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di Enrico Campana
SIENA. Ben 8 società di A si sarebbero già compattate al grido di “liquidiamo la Lega!”, parole e musica di Claudio Sabatini. Metà Saturno e metà Robespierre, stavolta si comporta come Saturno che mangiava i propri figli il sanguigno imprenditore virtussino. Intanto con un sol boccone ha già ingoiato il “suo” presidente, adesso aspettiamoci i rigurgiti….
Di Valentino Renzi, del quale è stato il più convinto elettore, ha rovesciato di colpo, di 180 gradi, il giudizio, accusandolo di inerzia, di non meritarsi i 300 mila euro all’anno, cifra senza precedenti nella storia dei quasi-commissioner dello sport italiano, compreso quello molto più importante del calcio, Maurizio Beretta, come scritto tante volte. Ma anche: di non aver portato risorse, gestito male la “parata” romana pre-campionato, il capitolo contrattoTv-news media, l’assegnazione delle Final Eight. Fatto sta che la Lega è per la prima volta in rosso, e i 2,8 milioni di Sky non permettono di coprire il budget e non portano i ricavi che i club davano per scontati.
Valentino Renzi non può essere tuttavia davvero dipinto quale unico colpevole del disastro. Si sapeva che con soli 5 campionati di A all’insegna del minore e la gestione dalla Lega minore (A-2) era un “apprendista” e non “stregone”. Una persona onesta, ecumenica, che non ha mai dato fastidio a nessuno, che ha fatto la sua carriera nella definitiva burocratizzazione del basket che aveva pretese di sport moderno. Era stato in quanto “ad usum delphini”, poi è arrivata la crisi, e senza esperienze di management strategico ad alto livello, mica hanno davvero provato a vedere se aveva il bastone del manager nel suo zainetto. E’ stato trattato come un segretario. E pensare che, come scritto più volte, c’era su quella poltrona Franco Corrado. Un presidente navigato, inserito ai più alti livelli della società e del Palazzo, con una storia personale e professionale di alto profilo. E’ stato lui a raccontarci che aveva già in tasca un contratto Sky migliore di quello che poi è stato firmato dal successore. E’ stato costretto a dimettersi perché “qui ognuno pensa solo al suo orticello”, come rileggo nella sua lettera di congedo inviata ad alcuni “amici” .
La cosa più incredibile è che non costava un euro, e per prendere un manager 300 mila euro, secondo studi di mercato bisognava “pompare” ricavi per 6 milioni di euro, escluso il contratto Sky mai messo in discussione. Sono stati fatti errori fatali, per quanto riguarda le Tv, un mercato in ebollizione interessante, vedi ad esempio la proposta di Tim-Conto Tv nemmeno presa in considerazione. Chiaramente adesso o lo confermi e cerchi di sfruttarlo, o cerchi una transazione, ma qui la Lega farà bene questo lunedì, prima di ripartire con enunciazioni reboanti che cozzano con la realtà, come quella del consorzio che significa essere fuori dalla Fip, pensare a una guida per la più realistica riunificazione. A meno che coloro che auspicano una certa spinta centripeta decidano di andare loro su quella poltrona, diciamo Claudio Sabatini e Ferdinando Minucci. Ne hanno i titoli e il tempo, oltre che le ambizioni, ma se dovessi essere uno dei votanti andrei in questo momento su un avvocato. E chiederei a Carlo Antonetti di cercare di ripetere le esperienze di Claudio Coccia e Gianluigi Porelli. Questo per competenza, passione, e quella capacità dei legali di presentare sempre la realtà nel miglior modo possibile, diciamo di far apparire “legale” anche le cose che non piacciono.
Abbiamo intervistato, su questo passaggio, l’avvocato teramano, un professionista ancor giovane che in soli 7 anni ha portato al vertice una realtà piccola ma emblematica, che fa leva su competenza, passione, diplomazia, rispetto delle altrui opinioni e budget piccolissimi. A parte il “digestivo Antonetti” di vecchia memoria, sarebbe l’uomo giusto per l’avvio di quella via italiana al basket ormai necessaria. Posso dire? Magari anche per la stessa Siena, il cui presidente avrebbe fatto capire in Tv che sta per chiudersi un ciclo.
Ecco una sintesi dell’intervista con 20 domande all’autorevole presidente abruzzese.
