I segreti di Pulcinella e il settore giovanile del basket
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di Umberto De Santis
SIENA. Avvezzi come possiamo essere solo a Siena a ritenere che la vita sia un’estensione del Palio come la chitarra quella della mano in una famosa canzone di De André, trattiamo anche di Mens Sana Basket allo stesso modo (una volta si diceva fosse la diciottesima contrada!), ma confondiamo la riservatezza di notizie con la segretezza su atti compiuti e decisioni prese che al contrario tutti dovrebbero conoscere, specie adesso che la base societaria è così ampia e popolare. Si dovrà cambiare registro perché non tenere conto di questo sta alimentando una rassegnazione tra i veri sostenitori della squadra, quei 2000 del campionato 2014-15, scesi a 1500 nel 2015-16, e che probabilmente se non si cambia rotta caleranno ancora e le avvisaglie (leggi striscioni alla rotonda di Malizia) lo stanno confermando. E gli ultimi due comunicati partoriti da due degli attori in gioco ne sono, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’ulteriore conferma.
Il Comitato “La Mens Sana è una fede” ieri ha chiesto chiarezza e trasparenza nella definizione rapida del nuovo CdA, che dovrà presentare ed eseguire il progetto per il futuro della società di pallacanestro. Ci rimane difficile capire come si può chiedere l’altrui chiarezza – specificatamente del Consorzio – quando si mantiene la segretezza sui due componenti del nuovo CdA in quota Comitato già votati, per cui – in teoria – non più sostituibili. E’ il segreto di Pulcinella che anche la stampa presente alle riunioni dedicate conosce benissimo ma evita di far conoscere al pubblico. Una bella fetta di lotte intestine proviene proprio da quei gruppuscoli che, in quella sede, si sono sentiti trombati e adesso, forti proprio della segretezza, brigano per cambiare le carte in tavola, facendo anche del ping pong con il Consorzio, per cui il dottor Bruttini ben si è visto prendere la decisione di dimettersi non volendo rimanere vittima dei giochetti politici di turno. Che non fanno bene a nessuno: tutti i nomi che circolano per le poltrone del basket sembrano tanti Capitani pronti a correre il Palio con i soldi dei contradaioli. Solo che se non si vince il Palio i soldi non servono, mentre per una società sportiva a fine stagione i soldi servono – eccome! – pena il fallimento.
Avevamo chiesto competenza in tempi non sospetti: a parte Fabio Bruttini, tra quegli stessi nomi non ve n’è uno che si possa vantare negli ultimi cinque anni di avere operato fattivamente in qualche società di basket, e i curriculum in tal senso sono pagine bianche. Forse anche per questo il Bruttini si è dimesso.
Il secondo comunicato che ha attirato la nostra attenzione è quello relativo alla Basketball Academy, che si presenta come un furto con scasso a danno della Mens Sana Basket 1871. Già occorre farsi una ragione del perché la sponsorizzazione Estra di un palazzo che è aperto solo perché c’è stato il basket fin dalla sua costruzione (ci è stato detto tante volte di quanto la gestione sia in passivo e in passato per i mancati pagamenti del Minucci è stato fatto anche un mutuo e una ricapitalizzazione della vecchia Spa) vada a finire nelle tasche della Polisportiva e non della Basket. E’ un taglio profondo alle ambizioni di tornare ai fasti di un tempo, ma l’ex casa madre non se la passa bene tanto da affittare alla signora Durio e forse farsi anticipare, così sembra, soldi dall’Emma Villas e dividere il glorioso spogliatoio biancoverde con un muro in due parti per ospitare il volley. Adesso ci viene scritto che la fonte principale di sostentamento per qualsiasi società di basket, il settore giovanile, è passata nelle mani della Polisportiva e che solo “le squadre under 20 e under 18 affronteranno la stagione sotto l’egida della Mens Sana Basket 1871”. Il fallimento della Spa, ricordiamo, ha portato alla perdita annuale di circa 300mila euro per la società dai diritti sull’utilizzo dei tanti ex-mensanini che giocano tra serie A e serie cadette: una fonte di reddito importante, prodotta dal basket che non ne beneficerà perché col fallimento i quattrini vengono incassati dalla FIP. Nel futuro dalla Polisportiva. Eppure, il settore giovanile che ci è stato detto fonte di problemi finanziari nella passata stagione, con il passaggio che ci viene raccontato ora alla Polisportiva come fatto positivo, non ha liberato maggiori risorse per il roster affidato a Griccioli, anzi! Speriamo che il comunicato sia frutto dell’insipienza dell’estensore che voleva esaltare la Polisportiva “che riserva la sua attenzione alla crescita dei ragazzi”. Se fosse invece tutto vero ci chiediamo perché siano state fatte certe scelte fondamentali nella segretezza più assoluta. Paura dell’opinione popolare?
Quel che resta è una Mens Sana Basket 1871 senza due gambe reddituali fondamentali per garantire un futuro che non sia soltanto sopravvivenza in serie B. Per tornare a fare derby stracittadini.