scattati i mondiali di basket, l’Italia non c’è, è arrivata nona nel 2006 e il miglior risultato è stato il 4° posto per due volte nel ’70 e ’74 con Giancarlo Primo. Peraltro è una gara alla quale hanno dato “buca anche allenatori come Messina (vedi mancata qualificazione ai mondiali di Toronto), sono certo che se Pianigiani fosse stato più addentro ai meccanismi federali non avrebbe detto no all’offerta di una wild card, dal costo di 600 mila euro, (riscattata dal Libano che battendo il Canadà al debutto ha suscitato nel piccolo stato un’ondata di orgoglio popolare).
Nella prima giornata della rassegna iridata con l’Italia che compra con la Rai i diritti e poi non trasmette, la miglior prestazione fra i molti giocatori rappresentanti della sempre meno scintillante "Spaghetti-League" è stata offerta di Nikos Zizis, promosso a play titolare della Grecia, fiducia onorata con una grande partita contro la Cina (mancante di Yao Ming), che è stata sconfitta di misura, 89-81 (25-18, 22-19,18-25, 24-14).
Il play di Salonicco sta evidentemente capitalizzando un’importante crescita di personalità dovuta alla prima delle sue stagioni senesi (per questo la Mps ha allungato il contratto in un triennale), come dimostrato contro i vice-campioni d’Asia, segnando ben 21 punti, con 8/15, 4/7, 4/8 da 3, 1/1 dalla lunetta, 5 rimbalzi, miglior realizzatore assieme al lungo Bourousis.
La Grecia uscita pesantemente sconfitta da un test col Dream Team prima dei mondiali, difficilmente potrà rigiocare la finale per l’oro come in Giappone quattro anni fa, ma resta una mina vagante e ha portato in squadra nuovi giocatori. Anche perché fa leva, per il ricambio, di una Under 20 che ha vinto l’oro nel 2009 e quest’anno è stata battuta dalla Francia di Andrew Albicy, il ragazzino di 1,78 della periferia parigina, promosso direttamente in prima squadra dopo l’Europeo giovanile e sugli scudi grazie alle fiducia accordatagli dal CT francese Collet contro la Spagna.
La squadra dell’italiano Sergio Scariolo, campione del mondo uscente e d’Europa, ha perso all’esordio di 10 punti contro i francesi, ed è stato decisivo, appunto, Andrew Albicy, il più giovane fra i 10 mori transalpini, con 13 punti 3/5, 2/3 da 3, 5/7 dalla lunetta, 3 rimbalzi. Gioca riserva nella formazione di Paris-Levallois, con 4,5 punti e 3,6 assist, agli europei è stato proclamati MVP con 12,9 punti e 5,9 assist nell’Under 20 dove ha deluso la formazione italiana, passata dal 4° al 10° posto.
La Grecia di Zizis, adesso è così, ha ipotecato il passaggio alla seconda fase, adesso affronta il combattivo Portorico e poi lunedì il match con la Turchia, sullo sfondo di una rivalità bimillenaria e a volte anche “feroce”.
La Turchia è diretta da Bogdan Tanjevic, ultimo coach azzurro a dare un oro all’Italia (europeo ’99), che tornato in panchina dopo l’asportazione di un tumore, chiuderà la sua carriera con questi mondiali per assumere l’incarico di Direttore Generale della Virtus Roma.
Nella giornata inaugurale il Dream Team – che ha battuto 106-78 la Croazia – ha avuto più pubblico della nazionale croata. La Lituania del nuovo corso ha pensionato Lavrinovic e Kaukenas e scartato Motijeunas (Benetton) e punta su Maciulis (Armani); ha trovato posto nella Slovenia – dove è tornato Sani Becirovic (Armani) – il centro Uros Slokar, che ha fatto una breve apparizione a Siena lo scorso anno senza suscitare rimpianti.
La Mps ha anche alimentato le giovanili azzurre con 3 giocatori nella Juniores (Sgobba, Sabbatino e Monaldi) e 1 nei cadetti (Camillo Bianchi), dove il blocco era della Virtus con Matteo Imbrò, Tessitori, Bianconi e Rovere e l’assistente coach prof.Umberto Vezzosi.
Nelle qualificazioni azzurre, Pianigiani ha diretto la nazionale A, che non è andata oltre il 3° posto nel girone, e per un concatenarsi di cause, nonostante le vittorie, si è trovata ad essere addirittura la prima big fuori dalle 5 papabili… Pianigiani ha portato in nazionale Carraretto e Ress, il primo addirittura in quintetto base, tanto lavoro ma pochi punti e scarsa precisione, mentre Gigi Datome, un ex prodotto del vivaio, è stato costretto a lasciare la squadra per un infortunio. Non provoca rimpianti l’addio di Henry Domercant, visti i deludenti risultati con la Bosnia, dove gioca come passaportato, mentre il neo-acquisto Bo McCalebb è il miglior realizzatore con la maglia della Macedonia di coach Stefanov. Il play del primo titolo tricolore di Siena si è giovato della consulenza del bravo preparatore atletico Sandro Bencardino che terminato questo impegno tornerà in Italia, ma ha trovato occupato il suo posto nello staff della Mens Sana, affidato a un collega di Teramo che ha lavorato con la Scavolini Pesaro. Il ruolo di preparatore, alla Mens Sana, prevede però sempre una saggia duplicazione, in ogni caso Forconi, ex Mister Universo di culturismo, anche quest’anno è stato confermato. Per Bencardino, ha detto il presidente senese, si troverà una sistemazione.