di Enrico Campana
SIENA. Nell’agenda di Lega prevista per questo martedì, la prima dopo la finale scudetto, il punto nodale riguarda i “contratti audiovisi” per la prossima stagione. Ma secondo la maggioranza dei 16 club la trattativa per la cessione della Virtus Bologna, partita da chiudersi nelle prossime 48 ore, rende opportuno rinviare questo delicato capitolo.
La Virtus è come la Juventus per il calcio e il gruppo (visto favorevolmente) di imprenditori emiliani potrebbe quindi avere idee diverse da quelle dell’attuale proprietario il quale negli ultimi due anni ha fatto il bello e cattivo tempo riuscendo a sfiduciare dopo pochi mesi di lavoro il manager filo-romano, mettere i bastoni fra le ruote al successore e per tirare la volata all’ex presidente della Lega Due. Operazione costata un triennale da 1 milione di euro. Non parliamo poi delle infelici polemiche con la Fip, gli attacchi a Dino Meneghin, ai giocatori italiani, le esternazioni contro la propria squadra. Il cambio di proprietà delle “V nere” potrebbe far saltare l’asse, come viene definita l’allenza fra la Virtus e Siena, anche se lo stimato “personaggio” vuole recitare ancora un ruolo di protagonista quale proprietario del Palasport di Casalecchio.
Facciamo un’ipotesi: la Lega potrebbe affidargli l’organizzazione di diversi eventi, a cominciare dalle Final Eight. Ma bisogna tenere conto di un rialzo del dissenso alla gestione attuale, e dopo Treviso si è messa sull’Aventino anche Roma mentre il penultimo presidente di Lega, il Franco Corrado, una figura storica che oltre a salvare il basket di Cantù è titolare di uno studio-leader di consulenza aziendale e non costava un cent, se n’è andato spiegando che “ognuno voleva fare i propri interessi”. Aveva giù un accordo per il rinnovo con Sky di 4 milioni di euro al quale mancava solo la firma, oggi il gruppo di Murdoch ne offre 2,6. Prendere o lasciare.
E’ possibile che in questi mesi la Lega abbia esplorato agenzie specializzate di intermediazione, ma può saltare fuori qualche sorpresa?. Escludendo Mediaset che si muove su indici di rating commerciali (lontani anni luce da quelli del basket, anzi da questo basket…) e i canali generalisti Rai (le logiche sono pressappoco le stesse, inoltre Viale Mazzini si tiene la nazionale e offre un satellitare di ripiego) quale alternativa a Sky è spuntata La7 del gruppo Telecom-Tim. Un’emittente di nicchia, La7, che punta molto su produzioni originali, impegno sociale, dibattiti politici fin dalle 8 di mattina ma vanta una tradizione di qualità nelle produzioni sportive mutata dagli ex proprietari brasiliani (vale a dire Rete Globo). Perso il rugby, peraltro ben spettacolarizzato, sta puntando sul mondiale superbike e vede nel basket un discorso di nicchia.
Il basket sembra spaccato su questa scelta, e quindi la Lega penso stia tentando in mancanza di una contropartita in denaro simile a quella che ai tempi di De Michelis-Porelli raggiunse gli 11 miliardi di lire di vendere i primi e secondi diritti. Ma al momento la parcellizzazione non sta bene ai rispettivi managers delle concorrenti, entrambi vogliono l’esclusiva. Non si può, spiegano, ipotizzare una campagna pubblicitaria che porti vantaggi anche ai concorrenti, e poi – si chiedono – chi decide la scelta della partite della giornata per i due distinti canali?. E’ chiaro che entrambe punterebbero ad avere la partita del giorno. Ma non è escluso che possa intervenire un accordo a livello alto, di tipo politico, magari attraverso una collaborazione allargate fra le due emittenti, ad esempio tu dai una cosa a me, io do una cosa a te. E in fondo hanno anche in comune una politica anti-berlusconiana, nel senso possono unirsi nella concorrenza. Intanto qualcuno si è già fatto il suo canale privato, come Siena, e questa potrebbe essere una strada futura di ciascun club per fidelizzare un pubblico con medie di 3-5 mila spettatori, ma in una logica territoriale. E cosa succederà?. Siena viene data sui due tavoli, e questo conferma la linea della doppia telecronaca. Per contro, c’è un grande rapporto fra Gilberto Benetton e l’ad di La7, ma Treviso guarda solo ai vantaggi pratici e potrebbe passare la sua idea di creare una propria piattaforma, e quindi accollarsi l’onere del marketing dei palinsesti.