Possibile presidenza di Lega. “Ringrazio per il paragone con Coccia e Porelli che ritengo immeritato. E’ vero che la storia la fanno gli uomini, ritengo che la Lega non abbia bisogno di "un uomo solo al comando" ma di una definitiva scelta programmatica e di concreto orientamento”
Proposta di liquidare la Lega. “Concordo con Claudio Sabatini che la se Lega deve svolgere il ruolo che oggi svolge senza prospettive e senza un progetto serio è giunto il momento di riflettere e di chiedersi se abbia senso continuare a farla "sopravvivere".
La sua ricetta. “Questa divisione interna ha la necessità di essere risolta in fretta per il bene delle società e della pallacanestro. La Lega deve avere come obiettivo principale quello di incidere concretamente nella promozione e nelle scelte politiche della pallacanestro, di fornire alle società risorse economiche ed opportunità di sviluppo. I problemi sono il frutto da un lato da un'assenza di programmazione chiara e condivisa della Lega e dall'altro di un miope guardare al proprio orticello da parte di qualche società.. Una volta per tutte sarà bene capire quale deve essere la funzione della Lega e di quanto sia importante la partecipazione alla scelte politiche e programmatiche di tutti noi proprietari dei club, in quanto in troppi non partecipano alla vita della Lega”
Valorizzare il "prodotto basket". “Non possiamo non renderci conto che così le cose come stanno il basket per noi proprietari vuol dire investire male il nostro denaro. Il campionato di serie A costituisce un valore importante sotto un profilo economico, comunicazionale e tecnico. L’introduzione del ranking e delle wild card, la conferma o l'aumento della quota d'ingresso, la creazione di una potente struttura di marketing che possa coinvolgere importanti gruppi industriali ed una promozione e diffusione più ampia e qualificata della pallacanestro sui media e nelle scuole rappresentano dei punti cardine per a crescita del basket e per una sua definitiva affermazione”.
Se Petrucci bacchetta – Al Presidente Petrucci, che stimo e mi è molto simpatico, ho
avuto occasione di dire che secondo me il suo rapporto con il basket è molto particolare. da un lato ama molto questo sport che ha governato per diversi anni, dall'altro non perde occasione per bacchettarlo e per bacchettarci, spesse volte ingiustamente. Considerata la struttura organizzativa e gestionale dello sport in Italia nella quale esistono tre diverse Istituzioni (Leghe, Federazioni, Coni) ritengo occorra una definitiva presa di coscienza del fatto che dette componenti non siano "controparti" ma parti di un unico movimento . Non può essere che il problema più importante della pallacanestro italiana sia quello di avere un extracomunitario in più o in meno ma più profondo e strutturale”.
La via al successo di Teramo. La nostra storia rappresenta la realizzazione di un sogno e la testimonianza che nulla nello sport come nella vita è impossibile.. Alla base quattro ingredienti fondamentali: passione, entusiasmo, organizzazione, etica del lavoro. Sostengo da sempre che lo sport sia cultura", e sia una cosa seria da vivere ed organizzare con gli stessi principi con i quali si gestiscono le aziende: quindi, una netta e precisa divisione dei ruoli e
delle responsabilità, l'utilizzo di professionalità e, soprattutto, il principio per il quale l'uomo è al centro di tutto. L’idea che Teramo cerca di trasmettere a tutto l'ambiente è che nello sport troppo spesso si dimentica che il risultato sportivo è una componente importante, ma non di più delle altre: staff tecnico, marketing, comunicazione, giocatori, pubblico”
I rapporti col territorio. Moltissime componenti del territorio teramano ed ora abruzzese partecipano al nostro progetto: l'Università degli Studi di Teramo nostro partner Istituzionale sin dal 1999 (eravamo in B1), le Scuole elementari e medie (organizziamo a nostre spese un interessante Progetto Scuola dal 1999), alla maggior parte delle aziende locali, alle famiglie, all'Istituto bancario più importante e di riferimento in Abruzzo, la Bancatercas. D a qualche anno, prima con la promozione in Serie A ora con la Eurocup, esportiamo il nome di Teramo in Italia ed in Europa testimoniando la validità e l'importanza del marketing territoriale di cui tutti gli amministratori e di politici si riempiono spesso la bocca. E', quindi, triste vedere come, pur in presenza di una legge regionale per le “Eccellenze sportive” della regione, la Regione e la Provincia ritengono da qualche anno di non dover condividere e sostenere il nostro progetto in un momento in cui, peraltro, l'Abruzzo ha molta necessità di far conoscere le proprie bellezze attraverso i "prodotti locali. Mi sembra una grave cecità”
Quell'arbitraggio di Milano… “Gara 4 con Milano (playoff 2009) è stato uno dei momenti più difficili e delicati della mia esperienza sportiva. Vedersi negata una vittoria meritata, storica e con la possibilità di disputare una finale scudetto per un macroscopico e molto singolare errore arbitrale mi ha fatto restare seduto ed immobile sul seggiolino del Palalido per cinque minuti. Ho voluto, comunque , accettare questa ingiustizia, devastante sotto il profilo sportivo , ma anche sotto il profilo economico: sette potenziali incassi. Ritengo che la dimostrazione di sportività e di equilibrio vada data nei momenti difficili sapendo già che non ci si deve aspettare riconoscenza”
Un errore palese. “Quando mi chiedete di entrare nel merito a quanto dichiarato dal designatore capo degli arbitri rigurda un lavoro diplomatico perché quell’arbitro torni a fischiare una nostra gara, rispondo che questo episodio è emblematico di come la mia società non abbia ricusato il Sig. Paternicò (l’autore di un’infrazione di 5” a metà campo che un filmato su You Tube smentirebbe, nda) ma che, nonostante questo, non ci ha mai più arbitrato quest'anno! E' la palese dimostrazione di quanto sia stato grave ed ingiustificato il suo errore”.
