Mens Sana seconda in classifica. E in crescita
CHEBOLLETTA CANTU’ – MENS SANA SIENA 54-67 (14-19; 24-36; 37-45)
CHEBOLLETTA CANTU’: Kudlacek, Abass n.e., Markoishvili 18 (11r), Leunen 1, Mazzarino 4, Casella n.e., Brooks 6, Tyus 3, Tabu 16, Aradori, Cusin 6. All. Trinchieri.
MENS SANA SIENA: Kasun 2, Brown 7, Carraretto, Rasic 6, Kangur 8, Sanikidze 10, Ress 6, Lechthaler n.e., Neri n.e., Janning 2, Hackett 8, Moss 18. All. Banchi.
di Umberto De Santis
DESIO. Avevamo visto nel report di pregara Siena in crescita tecnica e fisica e Cantù in acuto periodo di stanca e questo si è dimostrato sul campo, stasera. Se poi aggiungiamo che con tre tecnici di Lamonica a favore non si riesce a portare a casa la vittoria, tutto il divario attualmente esistente tra Siena e Cantù viene a galla, con buona pace per Trinchieri, inconfutabile. Così la Mens Sana conquista il PalaDesio, dove ha sempre controllato la partita senza disunirsi al ritorno degli avversari all’inizio dell’ultimo periodo, piazzando immediatamente un contro-break fatale. Una gara vinta in difesa, che ha costretto i canturini alla bellezza di 20 palle perse, al cospetto di tante trappole tecniche come la match up disseminate da coach Banchi come mine su un campo di battaglia. Parte subito forte Cantù che si porta sul 5-0 grazie a Cusin e Tabu, con i senesi a canestro dopo 4 minuti, con Moss. I brianzoli allungano al 7’ è 14-7 con tanto di tecnico a un Banchi nervoso e poco misurato, ma un break di 0-14 ispirato da Ress e concluso da un effervescente Sanikidze a cavallo dei due tempi porta Siena decisamente avanti. Il primo quarto finisce 14-19, e l’inerzia ha un nome preciso. Nel secondo periodo infatti la Montepaschi controlla, Tabu chiude il parziale con una tripla, ma al 15’ è la bomba di Kangur a segnare il vantaggio degli ospiti 19-28. Banchi si gioca la carta Rasic e il play fantasma tira fuori una prestazione inimmaginabile ai profani del basket. Markoishvili e Leunen accorciano le distanze, ma Rasic innesca Moss e sé stesso da tre: 24-36 e Trinchieri chiama timeout per non far fuggire la partita. Sembra tutto inutile, visto che Moss piazza un’altra bomba sulla palla persa da Cusin e al riposo si va su un eloquente 24-36.
Cantù all’attacco a inizio ripresa, con Markoishvili sempre produttivo e Tabu meglio al tiro che a smazzare palle. Ma al 15’ il divario è immutato, grazie a Sanikidze e Ress, padroni del pitturato 31-43. Nonostante l’uscita di Aradori (sospetta lesione muscolare), un altro tecnico ai senesi (questa volta sono le proteste a condannare Brown per un sospetto contatto in penetrazione) la Chebolletta è un gatto che ha ancora qualche vita da spendere con Mazzarrino e Tyus, ma senza concretizzare: al 29’ 4 tiri consecutivi da tre punti con altrettanti rimbalzi offensivi producono la miseria di due punti con Tabu per chiudere il tempo sul 37-45. Al rientro in campo la schiacciata di Brooks infiamma squadra e pubblico: in due minuti il parziale di 9-0 brianzolo rimette Cantù avanti di uno 46-45. Nel momento più difficile tuttavia la solidità di Kangur viene fuori: tripla del controsorpasso per l’estone che da il la a un parziale di 0-15 con Rasic (che supplisce egregiamente alla serata di scarsa vena di Brown) ma soprattutto uno scatenato Hackett che al 36’ valgono il 46-59 che annichilisce le velleità residue dei padroni di casa. Con destrezza e mestiere la Mens Sana controlla i canturini ormai stanchi, supera indenne il terzo tecnico rifilato ad Hackett sul 51-65 con i sigilli firmati di David Moss e Bobby Brown per il definitivo 54-67 con cui termina l’incontro. Cantù, che in casa finora viaggiava alla media di 82 punti/partita, chiude con un pessimo 17/53 al tiro e un pesantissimo 6/21 da tre (28,6%), 20 perse e una quasi impercettibile supremazia sotto i canestri (38 rimbalzi a 33). Che dimostra la qualità difensiva del team di Banchi, che sta alzando l’asticella per gli avversari gara dopo gara.
Dopo la nona giornata di campionato, dietro a Varese capolista imbattuta rimane la coppia Sassari-Siena a 14 punti, mentre Cantù rimane solitaria a 12. Milano guida il quartetto delle quinte con 10: classifica ancora aperta, certo, ma dove si delineano già i nomi delle squadre che sono in lizza per le Final Eight di Coppa Italia.
ANDREA TRINCHIERI: “Potremmo stare delle ore a fare sofismi su questa partita e alcuni momenti del match, ma dopo aver fatto un grande sforzo per recuperare torniamo sotto di 10 punti. Siamo molto dispiaciuti per il risultato, ma devo pensare che ho giocato senza tre giocatori nella seconda parte del match. Ho dovuto impiegare quintetti piuttosto arrangiati, il che alla fine è costato tantissimo: colto il più 1 avremmo dovuto essere più cinici, invece ci siamo disuniti. Quel momento ha cambiato in modo definitivo la sorte dell’incontro, che era tornato su binari di equilibrio e che non ci costava più apnea per risalire a galla. Siamo stati poco cattivi, le basse percentuali al tiro e in attacco lo dimostrano. Dobbiamo imparare a invertire queste situazioni. Senza dubbio ha pesato negativamente la situazione dell’infermeria: Aradori ha un problema all’adduttore, Smith e Scekic sono invece lungodegenti. La situazione non ci ha per nulla aiutato a cambiare ritmo: Siena è stata più dura, derminata, fisica e aggressiva. L’unica area di miglioramento su cui lavorare è proprio questa”.
LUCA BANCHI: “E’ certamente una bella vittoria, per il modo e la forma con cui è maturata. Dopo un inizio complesso, e la nostra formazione frenata e impacciata, abbiamo ricostruito la trama del match. Abbiamo condotto bene nei primi due quarti, quindi abbiamo subito prima il recupero e poi persino il sorpasso di Cantù; tuttavia, l’umiltà e la determinazione dei miei ragazzi hanno consentito di superare quel momento di difficoltà. La partita di David Moss? Ho visto un contributo diffuso di tutta la squadra, in termini di applicazione e impegno. David si è preso grandi responsabilità, specie quando c’era da attaccare il ferro nei frangenti più delicati. Moss ha mentalità e valore tipici dell’uomo dedito alla causa, ma il lavoro a rimbalzo e in attacco di tutti è stato eccellente. Entrambe le squadre venivano da match delicatissimi di Eurolega, un fattore che ha certamente condizionato la resa complessiva”