Da parte loro gli appassionati non fanno discorsi economici ma di contenuti, vale a dire qualità di immagini e commenti. “Mi preoccupa un po' l'ipotesi di uscita di Sky, perché il team giornalistico nel basket mi pare veramente di ottimo livello”, mi scrive ad esempio un collega preoccupato dopo aver letto la mia nota dei giorni scorsi su www.sportevai.it.
Ho già premesso, peraltro, che la produzione sportiva di La7 è curata da colleghi che fanno benissimo il loro mestiere, e in ogni caso le preoccupazioni non dovrebbero riguardare le Tv ma il basket, e quindi come la Lega intende gestire questo capitolo. Sia offrendo un ritorno alle emittenti (campagne pubblicitarie o nuovi abbonati nel caso di Sky), e una gestione professionale e trasparente, nel senso che le società non devono metterci il becco altrimenti c’è chi ha tutto e chi ha niente. In ogni caso, non è vero che il basket non tira. Gli manca la quinta marcia ma è un prodotto che ormai ha un suo pubblico.
Interpellato sull’argomento, il direttore di Sky Sport ha dichiarato: “Siamo andati bene, in questa finale scudetto il basket è entrato fra i nostri Top Events”.Massimo Corcione ha garantito il massimo supporto di Sky fino ad oggi allo spettacolo, e si parla di commentatori e analisti. Ma i ratings sono 7-8 volte inferiori agli ascolti per Fiorello, come peraltro le cifre in ballo. E’ vero, però, che Fiorello muove il mercato pubblicitario e il basket ha invece scarso impatto, questo il problema. Fino ad oggi Sky ha fatto la sua parte (e ancor prima la Rai…), ma i club possono dire altrettanto?
SIENA. Nell’agenda di Lega prevista per questo martedì, la prima dopo la finale scudetto, il punto nodale riguarda i “contratti audiovisi” per la prossima stagione. Ma secondo la maggioranza dei 16 club la trattativa per la cessione della Virtus Bologna, partita da chiudersi nelle prossime 48 ore, rende opportuno rinviare questo delicato capitolo.
La Virtus è come la Juventus per il calcio e il gruppo (visto favorevolmente) di imprenditori emiliani potrebbe quindi avere idee diverse da quelle dell’attuale proprietario il quale negli ultimi due anni ha fatto il bello e cattivo tempo riuscendo a sfiduciare dopo pochi mesi di lavoro il manager filo-romano, mettere i bastoni fra le ruote al successore e per tirare la volata all’ex presidente della Lega Due. Operazione costata un triennale da 1 milione di euro. Non parliamo poi delle infelici polemiche con la Fip, gli attacchi a Dino Meneghin, ai giocatori italiani, le esternazioni contro la propria squadra. Il cambio di proprietà delle “V nere” potrebbe far saltare l’asse, come viene definita l’allenza fra la Virtus e Siena, anche se lo stimato “personaggio” vuole recitare ancora un ruolo di protagonista quale proprietario del Palasport di Casalecchio.
Facciamo un’ipotesi: la Lega potrebbe affidargli l’organizzazione di diversi eventi, a cominciare dalle Final Eight. Ma bisogna tenere conto di un rialzo del dissenso alla gestione attuale, e dopo Treviso si è messa sull’Aventino anche Roma mentre il penultimo presidente di Lega, il Franco Corrado, una figura storica che oltre a salvare il basket di Cantù è titolare di uno studio-leader di consulenza aziendale e non costava un cent, se n’è andato spiegando che “ognuno voleva fare i propri interessi”. Aveva giù un accordo per il rinnovo con Sky di 4 milioni di euro al quale mancava solo la firma, oggi il gruppo di Murdoch ne offre 2,6. Prendere o lasciare.
