Pianigiani presenta Montepaschi-Fenerbahce Ulker su Msb Tv
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SIENA. (u. d) Il coach mensanino Simone Pianigiani presenta la nuova sfida di Eurolega, la gara di ritorno contro il Fenerbahce Istambul,che all’andata ci inflisse l’unica sconfitta subita nel girone. I suoi atleti faranno la seduta di allenamento nel pomeriggio in vista della palla a due, domani 16 dicembre, alle ore 20:45. Tra premi ricevuti e copertine di settimanali, grazie anche a un inizio di stagione superiore alle aspettative, lunghe trasferte e la routine di preparazione tecnica degli incontri, alla Montepaschi Siena c’è sempre una positiva febbrile attività.
“All’inizio di questa Eurolega sembrava veramente impossibile che ci presentassimo da loro all’andata imbattuti e che al ritorno li avremmo affrontati con una sconfitta in meno. Impensabile, i turchi sono una squadra fatta per le Final Four, fatta per vincere, una squadra che rappresenta il miglior attacco di tutta l’Eurolega, la migliore nella statistica delle palle perse, con un potenziale offensivo devastante, con delle grandi individualità. Hanno appena perduto Vidmar ma è arrivato May, c’è Ukic. All’ andata ci hanno massacrati ai rimbalzi, eppur sconfitti siamo usciti bene da quella gara. Oggi noi arriviamo con due punti in più dei nostri avversari, siamo sereni, la pressione è tutta su di loro, si è vista anche a Barcellona la tensione negli ultimi minuti per difendere la differenza canestri, hanno l’obbligo di vincere per agguantare il primo posto. Il nostro obiettivo era di andare alle Top 16, ce l’abbiamo fatta con due turni di anticipo, ci giochiamo la gara senza alcun tipo di pressione.
Il miglior attacco contro la miglior difesa di Eurolega. Vince chi mantiene la propria identità? “Noi non possiamo che attaccarci alle nostre caratteristiche, se siamo giunti fin qui l’abbiamo fatto con qualcosa di superlativo in difesa, con uno sforzo che ci verrà richiesto ancora una volta. Probabilmente non basterà, qui abbiamo mismatch in ogni ruolo, soffriremo molto al rimbalzo, quindi dovremo fare qualcosa di speciale anche in attacco. A Istambul siamo sbattuti più volte contro il loro muro, la loro fisicità ha limitato le nostre percentuali al tiro”.