di Umberto De Santis
SIENA. Gigi Datome, atleta spettacolare con una carriera di livello internazionale, avendo giocato nella NBA e vinto l’EuroLeague in maglia Fenerbahçe, dopo la fine della carriera è entrato a far parte dei ranghi federali FIP. Di passaggio in Toscana ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Tirreno, in cui tra le altre cose ha ricordato il suo passaggio nelle file della Montepaschi Mens Sana nei primi anni ’10 del secolo, tra il 2003 e il 2008 mettendo in bacheca il titolo di Campioni d’Italia 2004 e la Supercoppa italiana dello stesso anno. Ecco le sue considerazioni.
Mens Sana. “È stato il primo passaggio fuori di casa. Capii che la mia passione poteva diventare il lavoro della mia vita. Furono anni importanti, presi il diploma, la patente e feci l’esordio in Nazionale. Fu una tappa fondamentale in una squadra già al top”.
Cosa le ha lasciato quella esperienza? “Tanti insegnamenti. Rimasi un po’ male del minutaggio, perché pensavo di giocare di più. Ma quello era un top team che competeva per lo scudetto e io avevo bisogno di giocare e sbagliare. Feci i conti con il professionismo. Mi ha insegnato che non si può avere tutto subito e ogni cosa arriva a suo tempo. Mi dette grande attitudine al lavoro fisico”.
Chi sarà il nuovo Datome? “Io non sono stato il nuovo nessuno, quindi mi piace che ognuno abbia la sua strada. Con Procida ci sono delle somiglianze. Io ero un giocatore atletico, ma lui lo è molto di più. Tra lui, Spagnolo, Diouf, Niang, ci sono tanti ragazzi che stanno crescendo. Dove arriveranno dipende da loro”.