L'ottimismo è un dovere secondo Andrea Radi
L’invito di Augusto Mattioli: https://www.ilcittadinoonline.it/sport/basket-sport/quale-futuro-per-il-basket-senese-dite-la-vostra/
SIENA. Il ragionamento sul futuro del basket a Siena non può che partire dal presente. Ad oggi le squadre senesi condividono un destino fatto di campionati regionali e interregionali, che certo poco hanno a che vedere coi fasti dei tempi d’oro, ma che guardando alla realtà cestistica senese degli ultimissimi anni sono una base solida dal quale provare a progettare.
La Virtus è la squadra che a oggi è posizionata più in alto nelle gerarchie FIP, partecipando alla B Interregionale, quarto campionato nazionale. Una posizione che la società di Piazzetta Don Perucatti ha raggiunto negli anni grazie a una buona progettualità sia per quanto riguarda il giovanile che per i senior e per la quale è supportata da uno sponsor di livello come Stosa, un vero e proprio lusso per la categoria, uno partner ambizioso che ha deciso di sposare il progetto tecnico della Virtus grazie anche agli ottimi rapporti tra il patron Sani e il presidente rossoblu Bruttini, da decenni ormai alla guida di una macchina che non ha mai smesso di autoalimentarsi riuscendo sempre a fare passi proporzionati alla gamba. Un progetto, quello di Virtus e Stosa, che, come ricordato più volte da Sani in varie dichiarazioni pubbliche, mira nel breve/medio termine al posizionamento della squadra in serie B Nazionale.
In serie C Mens Sana e Costone hanno entrambe disputato degli ottimi campionati restituendo a Siena il blasone che merita nella categoria. Se la prospettiva di una finale Playoff tra le due senesi stuzzica la fantasia di entrambe le società (al momento della stesura di questo articolo il Costone ha già raggiunto la finale mentre la Mens Sana si prepara per la decisiva Gara 5) e potrebbe dare un ulteriore slancio al basket cittadino in termini di numeri e presenze al palazzetto (che sono state comunque buone per tutte e tre le società, segnale positivo di voglia della città di vivere ancora il basket), dall’altra rimane la consapevolezza di aver entrambe contribuito ad abbellire l’immagine del basket senese che da qualche anno faticava a competere con realtà regionali nemmeno paragonabili alla storia del basket senese.
Che si parli di B1, B2 o C (perché francamente dei nomi strampalati della FIP possiamo fare anche a meno, chiamando i campionati coi loro nomi originali) l’importante per le società senesi è la progettazione. Questa passa ovviamente da giocatori e staff tecnici, ma anche dagli impianti, dai tifosi e dalle giovanili, che si sono dimostrate negli anni un punto di forza, una base solida dalla quale le società hanno potuto costruire il proprio futuro. Tant’è che in tutte le squadre possiamo vedere protagonisti in campo ragazzi nati e cresciuti nei rispettivi vivai. Un ragionamento che si renderà ancora più importante vista l’imminente rivoluzione che vedrà dal 30 Giugno prossimo lo svincolo di tutti gli atleti giovanili, il cui cartellino non apparterrà più alle società ma a loro stessi, rendendoli di fatto liberi di scegliersi una squadra a prescindere dalle volontà delle società che li hanno formati. A queste rimarrà dunque soltanto la possibilità di presentare progetti tecnici di livello così da non far “scappare” i giovani talenti nostrani e riuscire ad espandere le proprie basi. Il basket a Siena, per quanto a molti piaccia pensarlo, non è una bolla: è un basket territoriale, che deve necessariamente reggersi su collaborazioni con realtà anche extra cittadine sia a livello giovanile che senior.
Lo sguardo è sempre puntato in avanti, le ambizioni ci sono, la voglia di respirare basket di livello si sente. Al contrario di quanto potesse sembrare fino a qualche anno fa, oggi il movimento cestistico senese è vivo, respira e vuole tornare a indossare i suoi abiti più belli. Il futuro passa dal presente, dalla progettualità della Virtus insieme a Stosa, dall’entusiasmo del Costone e del presidente Montomoli, dalla spinta dei tifosi mensanini pronti a riempire il PalaEstra per sostenere i colori biancoverdi dopo anni bui. Passa dai bambini che riempiono i palazzetti per imparare il terzo tempo, dai ragazzi che danno tutto in campo in un derby giovanile, dal basket femminile che si sta espandendo diventando una realtà sempre più presente nella città. Guardare al futuro con ottimismo non è un obiettivo, è un dovere.
Andrea Radi
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