La qualificazione alle Top 16 passa dalla vittoria contro Malaga
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OLYMPIACOS-MENS SANA SIENA 78-7 3 (15-17; 25-36; 46-57)
OLYMPIACOS: Petway 9, Law 6, Dunston 7, Spanoulis 16, Perperoglou 18, Papapetrou ne, Sloukas 8 , Simmons ne, Agravanis ne, Matzaris 3, Kavvadas ne, Lojeski 10. All. Bartzokas
MENS SANA SIENA: Viggiano 4, Hunter 6, Cournooh 4, Rochestie 2, Carter 10, Ress 10, Ortner , Nelson 9, Udom ne, Hackett ne , Green 28. All. Crespi
di Umberto De Santis
SIENA. Non era questa la partita della vita per Siena, forse lo era l’andata, ma piangere sul latte versato è inutile. Per cui aver risparmiato Hackett infortunato è stata una mossa giusta, perchè la qualificazione alle Top 16 passa solo ed esclusivamente dalla vittoria casalinga contro l’Unicaja Malaga, a prescindere da qualsiasi altro risultato. Ma alla fine resta un pò di amaro in bocca per non aver violato la Peace and Friendship Arena, tempio del basket dove una squadra rilassata e sorniona sfodera il carattere dei campioni al momento opportuno. Per cui gli è sufficiente un ultimo quarto da 32-16 per vincere una gara, nella quale avevano sempre subito, quasi immeritatamente ma senza rubare nulla. Non stiamo qui a ricordare che alals quadra dei campioni mancano gli squalificati Begic e Printezis, in campo sono dieci contro dieci.
Nel silenzio dell’Arena dell’Olympiacos non sembra di essere a Firenze, ma ci si avvicina molto. Il clima abbastanza surreale però sembra far male ai greci che non hanno ritmo e conseguentemente sono imprecisi al tiro, mentre la combattiva Mens Sana tiene il campo con più sicurezza di quanto la mancanza di hackett potrebbe far temere. Ma avevamo visto già in altre partite come quella contro la Virtus Bologna, che ha squadra aveva una quadratura di un certo spessore anche senza il lìder maximo. E se non fosse per sua maestà Spanoulis, che quando allarga il braccio per tenere lontano il difensore trovando tutta la comprensione della terna arbitrale a prescindere e che carica di falli il povero Cournooh partito in quintetto base, la situazione per Bartzokas sarebbe quasi da piangere, almeno per questo primo tempo. Erick Green nel momento del bisogno si ricorda da dove viene, ed è l’unico giocatore in doppia cifra all’intervallo, Ress, Hunter e Nelson si fanno beffe dei lunghi avversari più fisici ma a disagio quando devono entrare nell’area intasata. Così all’intervallo due liberi di Carter e il tiro finale di Green permettono alla Mens Sana di chiudere avanti di 11, mettendo a frutto l’ottimo secondo periodo pur inusualmente tirando molto più da due che dalla lunga distanza.
Dopo l’intervallo l’Olympiacos alza il ritmo in attacco, la Montepaschi si difende con i denti anche ricorrendo ai falli, ma tutto paga perchè al 25′ il contropiede con schiacciata di Viggiano vale al timeout televisivo il 33-47. L’azione senese è efficace e porta al massimo vantaggio +15 con 2’25” sul cronometro, ma l’Olympiacos è sorniona ma efficace quando trova campo libero e con qualche contropiede si riporta sotto, ma l’ultimo tiro del quarto è per Erick Green che ha una tripla per rimettere il risultato sul 46-57. Ultimo periodo in cui i greci cercano di rientrare in partita sotto la guida del solito Spanoulis e di un Perperoglu intraprendente che trova autostrade in entrata a canestro. Ma Siena tiene duro con Rochestie e con Green anche se la situazione falli si fa importante. Al 35′ è 58-66 con schiacciata di Carter, ma la solidità nel finale dei greci solitamente è impressionante e non demorde sul 61-70 firmato Erick Green. Con 3’14” da giocare infatti Carter commette il suo quinto fallo, antisportivo, su Dunston. Ai liberi però ci va Sloukas perchè il lungo ex-Varese si fa male a una mano e si accomoda in panchina. L’antisportivo genera tre punti per i campioni d’Europa che dopo la ribattuta di Huner a canestro segnano con Spanoulis e con al tripla di Perperoglu 71-72, uno sfinito Green mette un libero dalla lunetta quando si entra nell’ultimo minuto, in cui i due esterni dell’Olympiacos, Spanoulis e Lojeski chiudono la partita 78-73.