Sistema di designazione da cambiare. “Sono per le designazioni a sorteggio. Se un arbitro è capace ed idoneo ad arbitrare in Serie A deve poter essere inserito in qualsiasi terna”
Accusa e difesa del sistema.“Sto al gioco che mi propone, da colui che sostiene accusa e difesa. ..Al basket italico rimprovero di farsi male.. da solo. Troppo spesso dirigenti e addetti ai lavori parlano male del basket evidenziando le cose negative e mai le tantissime positive. La richiesta di condanna, comunque, sarebbe accompagnata dalla richiesta di sospensione condizionale della pena: ritengo che il movimento possiede la forza, la potenzialità e la bellezza per affermare definitivamente la sua grandezza. Da avvocato difensore invece non potrei non sottolineare come le leggi sullo sport professionistico, quali l'inquadramento professionale dei giocatori da modificare, un’imposizione fiscale troppo pesante, ecc., l'impossibilità a condividere ed indirizzare le scelte politiche e programmatiche del movimento basket, e la totale assenza della Rai nel trattare il basket – telegiornali, notizie sul campionato eccetera – rendano molto difficoltosa la vita del basket italiano”.
SIENA. Ben 8 società di A si sarebbero già compattate al grido di “liquidiamo la Lega!”, parole e musica di Claudio Sabatini. Metà Saturno e metà Robespierre, stavolta si comporta come Saturno che mangiava i propri figli il sanguigno imprenditore virtussino. Intanto con un sol boccone ha già ingoiato il “suo” presidente, adesso aspettiamoci i rigurgiti….
Di Valentino Renzi, del quale è stato il più convinto elettore, ha rovesciato di colpo, di 180 gradi, il giudizio, accusandolo di inerzia, di non meritarsi i 300 mila euro all’anno, cifra senza precedenti nella storia dei quasi-commissioner dello sport italiano, compreso quello molto più importante del calcio, Maurizio Beretta, come scritto tante volte. Ma anche: di non aver portato risorse, gestito male la “parata” romana pre-campionato, il capitolo contrattoTv-news media, l’assegnazione delle Final Eight. Fatto sta che la Lega è per la prima volta in rosso, e i 2,8 milioni di Sky non permettono di coprire il budget e non portano i ricavi che i club davano per scontati.
Valentino Renzi non può essere tuttavia davvero dipinto quale unico colpevole del disastro. Si sapeva che con soli 5 campionati di A all’insegna del minore e la gestione dalla Lega minore (A-2) era un “apprendista” e non “stregone”. Una persona onesta, ecumenica, che non ha mai dato fastidio a nessuno, che ha fatto la sua carriera nella definitiva burocratizzazione del basket che aveva pretese di sport moderno. Era stato in quanto “ad usum delphini”, poi è arrivata la crisi, e senza esperienze di management strategico ad alto livello, mica hanno davvero provato a vedere se aveva il bastone del manager nel suo zainetto. E’ stato trattato come un segretario. E pensare che, come scritto più volte, c’era su quella poltrona Franco Corrado. Un presidente navigato, inserito ai più alti livelli della società e del Palazzo, con una storia personale e professionale di alto profilo. E’ stato lui a raccontarci che aveva già in tasca un contratto Sky migliore di quello che poi è stato firmato dal successore. E’ stato costretto a dimettersi perché “qui ognuno pensa solo al suo orticello”, come rileggo nella sua lettera di congedo inviata ad alcuni “amici” .
