#orgogliomenssana la rinascita biancoverde motore del movimento
di Umberto De Santis
SIENA. Gli appassionati di basket senesi e non solo sono rimasti sconcertati dal divieto di essere presenti alla partita che la Mens Sana 1871 ha giocato sabato scorso a Varese in casa della Coelsanus Robur et Fides, storica società che all’ombra della Palalcanestro Varese si è ritagliata una storia e un ruolo importante nel basket tricolore. Lo sport preferito a Siena, in questi giorni, è quello di andare a controllare sul sito del Viminale nelle pagine riservate all’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni sportive se anche la trasferta di domenica 16 novembre a Cecina sarà proibita alla tifoseria ospite. Come se Cecina fosse un campo di battaglia e non una bella località di mare dove tanti senesi soggiornano nel periodo estivo… Piombino docet.
Forse non è un caso che stamattina la Polisportiva Mens Sana 1871, attraverso il presidente Ricci e il GM del settore basket Marruganti, abbiano presentato alla stampa e al pubblico non solo del basket una sorta di presentazione di una società fatta di tante sezioni specializzate in molti sport con 2.813 soci, portatrice di valori umani, sociali e sportivi da 144 anni, che condenseremo con l’hashtag #orgogliomenssana, alla presenza del Direttore Generale di LNP Claudio Coldebella.
L’ex giocatore di Virtus Bologna e Olimpia Milano ha spiegato come la presenza di una società e di una piazza di tradizione e cultura cestistica di grande spessore come Siena può essere una risorsa per tutta la categoria, specialmente questa Mens Sana che si è affacciata nel mondo di 225 società che spaziano dalla A2 Gold alla serie C senza sgomitare e senza pretendere favori, proprio perché ne condivide i valori dentro e fuori il campo. Tra i quali quelli realtivi alle iniziative della Lega nel sociale come LNP Assist.
Le belle parole di stima e amicizia, l’accoglienza fantastica che hanno accompagnato le gare contro Empoli, Mortara, Cus Torino, Monsummano e perfino la vituperata Varese tra i dirigenti delle società sono uno spot di visibilità per il basket che, stretto nella morsa mortale del calcio, ha volontà di far sapere come la pallacanestro sia uno sport pulito, di cui fanno parte anche le famiglie e dove gli atteggiamenti violenti sono totalmente banditi.
L’aspetto più bello della rinascita mensanina risiede nel fatto che una tradizione e un patrimonio di competenze nel basket, soprattutto al livello del pubblico, non sia andato disperso. 2.000 abbonati fanno di Siena la terza piazza più grande della LNP dietro Fortitudo Bologna e Torino, e subito prima di Treviso: non era detto che così tanti avrebbero sentito il richiamo biaancoverde, #orgogliomenssana. In un momento in cui anche la NBA riscopre il fascino del “coming home” di LeBron a Cleveland, di Anthony a New York e perfino ipotizzare Durant a Washington nel 2016, proprio la tradizione unita alla forza proprompente di internet e dei social media è un motore si sviluppo che LNP vuole e sa cavalcare.
Certo, diciamo noi, è facile essere soddisfatti dopo sei vittorie consecutive all’esordio nella serie B. Non scomparire, senza neanche bisogno di anni sabbatici, era già un successo a Piombino, come ha ricordato nel suo intervento l’assessore allo sport Tafani. Avere valori, iniziative e proposte da condividere con le altre partecipanti al campionato è un vero fattore aggregante. La visione a lungo termine della Lega per il suo futuro è in questa direzione. Sarà ancora più bello il futuro per il popolo mensanino, se verrà il giorno della prima sconfitta, con l’applaudire il successo degli avversari. Magari a Livorno, storica piazza che di competenza cestofila ne ha da vendere a camionate. E sempre col permesso del Questore della città labronica.