La diretta finisce su La7 digitale
SIENA. Povero basket, dopo il danno dell’anticipo in chiaro del sabato alle 16.10 rispetto alle 17.50 programmato per l’intera stagione da La7, nel trascorso sabato politicamente incandescente è arrivata anche la beffa. Anche se presentata come una giustificatissima “ragion di stato”. E guarda caso, per la teoria dei corsi e ricorsi, ancora una volta la colpa è di Berlusconi che, sappiamo bene, ha sempre bandito il basket dai palinsesti delle sue Tv, anche se in verità molti anni fa cercò di acquistare da Giovanni Gabetti l’Olimpia Milano.
Quando Enrico Mentana alle 14 di sabato ha aperto il suo lunghissimo special di 6 ore e mezzo, dedicato all’”abdicazione” di Berlusconi annunciando che la Camera avrebbe aperto i lavori alle ore 16 per l’approvazione del “Patto di Stabilità”, si è capito immediatamente quale sarebbe stato il destino della prevista telecronaca di Caserta-Pesaro per le 16.10. E da quel momento ci siamo chiesti, considerati i martellanti spot settimanali, a tutte le ore, scanditi con slogan roboanti. del tipo “Grande Basket” e “Vogliamo vincere, vogliamo vincere!”, quale scappatoia avrebbe preso l’emittente per uscire da una situazione imbarazzante, che non penalizzasse ancor di più il basket certamente poco fortunato nel trovarsi a dover lasciare il posto a una pagina di storia, anche se magari non proprio nobile.
Abbiamo dato per scontato tuttavia che Legabasket, avendo davanti almeno due ore di tempo per parare il colpo, avrebbe trovato assieme ai vertici di La7 una formula perlomeno accettabile per scusarsi, magari facendo passare un piccolo messaggio telegrafico in sovraimpressione. Non è stato così, non si chiedeva un messaggio a reti unificate, purtroppo la comunicazione è saltata, a parte il laconico comunicatino delle 13.52 sul sito di Legabasket, quando ormai i telegiornali del mezzogiorno erano però già andati in onda. E quindi solo alle 16.37, quando la partita era già cominciata da 27 minuti, Enrico Mentana ha dato la notizia che la partita era stata spostata sul digitale scusandosi con i telespettatori. “Certamente basket ci odierà“, ha commentato ironicamente Massimo Franco, opinionista politico del Corriere della Sera, nel tentativo di rompere il gelo. “Non potevamo però farci odiare da tutta l’altra parte del paese”, ha replicato Enrico Mentana archiviando l’impari duello che ovviamente esula da discorsi contrattuali e di servizio. Certamente anche stavolta l’anchor-man, col suo proverbiale fiuto, non poteva non cogliere l’occasione per offrire un’informazione brillante e al di sopra degli schieramenti. E catturare ascolti preziosi nel suo segmento preferito, quello della politica no-stop.
Ubi maior minor cessat, d’accordo, ma è mancata un’informativa rispettosa dell’informazione, per cui non vorremmo che il basket fosse diventato un peso per La7 dopo promesso fuochi d’artificio. Anche perchè per la Spaghetti League la scelta di un accordo con La7 è stata strategica per il ritorno al chiaro, quale emittente anche per i grandi eventi, la possibilità di aprire alle diretta delle Tv locali (cosa non consentita da Sky), e chiaramente considerato spot basilare per accrescere l’interesse della successiva giornata di campionato che ha come anteprima il rotocalco delle 23 di venerdì sera e ovviamente la gara del sabato che poi lasciano il posto alle gare della domenica, fino all’epilogo delle 20.30 col posticipo Rai Sport.
A proposito dell’importanza del traino nei palinsesti Tv, si intuisce però che la decisione de La7 di spostare l’anticipo di basket del sabato dalle 17.50 alle 16.10, che viene confermato anche per Sassari-Roma del 19 novembre facendo capire che diventerà un appuntamento definitivo, è stata dovuta all’appeal deludente che ha offerto finora il campionati dei giganti per incentivare l’ascolto del Tg delle 20. Ovvero il programma di maggior ascolto giornaliero. Inoltre il sabato è anche un giorno particolare, perchè Mentana lascia la conduzione alla sua vice, un’ottima collega, ma è lui la star dell’emittente di Telecom. La gente vuole lui, con le sue mitragliate, le battutine, le entrate a volte da imbonitore, su questo non ci piove. Vedremo nei prossimi giorni se interverranno nuovi accordi, è certo che dopo aver toccato il fondo come ascolti col 0,67 per cento per un totale di 104.000 spettatori con Cantù-Pesaro, l’immagine del basket come fenomeno-novità s’è indebolita. Ma se Sparta (La7) piange Atene (Rai) non ride, perché Benetton-Cantù sul digitale di Rai Sport dovrebbe aver registrato i 60.000 contatti . Inoltre , tornando a La7 priva del rimorchio di Crozza nella puntata cancellata per la tragedia di Genova, il rotocalco “Sottocanestro” che grazie al traino di Italialand, il fortunato programma del comico che aveva aperto con 500.000 spettatori, è crollata allo 0,91 % che corrisponde a circa 150.000 telespettatori. Che non sono pochi in seconda serata per la media dell’emittente in quella fascia, ma certo i giovanissimi data l’ora tarda (dopole 23).
Senza voler sottolineare il rimpianto per Sky che per sette anni ha offerto un prodotto sicuro di qualità all’interno di 5 milioni di abbonati, senza voler prendere per oro colato il sistema di rilevazione dell’Auditel che taglia le gambe ai prodotti di nicchia, credo che qualcosa si dovrà cambiare nel rapporto fra i partner perchè questo basket italiano non sarà brillante come in passato, ma indiscutibilmente è il secondo sport del paese, gode della fiducia di grandi gruppi, e ha diritto a trovare la sua “happy hour”. Non può essere che la vera novità della stagione del basket, la Tv in chiaro, finisca con un contrappasso dantesco, e cioè un passo verso il definitivo… oscurantismo.