La cosa più incredibile è che non costava un euro, e per prendere un manager 300 mila euro, secondo studi di mercato bisognava “pompare” ricavi per 6 milioni di euro, escluso il contratto Sky mai messo in discussione. Sono stati fatti errori fatali, per quanto riguarda le Tv, un mercato in ebollizione interessante, vedi ad esempio la proposta di Tim-Conto Tv nemmeno presa in considerazione. Chiaramente adesso o lo confermi e cerchi di sfruttarlo, o cerchi una transazione, ma qui la Lega farà bene questo lunedì, prima di ripartire con enunciazioni reboanti che cozzano con la realtà, come quella del consorzio che significa essere fuori dalla Fip, pensare a una guida per la più realistica riunificazione. A meno che coloro che auspicano una certa spinta centripeta decidano di andare loro su quella poltrona, diciamo Claudio Sabatini e Ferdinando Minucci. Ne hanno i titoli e il tempo, oltre che le ambizioni, ma se dovessi essere uno dei votanti andrei in questo momento su un avvocato. E chiederei a Carlo Antonetti di cercare di ripetere le esperienze di Claudio Coccia e Gianluigi Porelli. Questo per competenza, passione, e quella capacità dei legali di presentare sempre la realtà nel miglior modo possibile, diciamo di far apparire “legale” anche le cose che non piacciono.
Abbiamo intervistato, su questo passaggio, l’avvocato teramano, un professionista ancor giovane che in soli 7 anni ha portato al vertice una realtà piccola ma emblematica, che fa leva su competenza, passione, diplomazia, rispetto delle altrui opinioni e budget piccolissimi. A parte il “digestivo Antonetti” di vecchia memoria, sarebbe l’uomo giusto per l’avvio di quella via italiana al basket ormai necessaria. Posso dire? Magari anche per la stessa Siena, il cui presidente avrebbe fatto capire in Tv che sta per chiudersi un ciclo.
Ecco una sintesi dell’intervista con 20 domande all’autorevole presidente abruzzese.
Possibile presidenza di Lega. “Ringrazio per il paragone con Coccia e Porelli che ritengo immeritato. E’ vero che la storia la fanno gli uomini, ritengo che la Lega non abbia bisogno di "un uomo solo al comando" ma di una definitiva scelta programmatica e di concreto orientamento”
Proposta di liquidare la Lega. “Concordo con Claudio Sabatini che la se Lega deve svolgere il ruolo che oggi svolge senza prospettive e senza un progetto serio è giunto il momento di riflettere e di chiedersi se abbia senso continuare a farla "sopravvivere".
La sua ricetta. “Questa divisione interna ha la necessità di essere risolta in fretta per il bene delle società e della pallacanestro. La Lega deve avere come obiettivo principale quello di incidere concretamente nella promozione e nelle scelte politiche della pallacanestro, di fornire alle società risorse economiche ed opportunità di sviluppo. I problemi sono il frutto da un lato da un'assenza di programmazione chiara e condivisa della Lega e dall'altro di un miope guardare al proprio orticello da parte di qualche società.. Una volta per tutte sarà bene capire quale deve essere la funzione della Lega e di quanto sia importante la partecipazione alla scelte politiche e programmatiche di tutti noi proprietari dei club, in quanto in troppi non partecipano alla vita della Lega”
Valorizzare il "prodotto basket". “Non possiamo non renderci conto che così le cose come stanno il basket per noi proprietari vuol dire investire male il nostro denaro. Il campionato di serie A costituisce un valore importante sotto un profilo economico, comunicazionale e tecnico. L’introduzione del ranking e delle wild card, la conferma o l'aumento della quota d'ingresso, la creazione di una potente struttura di marketing che possa coinvolgere importanti gruppi industriali ed una promozione e diffusione più ampia e qualificata della pallacanestro sui media e nelle scuole rappresentano dei punti cardine per a crescita del basket e per una sua definitiva affermazione”.
Se Petrucci bacchetta – Al Presidente Petrucci, che stimo e mi è molto simpatico, ho
avuto occasione di dire che secondo me il suo rapporto con il basket è molto particolare. da un lato ama molto questo sport che ha governato per diversi anni, dall'altro non perde occasione per bacchettarlo e per bacchettarci, spesse volte ingiustamente. Considerata la struttura organizzativa e gestionale dello sport in Italia nella quale esistono tre diverse Istituzioni (Leghe, Federazioni, Coni) ritengo occorra una definitiva presa di coscienza del fatto che dette componenti non siano "controparti" ma parti di un unico movimento . Non può essere che il problema più importante della pallacanestro italiana sia quello di avere un extracomunitario in più o in meno ma più profondo e strutturale”.
