SIENA. Il Costone ospita Quarrata nel suo ottavo turno di questa stagione. Domani, domenica 20 novembre, al PalaOrlandi di Siena, alle 18, i gialloverdi dovranno provare a sbloccarsi tra le mura amiche e interrompere il periodo negativo che sta attraversando la squadra in un avvio di stagione complicato. Dal canto loro, gli ospiti vengono da una striscia aperta di due successi consecutivi ed uno score complessivo di quattro vittorie e tre sconfitte.
“Veniamo da una partita persa con Legnaia che fa male – commenta David Fattorini, allenatore deli Costone, in fase di presentazione della partita –. Perdere fa sempre male, a tutti i livelli, ma 47 punti sono davvero troppi. Quello che dobbiamo fare adesso, come ho già detto ai ragazzi, è tornare a lavorare con il giusto spirito e provare a rialzare la testa piano piano. Domenica giocheremo davanti al nostro pubblico e l’obiettivo deve essere quello di giocare una partita con lo spirito che il Costone e la sua storia meritano. Quarrata è una squadra in forma – prosegue – e che probabilmente oggi sta molto meglio di noi. Abbiamo tanta rabbia dentro, dovremo trasformare questa rabbia in energia positiva. Alla fine dalla partita guarderemo il punteggio e poi trarremo le nostre conclusioni”.
Infine, l’allenatore tira le somme per un’infermeria che non accenna a svuotarsi: “Gianni Terrosi, che sembrava il più vicino al rientro, in realtà dovrà fare un altro periodo di stop di almeno due settimane. Silveira, che aveva provato a giocare sul problema al ginocchio, dovrà affrontare un periodo di riposo forzato. Per quanto riguarda Ceccarelli, il suo stop rischia di essere definitivo per quanto riguarda questa stagione. Poi c’è Bruno Ondo Mengue che viene valutato giorno per giorno ma che non è ancora in forma. A questa situazione aggiungiamo che chi gioca è costretto a fare gli straordinari; in questo modo i piccoli problemi che di per sé sarebbero fisiologici si amplificano. Penso a Bruttini che non si può prendere il riposo di cui avrebbe bisogno e a Vithor Juliatto che è reduce da un’operazione importante al ginocchio. Peraltro, non possiamo non registrare come i giovani, che avrebbero avuto bisogno di un inserimento graduale, sono costretti a loro volta ad un minutaggio sovradimensionato”. “Tutto ciò – conclude Fattorini – ci rende la vita complicata, inutile negarlo, ma non può essere una giustificazione per le prestazioni di chi va in campo. Chi gioca deve sempre mettersi al servizio dei compagni ed essere pronto a dare tutto”.