SIENA. Il coach della Mens Sana Simone Pianigiani fa il punto della situazione alla vigilia della sfida con la Carife Ferrara. “Si, sappiamo di essere a corto di energie e dobbiamo preparare la partita attraverso una riunione tecnica ed un allenamento che ovviamente non può essere troppo intenso. Ma sappiamo allo stesso tempo che è proprio in queste situazioni che si costruiscono le stagioni importanti. Siamo pronti a fare uno sforzo supplementare”.
“Dobbiamo identificare gli aspetti importanti di un piano partita e riuscire a seguire questi concetti anche indipendentemente da chi sarà in campo – afferma il tecnico biancoverde -. Per noi è fondamentale non perdere il filo del gioco attraverso i quintetti. In queste occasioni è necessario riuscire ad imporre le proprie idee visto che il tempo per fare adattamenti non c’è”.
“La qualità espressa nella partita con la Benetton dimostra il potenziale della squadra. Ma non avevo dubbi su questo. Mantenere l’ossatura di un gruppo, anche a livello tecnico, dopo aver vinto una stagione è un segnale importante di qualità. Oltre a questo Ferrara verrà a Siena con la testa sgombra da pressioni. La nostra attenzione, quindi, dovrà essere molto alta e poi non dimentichiamoci che affronteremo dei giocatori di grande talento, capaci di prendersi e realizzare tiri difficili anche nei momenti critici. Ferrara è una squadra che con tanti tiratori da tre punti e questo significa che può fare un break in qualsiasi momento. Noi dovremo essere capaci di distribuire le nostre risorse come abbiamo fatto a Kaunas”.
C'spazio anche per sentire le parole di McIntyre, l'ex di lusso della partita: "A Ferrara ho avuto l’occasione di mettermi in mostra. Ma non cercavo di farlo a scapito della squadra. Ho sempre puntato alla vittoria del gruppo perché fin dai tempi del college ho imparato che nel curriculum non contano i punti segnati ma i successi ottenuti con la squadra. Con Capo d’Orlando abbiamo centrato la promozione in serie A e quella è stata una grande soddisfazione. Volevo crescere, quando ero a Reggio Emilia, vedevo i grandi club come la Montepaschi e pensavo che un giorno avrei voluto giocare con quella maglia. Ci sono riuscito, abbiamo vinto molto ma non mi basta”.
Pensa al futuro Terrell ma le radici non le ha dimenticate. Non ha dimenticato Fayetteville e non dimenticherà Siena. Non potrà farlo visto che una “nuova” Siena è arrivata nella sua famiglia.
“L’idea è stata di mia moglie. Ne abbiamo parlato e abbiamo detto che sarebbe stato bello chiamare nostra figlia con il nome della città che non dimenticheremo mai. Siena ci ha dato molto, per la prima volta nella mia carriera ho potuto giocare per tre anni di fila nella stessa squadra ed è inevitabile che abbia potuto stringere rapporti di amicizia con tanta gente”.
“Dobbiamo identificare gli aspetti importanti di un piano partita e riuscire a seguire questi concetti anche indipendentemente da chi sarà in campo – afferma il tecnico biancoverde -. Per noi è fondamentale non perdere il filo del gioco attraverso i quintetti. In queste occasioni è necessario riuscire ad imporre le proprie idee visto che il tempo per fare adattamenti non c’è”.
“La qualità espressa nella partita con la Benetton dimostra il potenziale della squadra. Ma non avevo dubbi su questo. Mantenere l’ossatura di un gruppo, anche a livello tecnico, dopo aver vinto una stagione è un segnale importante di qualità. Oltre a questo Ferrara verrà a Siena con la testa sgombra da pressioni. La nostra attenzione, quindi, dovrà essere molto alta e poi non dimentichiamoci che affronteremo dei giocatori di grande talento, capaci di prendersi e realizzare tiri difficili anche nei momenti critici. Ferrara è una squadra che con tanti tiratori da tre punti e questo significa che può fare un break in qualsiasi momento. Noi dovremo essere capaci di distribuire le nostre risorse come abbiamo fatto a Kaunas”.
C'spazio anche per sentire le parole di McIntyre, l'ex di lusso della partita: "A Ferrara ho avuto l’occasione di mettermi in mostra. Ma non cercavo di farlo a scapito della squadra. Ho sempre puntato alla vittoria del gruppo perché fin dai tempi del college ho imparato che nel curriculum non contano i punti segnati ma i successi ottenuti con la squadra. Con Capo d’Orlando abbiamo centrato la promozione in serie A e quella è stata una grande soddisfazione. Volevo crescere, quando ero a Reggio Emilia, vedevo i grandi club come la Montepaschi e pensavo che un giorno avrei voluto giocare con quella maglia. Ci sono riuscito, abbiamo vinto molto ma non mi basta”.
Pensa al futuro Terrell ma le radici non le ha dimenticate. Non ha dimenticato Fayetteville e non dimenticherà Siena. Non potrà farlo visto che una “nuova” Siena è arrivata nella sua famiglia.
“L’idea è stata di mia moglie. Ne abbiamo parlato e abbiamo detto che sarebbe stato bello chiamare nostra figlia con il nome della città che non dimenticheremo mai. Siena ci ha dato molto, per la prima volta nella mia carriera ho potuto giocare per tre anni di fila nella stessa squadra ed è inevitabile che abbia potuto stringere rapporti di amicizia con tanta gente”.