E’ possibile che in questi mesi la Lega abbia esplorato agenzie specializzate di intermediazione, ma può saltare fuori qualche sorpresa?. Escludendo Mediaset che si muove su indici di rating commerciali (lontani anni luce da quelli del basket, anzi da questo basket…) e i canali generalisti Rai (le logiche sono pressappoco le stesse, inoltre Viale Mazzini si tiene la nazionale e offre un satellitare di ripiego) quale alternativa a Sky è spuntata La7 del gruppo Telecom-Tim. Un’emittente di nicchia, La7, che punta molto su produzioni originali, impegno sociale, dibattiti politici fin dalle 8 di mattina ma vanta una tradizione di qualità nelle produzioni sportive mutata dagli ex proprietari brasiliani (vale a dire Rete Globo). Perso il rugby, peraltro ben spettacolarizzato, sta puntando sul mondiale superbike e vede nel basket un discorso di nicchia.
Il basket sembra spaccato su questa scelta, e quindi la Lega penso stia tentando in mancanza di una contropartita in denaro simile a quella che ai tempi di De Michelis-Porelli raggiunse gli 11 miliardi di lire di vendere i primi e secondi diritti. Ma al momento la parcellizzazione non sta bene ai rispettivi managers delle concorrenti, entrambi vogliono l’esclusiva. Non si può, spiegano, ipotizzare una campagna pubblicitaria che porti vantaggi anche ai concorrenti, e poi – si chiedono – chi decide la scelta della partite della giornata per i due distinti canali?. E’ chiaro che entrambe punterebbero ad avere la partita del giorno. Ma non è escluso che possa intervenire un accordo a livello alto, di tipo politico, magari attraverso una collaborazione allargate fra le due emittenti, ad esempio tu dai una cosa a me, io do una cosa a te. E in fondo hanno anche in comune una politica anti-berlusconiana, nel senso possono unirsi nella concorrenza. Intanto qualcuno si è già fatto il suo canale privato, come Siena, e questa potrebbe essere una strada futura di ciascun club per fidelizzare un pubblico con medie di 3-5 mila spettatori, ma in una logica territoriale. E cosa succederà?. Siena viene data sui due tavoli, e questo conferma la linea della doppia telecronaca. Per contro, c’è un grande rapporto fra Gilberto Benetton e l’ad di La7, ma Treviso guarda solo ai vantaggi pratici e potrebbe passare la sua idea di creare una propria piattaforma, e quindi accollarsi l’onere del marketing dei palinsesti.
Da parte loro gli appassionati non fanno discorsi economici ma di contenuti, vale a dire qualità di immagini e commenti. “Mi preoccupa un po' l'ipotesi di uscita di Sky, perché il team giornalistico nel basket mi pare veramente di ottimo livello”, mi scrive ad esempio un collega preoccupato dopo aver letto la mia nota dei giorni scorsi su www.sportevai.it.
Ho già premesso, peraltro, che la produzione sportiva di La7 è curata da colleghi che fanno benissimo il loro mestiere, e in ogni caso le preoccupazioni non dovrebbero riguardare le Tv ma il basket, e quindi come la Lega intende gestire questo capitolo. Sia offrendo un ritorno alle emittenti (campagne pubblicitarie o nuovi abbonati nel caso di Sky), e una gestione professionale e trasparente, nel senso che le società non devono metterci il becco altrimenti c’è chi ha tutto e chi ha niente. In ogni caso, non è vero che il basket non tira. Gli manca la quinta marcia ma è un prodotto che ormai ha un suo pubblico.
Interpellato sull’argomento, il direttore di Sky Sport ha dichiarato: “Siamo andati bene, in questa finale scudetto il basket è entrato fra i nostri Top Events”.Massimo Corcione ha garantito il massimo supporto di Sky fino ad oggi allo spettacolo, e si parla di commentatori e analisti. Ma i ratings sono 7-8 volte inferiori agli ascolti per Fiorello, come peraltro le cifre in ballo. E’ vero, però, che Fiorello muove il mercato pubblicitario e il basket ha invece scarso impatto, questo il problema. Fino ad oggi Sky ha fatto la sua parte (e ancor prima la Rai…), ma i club possono dire altrettanto?