di Umberto De Santis
SIENA. Alessandro Lami, nel commentare il nostro ultimo articolo sulla Mens Sana Basket 1871 e sul variegato mondo che la circonda aveva ragione a ricordare di non confondere il “Comitato La Mens Sana è una fede” con l’Associazione “Io tifo Mens Sana”. Dargliene merito a Palio concluso è solo per non disperdere le scuse in mezzo alla melassa dei quattro giorni della festa, con le teste in altre faccende affaccendate. Unica riflessione, ma non una scusa per il cronista che su certi particolari deve essere sempre preciso, è che nella percezione dei non addetti ai lavori continua ad esserci l’idea di una commistione fra i vari attori in campo e una carenza di chiarezza comunicativa da lasciare confusi e aggrovigliati. Giova a qualcuno che mesta e rimesta, ma è dannosa per tutti, soprattutto per il basket.
Lo nota anche Giuseppe Nigro in un post del suo blog “pallaalcerchio” in cui fa la ricostruzione dei passaggi che i vari attori non avrebbero saputo spiegare a noi cittadini ma soprattutto fa un lungo elenco di nomi di possibili amministratori del club di Viale Sclavo. Anche perchè, non essendoci qualcuno in grado di mettere in gioco la cifra occorrente per diventare socio di maggioranza e decidere per tutti, un accordo complessivo sui nomi andrà trovato per procedere alla convocazione dell’Assemblea che dovrà approvare il bilancio 2015-16 e nominare i nuovi amministratori. Assemblea che, se non siano stati mandate a Ferragosto le lettere di convocazione, è già di fatto slittata a settembre inoltrato, con tutti i rallentamenti e i ritardi che la cosa comporta.
Nel turbinio dei nomi citati da Nigro è stato fatto quello di Egidio Bianchi, stretto collaboratore di quel Fabio Bruttini che, come presidente dimissionario del Consorzio Basket e Sport a Siena, sembra poter assurgere al ruolo di faro del nuovo associazionismo sportivo senese. Un bel guazzabuglio. Nel delineare la personalità del noto commercialista senese, però, ci si è dimenticati di ricordare che Bianchi è stato liquidatore della Mens Sana Basket Spa – condotta al fallimento – ed è attualmente presidente di Legabasket, l’associazione delle 16 squadre che giocano la serie A. Nulla da dire se Bianchi facesse il consigliere di Bruttini. Ma con una poltrona nel CdA della Mens Sana il conflitto di interessi sarebbe anche troppo palese. Il Cittadinoonline.it è sempre stato contrario a questo malcostume tipicamente italiano. Chi scrive è stato a suo tempo critico con il presidente dell’Olimpia Milano Livio Proli, per aver sostenuto la candidatura di Minucci alla poltrona proprio di Legabasket. E’ stato critico nei confronti di Fernando Marino, che la stessa poltrona l’ha occupata per due anni al posto di Minucci, pur essendo presidente dell’Enel Brindisi – e infatti ha lasciato irrisolti al buon Egidio Bianchi i problemi che aveva trovato al suo arrivo sul tappeto. Critico nei confronti di Pietro Basciano che è riuscito ad essere contemporaneamente proprietario del Trapani Basket, presidente della Fondazione Virtus Bologna, presidente di Legapallacanestro. La retrocessione in A2 della Virtus Bologna l’ha finalmente costretto a rinunciare alla poltrona della Fondazione… conflitto di interessi che non ha portato fortuna, oltretutto!
E a Siena, con molti tifosi che ancora non hanno digerito il fallimento dichiarato, se davvero Bruttini abbia la volontà di unire tutte le forze positive intorno alla Mens Sana dovrà stare attento a valutare i pro e i contro di ogni candidatura. Questa città, con gli eccetera della banca e dell’università, proprio sul conflitto di interessi ha fondato la sua decadenza.