La via al successo di Teramo. La nostra storia rappresenta la realizzazione di un sogno e la testimonianza che nulla nello sport come nella vita è impossibile.. Alla base quattro ingredienti fondamentali: passione, entusiasmo, organizzazione, etica del lavoro. Sostengo da sempre che lo sport sia cultura", e sia una cosa seria da vivere ed organizzare con gli stessi principi con i quali si gestiscono le aziende: quindi, una netta e precisa divisione dei ruoli e
delle responsabilità, l'utilizzo di professionalità e, soprattutto, il principio per il quale l'uomo è al centro di tutto. L’idea che Teramo cerca di trasmettere a tutto l'ambiente è che nello sport troppo spesso si dimentica che il risultato sportivo è una componente importante, ma non di più delle altre: staff tecnico, marketing, comunicazione, giocatori, pubblico”
I rapporti col territorio. Moltissime componenti del territorio teramano ed ora abruzzese partecipano al nostro progetto: l'Università degli Studi di Teramo nostro partner Istituzionale sin dal 1999 (eravamo in B1), le Scuole elementari e medie (organizziamo a nostre spese un interessante Progetto Scuola dal 1999), alla maggior parte delle aziende locali, alle famiglie, all'Istituto bancario più importante e di riferimento in Abruzzo, la Bancatercas. D a qualche anno, prima con la promozione in Serie A ora con la Eurocup, esportiamo il nome di Teramo in Italia ed in Europa testimoniando la validità e l'importanza del marketing territoriale di cui tutti gli amministratori e di politici si riempiono spesso la bocca. E', quindi, triste vedere come, pur in presenza di una legge regionale per le “Eccellenze sportive” della regione, la Regione e la Provincia ritengono da qualche anno di non dover condividere e sostenere il nostro progetto in un momento in cui, peraltro, l'Abruzzo ha molta necessità di far conoscere le proprie bellezze attraverso i "prodotti locali. Mi sembra una grave cecità”
Quell'arbitraggio di Milano… “Gara 4 con Milano (playoff 2009) è stato uno dei momenti più difficili e delicati della mia esperienza sportiva. Vedersi negata una vittoria meritata, storica e con la possibilità di disputare una finale scudetto per un macroscopico e molto singolare errore arbitrale mi ha fatto restare seduto ed immobile sul seggiolino del Palalido per cinque minuti. Ho voluto, comunque , accettare questa ingiustizia, devastante sotto il profilo sportivo , ma anche sotto il profilo economico: sette potenziali incassi. Ritengo che la dimostrazione di sportività e di equilibrio vada data nei momenti difficili sapendo già che non ci si deve aspettare riconoscenza”
Un errore palese. “Quando mi chiedete di entrare nel merito a quanto dichiarato dal designatore capo degli arbitri rigurda un lavoro diplomatico perché quell’arbitro torni a fischiare una nostra gara, rispondo che questo episodio è emblematico di come la mia società non abbia ricusato il Sig. Paternicò (l’autore di un’infrazione di 5” a metà campo che un filmato su You Tube smentirebbe, nda) ma che, nonostante questo, non ci ha mai più arbitrato quest'anno! E' la palese dimostrazione di quanto sia stato grave ed ingiustificato il suo errore”.
Sistema di designazione da cambiare. “Sono per le designazioni a sorteggio. Se un arbitro è capace ed idoneo ad arbitrare in Serie A deve poter essere inserito in qualsiasi terna”
Accusa e difesa del sistema.“Sto al gioco che mi propone, da colui che sostiene accusa e difesa. ..Al basket italico rimprovero di farsi male.. da solo. Troppo spesso dirigenti e addetti ai lavori parlano male del basket evidenziando le cose negative e mai le tantissime positive. La richiesta di condanna, comunque, sarebbe accompagnata dalla richiesta di sospensione condizionale della pena: ritengo che il movimento possiede la forza, la potenzialità e la bellezza per affermare definitivamente la sua grandezza. Da avvocato difensore invece non potrei non sottolineare come le leggi sullo sport professionistico, quali l'inquadramento professionale dei giocatori da modificare, un’imposizione fiscale troppo pesante, ecc., l'impossibilità a condividere ed indirizzare le scelte politiche e programmatiche del movimento basket, e la totale assenza della Rai nel trattare il basket – telegiornali, notizie sul campionato eccetera – rendano molto difficoltosa la vita del basket italiano”.