Un gustoso ricordo dell'ex coach della Mens Sana
di Umberto De Santis
SIENA. Luca Banchi, oggi allenatore della Virtus Bologna, è stato ospite del podcast “Non solo Virtus” e ha ricordato un gustoso episodio della sua carriera nella stagione 2012/13, quando era stato capo allenatore della Montepaschi Mens Sana Siena. In quell’estate la squadra fece una tournée negli Stati Uniti, che prevedeva due partite con squadre NBA, i San Antonio Spurs di Manu Ginobili e i Cleveland Cavaliers del rookie Kyrie Irving. Banchi ha rievocato l’incontro con Gregg Popovich.
“Nell’affrontare le due gare in programma, decidiamo di non presentarci a mani vuote e quindi sapendo della passione per il vino di Popovich – ma non pensavamo quanto fosse profonda – portiamo a San Antonio un discreto numero di bottiglie di Brunello di Montalcino da distribuire allo staff degli Spurs. Una buona annata di una buona qualità. Succede però che la sera precedente, dopo l’allenamento, Popovich si presenta alla facility della franchigia e ci invita a cena.
I due staff si siedono al tavolo del ristorante e ci vengono serviti dei vini pregiatissimi, dal costo molto elevato, che arrivavano direttamente dalla cantina privata di Popovich, una cantina considerata tra le migliori in assoluto degli interi Stati Uniti. La mattina era andato con il vino al ristorante, lo aveva fatto versare nei decanter e aveva preparato accuratamente il sommelier sul servizio. Così, anche in base all’importanza dei commensali comincia a far distribuire questo vino con frasi del tipo “Questo modestissimo Sassicaia del ’98 lo diamo a loro che non capiscono niente di vino, noi invece teniamo queste – e c’erano bottiglie da migliaia di euro. E noi il giorno dopo ci saremmo presentati con il nostro Brunello… Il giorno dopo, al momento della presentazione delle squadre e delle strette di mano, mi sono intrufolato vicino alla loro panchina e ho lasciato le bottiglie che avevamo portato sono corso via (ride, ndr), perché non volevo assolutamente che lui si accorgesse che lo stavamo omaggiando di un vino così, buono, ma non certo dei livelli cui è abituato.
Mi piace ricordare quella partita, che era il loro esordio prestagionale, presentarono alla palla a due Tony Parker, due Manu Ginobili, tre Kawhi Leonard, quattro Tim Duncan e il cinque non lo ricordo, forse era Tiago Splitter. Per quasi i primi 12′ giocarono questi cinque qua, quintetto titolare, e noi veramente non sapevamo più come fare. Fortunatamente la second unit non era dello stesso livello altrimenti sarebbe stato un inferno. Ed era solo la loro prima partita di pre-stagione.”